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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


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Inviato: Lun Mag 02, 2005 3:07 am Oggetto: Una visita spettrale... |
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[6 Nekheròs 34 IT, crepuscolo]
Keryan sedeva ai margini del bosco, alla tenue luce del sole invernale del primo pomeriggio. Una ferita recente, procurata chiaramente da un proiettile, forse quadrello di balestra, faceva bella mostra di sè all'attaccatura della sua spalla sinistra, pochi centimetri più in alto del cuore.
Carezzò stancamente Spettro, il cucciolo di lupo bianco dai lucenti occhi di ghiaccio seduto pazientemente ai suoi piedi. Al suo fianco rimaneva in silenziosa attesa la figura traslucida della dama elfica, un espressione malinconica in viso, mentre lui riprendeva a parlare. "...forse se fossi riuscito ad intervenire prima, Laurana, tu adesso non..." Sussurrò, mentre lei faceva un cenno di diniego con la testa, dolcemente.
"Non avresti potuto nulla ugualmente, mio principe..." Fece notare lei. "...era troppo abile persino per le nostre abilità congiunte. Anche con il tuo aiuto, non sarei riuscita a fermarlo." Constatò tristemente. "E ormai sono passati così tanti secoli che non ha più senso recriminare."
L'elfo sospirò, flettendo ritmicamente le dita della mano della spada, come per sgranchirle: un movimento che lo calmava almeno un minimo.
"Eppure, sembrano solo pochi battiti di ali..." Sussurrò, passandosi le dita tra i corti capelli argentei. "Non sò perchè mi sono risvegliato in questo tempo, Laurana, ma mi sento totalmente fuori luogo: questa non è più la mia terra, gli elfi attuali non sono più il mio popolo, e giustamente non si fidano delle mie parole..." Commentò, scuotendo il capo. Sospirò, sfiorando gli anelli deformati della sua leggera cotta di maglia di mithril, dove il dardo di Venali l'aveva scalfita penetrando in profondità. "E adesso mi sono inemicato persino Venali, l'unico sin'ora che potevo chiamare amico. E avrebbe ogni buona ragione per odiarmi, dopo quello che ho detto su sua sorella..." Ringhiò fra sè.
Laurana gli sorrise flebilmente, riflettendo che forse essere un fantasma era meno duro che vivere la vita di tutti i giorni in un mondo così diverso da quello che lei ricordava. "Mi rendo conto che deve essere difficile adattarsi ai cambiamenti." Sussurrò.
"Questo non mi giustifica: ero così arrabbiato di non poter far nulla per te, da non riuscire a frenare la lingua quando avrei dovuto solo tacere... non poteva immaginare quanto offensive mi suonassero alcune frasi..." Ribattè amaramente , lanciando uno sguardo agli occhi verdissimi di lei. "Ma perchè parliamo di me? E' di te che dovremo parlare... non sai cosa darei per poter fare qualcosa per aiutarti." Sussurrò tristemente, accennando a carezzarle i lunghi capelli biondi, ma la sua mano attraverso la figura traslucida del fantasma e la sua voce scemò in un vuoto silenzio, tanto era sopraffatto dalla rabbia e da un senso amaro di impotenza. "Ti assicuro che troverò un modo per..."
Laurana si limitò a sorridere malinconica. "Hai sempre avuto obiettivi elevati, amico mio... non vorrei che anche stavolta stessi puntando il tuo arco al sole..." Gli fece notare. "Forse sei qui perchè è in questo momento che Corellon ha giudicato tu potessi essere utile... ma non certo a me, quanto piuttosto ai molti elfi che hanno sofferto in questa Rocca..."
Keryan annuì. "Forse hai ragione, ma la mia strada mi è oscura..." Fece notare.
L'elfa gli indicò un picco in lontananza, su cui barluginava la neve. Molte volte si erano arrampicati sin la sù, quando erano solo dei ragazzi, e il bianco Laurelin correva ancora al suo fianco. "Forse dovresti cercare consiglio nelle stelle..." Suggeri lei malinconica, sparendo lentamente, lasciando l'amico solo a riflettere...
[6 Nekheròs 34 IT, un'ora dopo il crepuscolo]
Venali era decisamente arrabbiato per quanto successo, e ancor più per il fatto che quel dannato elfo non aveva combattuto nel duello, offendendolo una seconda volta. Appoggiò la schiena all'albero, socchiudendo gli occhi e crogiolandosi nell'abbraccio confortante delle ombre, eppure quella sera nemmeno l'oscurità riuscì a calmarlo.
-Anche le ombre sono figlie della luce...- Sentì riecheggiarsi in mente, una frase che non poteva negare l'avesse colpito.
-Maledetto te...- Ringhiò fra sè, carezzando la testa allungata della sua lupacchiotta nera, che lo fissò per qualche istante con i suoi occhi gialli, leccandogli appena le dita. Da quando l'aveva adottata, Veldriss era stata sempre molto silenziosa, evitando di guaire o ululare come gli altri cuccioli di lupo. Stava domandandosi se fosse davvero un animale fedele quanto l'elfo sosteneva (dopotutto perchè fidarsi delle sue parole, ormai?) quando lo spettro apparve, improvviso, facendolo sobbalzare.
La lupetta si rintanò in un ombra e gli occhi gialli che rilucevano rimasero l'unica cosa evidente, mentre l'elfo oscuro faceva scivolare la mano verso il pugnale. -E' un fantasma. Dovrò fare molta attenzione.- Si ricordò, limitandosi per il momento a studiare la figura evanescente di quella esotica elfa.
Laurana lo fissò per qualche istante con i suoi occhi verdissimi, poi gli sorrise flebilmente. "Non avrai bisogno di quell'arma, Venali... sono qui solo per parlare..." La sua voce, musicale, aveva una strana eco, come se provenisse da un luogo lontano.
Era innegabile che fosse molto bella, eterea e slanciata come un giunco. Doveva essere anche più alta di K'Dreda, cosa decisamente insolita in un elfa dai capelli color dell'oro come lei. Venali rimase a guardarla, diffidente, non accennando a parlare.
Lei fluttuò poco distante dal nascondiglio della sua lupetta, sorridendo. "E' una bella cucciolotta..." Commentò, fissandola con malinconia. "...ben addestrata sarà una compagna fedele..." Fece notare, accovacciandosi per incontrare lo sguardo della titubante piccola cacciatrice, che fece qualche passo in sua direzione, uscendo dal suo nascondiglio annusando l'aria.
Venali stabilì che forse poteva ascoltare cosa avesse da dire il fantasma, dopo tutto. "Si chiama Veldriss." Le confidò senza un preciso motivo, continuando a tenerla d'occhio.
Lo spettro annuì. "Bel nome per una bella lupa. Io mi chiamo Laurana Greenbow e sono... ero..." a questa affermazione parve scomparire lievemente, prima che riprendesse a parlare, riacquistando anche consistenza. "...un amica di Keryan all'epoca che il Lord suo padre comandava questa Rocca..." Disse, indicando la torre svettante che si intravedeva tra le cime degli alberi, lucente anche al fioco barluginare delle stelle.
Venali la fissò con un qualche scetticismo, domandandosi se l'elfo dai capelli d'argento l'avesse istruita per fare quel discorso. Lei però sembrò non far caso all'espressione dell'elfo oscuro, persa com'era nei suoi ricordi. "Un tempo appartenevo alla Guardia d'Argento. Io e le mie consorelle eravamo il vanto della Rocca, che prendeva nome proprio dagli unicorni, un tempo comuni da queste parti, che noi cavalcavamo..." Sospirò tristemente, facendo una lunga pausa...
"Un giorno forse avrei comandato la Guardia... ma erano tempi di oscurità e di guerra, e persino gli elfi cedettero alla follia e alla barbarie, sino a giungere a compiere atti efferati come quello che vide me e il principe di Rocca dell'Unicorno involontari protagonisti..." Il fantasma sembrò dissolversi per qualche istante, prima di riprendere consistenza.
L'elfo oscuro si fece attento: forse stava mentendo, o più probabilmente no. Fatto stà che, se quelle informazioni erano vere, lui stava per apprendere qualcosa di perso nei millenni, che forse avrebbe spiegato il perchè la Rocca avesse cambiato nome. -Dopotutto, quelle storie dell'elfa morta suicida da cui prende il nome la Rocca della Vergine potrebbero riferirsi a lei... Keryan l'avrà violentata?- Riflettè, socchiudendo gli occhi in due fessure porpora.
Laurana lo fissò a lungo con quei suoi occhi di smeraldo, poi parlò. "A quei tempi il secondo in comando della rocca era un mago di notevole potere, che purtroppo aveva perso la fede e si era lasciato andare alla follia che ogni guerra lunga e sanguinosa sempre comporta..." Laurana si rabbuiò ricodando quegli eventi. "Non avevo idea che si fosse infatuato di me... quindi non vidi malizia o pericolo nella convocazione nelle sue stanze..." Spiegò.
Venali si sedette su una grossa radice sporgente, preso dal racconto, carezzando distrattamente la testa di Veldriss. "Ti stuprò?" Chiese senza mezzi termini, e si meravigliò nel notare che, invece di fare diecimila proteste e usare assurdi giri di parole (com'erano soliti gli elfi chiari) la donna si limitò ad annuire cupamente.
"Tentai di oppormi, ma fu inutile." Aggiunse, sfiorando un simbolo in qualche modo simile a quello di Keryan che portava al collo. "Non contento, dopo mi chiese di rinnegare la fede nel mio dio, che a suo avviso mi aveva abbandonato. Rifiutai, e lui mi gettò giù dalla Rocca, da quel balcone..." L'eco della sua voce scemò nel silenzio.
Venali rimase a fissare per qualche istante il familiare balcone delle stanze al penultimo piano della torre, dove avevano sconfitto l'attuale aredhel della rocca e poi riposato dalle fatiche dell'esplorazione. "Che ruolo ha avuto Keryan in tutto questo?" Domandò dopo qualche tempo.
"E' arrivato un secondo troppo tardi, e a quel punto ha potuto solo scontrarsi con l'ira del mago folle." Spiegò Laurana. "E ora si sente in colpa per quanto mi è successo..."
Venali annuì. "Era il tuo amante?" Domandò, incuriosito: dopotutto, non avrebbe visto nulla di sbagliato se quella donna guerriera così risoluta avesse scelto per amante il principe della rocca (volendo credere alla loro storia). Si meravigliò nel sentirla ridere, non una risata di scherno, ma una risata pura, cristallina, che non aveva mai udito.
"Certo che no!" Replicò lei dolcemente. "Eravamo ottimi amici, ma io ero una cavalcatrice di unicorni..." Commentò, come se quello spiegasse tutto, ma nel vedere l'espressione smarrita di Venali, sospirò ed aggiunse. "Gli unicorni si fanno cavalcare solo da fanciulle pure... Ero vergine."
L'elfo oscuro distolse lo sguardo, imbarazzato, andando ad incrociare quello più rassicurante di Veldriss, accucciata ai suoi piedi. "Perchè mi hai raccontato questa storia?" Domandò ad un tratto.
Laurana sorrise. "Perchè hai la completa fiducia di un mio amico dalla lingua troppo tagliente quando messo alle strette, ma che è sempre stato troppo poco saggio per frenarla prima di pentirsene amaramente, non sapendo poi come rimediare..." |
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Venali
Guardia Cittadina


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Inviato: Mar Mag 03, 2005 4:22 am Oggetto: |
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Venali si corrucciò. "Mi ha offeso per ben due volte, e la seconda non è stata con la sua lingua tagliente..."
Rinfoderò la sua fedele lama, ormai certo che se il fantasma avesse voluto ucciderlo l'avrebbe già fatto. "Si è rifiutato di combattere."
"Ad ogni modo, se vostra signoria mi comanda di dimenticare, io ci metterò una pietra sopra."
L'elfa senza tempo spalancò gli occhi, stupita da quell'ultima affermazione. "No, cosa dici? Non lo devi mica perdonare solo perchè io te l'ho chiesto? E' una cosa che deve venire da te..." imbarazzata Laurana cercò di cambiare argomento. "Che cosa leggevi?"
Venali socchiuse gli occhi. -Che sia tutta una messinscena per vedere se sia degno di entrare a far parte dei Legionari d'Ombra?-
"Niente di importante mia signora... piuttosto, sarei curioso di sapere come ha trascorso questi millenni... se quel che dice è vero, potrebbe scrivere la storia della montagna su cui alloggiamo." Venali mostrò un ghigno soddisfatto, nessuno poteva inventare una storia di millenni così su due piedi e questo certamente avrebbe smascherato le falsità di questa astuta donna...
...anche se ancora non comprendeva come facesse ad apparire traslucida...  |
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Ultima modifica di Venali il Mar Mag 03, 2005 9:37 pm, modificato 4 volte in totale |
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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


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Inviato: Mar Mag 03, 2005 5:27 am Oggetto: |
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[6 Nekheròs 34 IT, più di due ore dopo il crepuscolo]
Keryan carezzava distrattamente il folto pelame candido di Spettro, ascoltando rapito la voce della dolce Laurana echeggiare nella radura spruzzata di neve, in perfetto contrappasso con il mormorare della piccola cascata.
"...e così, gli ho raccontato quanto ricordavo della storia degli ultimi 8 millenni..." Concluse l'elfa spettrale, attirandosi uno sguardo incredulo dello spadaccino.
"Riassunta, ovviamente..." Specificò lei, candidamente, incrociando gli occhi color del mare del suo interlocutore con i suoi, dei toni del bosco, altrettanto splendenti.
"Potevamo risolverla tra di noi..." Ribattè Keryan cupamente. "Venali entrava nella mia stanza di notte, mi pugnalava, e la facevamo finita..." Spiegò semplicemente.
Notò che Laurana aveva spalancato gli occhi inorridita , e sospirò. "Scherzavo." Fece notare.
"Non dovresti scherzare su queste cose!" Lei sospirò a sua volta, sollevata: come sempre, non riusciva a capire quando Keryan scherzasse e quando facesse sul serio, un difetto che più volte gli aveva rammentato. "E comunque, la cultura degli elfi oscuri mi è poco chiara: pensa che ha detto che se glielo avessi ordinato, ti avrebbe perdonato... ho cercato di spiegargli che non funziona così ma..." Laurana scosse il capo tristemente.
L'elfo dai capelli d'argento abbozzò un sorriso, facendole cenno con una mano di lasciar perdere. "Venali ha seri problemi con le donne, ma a quanto ho capito sembra essere comune ai maschi della loro società, che è fortemente matriarcale..." Spiegò. "Ad ogni modo, ti ringrazio per il tentativo..."
Il sorriso di Laurana lo risollevò un minimo di morale (inspiegabilmente, dovette ammettere, viste le circostanze). "Mi auguro che riuscirò a riappacificarmi con lui, ma se ho capito almeno una cosa della loro cultura, credo di dover attendere che sia lui a fare la prima mossa in tal senso, perchè se lo cerco io, adesso, rischio solo di peggiorare la situazione..."
L'elfa spettrale annui, poco convinta: in effetti tra elfi della loro epoca non ci sarebbe stato nulla di sbagliato nello scusarsi subito, ma poi le venne in mente una cosa. "Pare che abbia considerato un offesa anche il fatto che ti eri giustamente rifiutato di combattere nel duello..."Fece notare.
Keryan sospirò . "Beh, vorrà dire che se capita lo sfido a salsiccia e birre..." Concluse cripticamente...
P.S: Allievo bladesinger!!!  |
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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


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Inviato: Sab Mag 07, 2005 2:07 am Oggetto: |
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[Liberamente tratto da una chat a cui hanno partecipato Venali e Calahir]
Calahir e Venali stavano chiacchierando sommessamente da diversi minuti, seduti nell'androne della Rocca elfica. L'elfo oscuro punzecchiava l’elfo chiaro riguardo le spell conosciute dal mago e sull’eventualità di regalargliene alcune, ad esempio alarm, che sembrava interessarlo non poco.
“A te cosa costa regalarmi un libro con quell’incantesimo? Tanto tu sei ricchissimo... te lo puoi permettere!” Commentava l’elfo oscuro tra il serio e il faceto, guadagnandosi delle occhiate tra l’attonito e lo stupito del più ingenuo elfo chiaro.
“Ma veramente… cioè ci vuole tempo per imparare la magia, e rilegare uno spellbook non è semplice e richiede carta molto rara…” Tentava di spiegare il mago, cercando di far capire le difficoltà di quella richiesta al furtivo amico.
“Uff! Lo sapevo che eri come tutti gli altri elfi chiari: solo chiacchiere e distintivo!” Replicò Venali, sogghignando.
Keryan li fissò malinconicamente, un lieve sorriso che attraversava il suo bel viso senza tempo, carezzando la testa di Spettro. In una mano, si rigirava tra le dita una gemma azzurra delle dimensioni di una noce, fredda al tocco "Venali, se vuoi puoi usare questo come spellbook, tanto a me non serve..." Sussurrò, ancora triste di aver offeso l’elfo oscuro.
Lo sguardo di Venali saettò nella sua direzione, caustico. “Che vuoi tu? Ancora infierire su mia sorella, o passiamo direttamente al resto della mia famiglia? Se vuoi ti presento la mia ragazza così ti puoi divertire anche con lei, eh?” Ringhiò in risposta. “Ah no! Ho un'idea migliore! Adesso chiamo tutte le mie sorelle e cugine e facciamo un'unica grande orgia, che ne dici?” Lo rimbeccò ancor più acido.
Calahir arrossì vistosamente, a disagio, staccò lo sguardo dalla gemma con cui giocherellava lo spadaccino e si voltò con occhi speranzosi verso Venali. “Eddai... non litigate...” Suggerì.
L’elfo dai capelli d’argento crollò il capo, triste, continuando a rigirarsi la pietra tra le mani. "Venali, ti assicuro che non era mia intenzione offendere tua sorella..." Sussurrò.
Keryan sollevò lo sguardo ad incontrare quello porpora di Venali, sostenendo la sua occhiata accigliata "Mi dispiace veramente per quanto ho detto... Ero arrabbiato per la situazione di Laurana, ma questo comunque non mi giustifica..." Commentò.
L'oscuro scosse il capo duramente. “Ma lo hai fatto, e hai offeso anche me rinunciando al duello...” Gli fece presente, ben deciso a non retrocedere.
L’elfo sollevò una mano in segno di diniego. "Non ne ero cosciente: un duello implica che ogn’uno dei partecipanti voglia difendere la propria versione dei fatti, o qualcosa in cui crede. E io ero pienamente consapevole di aver torto e non volevo difendere la mia posizione."
Venali lo fissò a lungo, come per valutare la prossima mossa. Quando parlò la sua voce era fredda, e il suo sguardo rimaneva fisso sullo spadaccino. “Sei perdonato, ma solo perché la tua amica traslucida mi ha chiesto di farlo.” Annunciò, perentorio. “E comunque la prossima volta che ti sfido, meglio che combatti perché non mi fermerò...”
Keryan annuì. "Mi auguro che non ci sia una prossima volta..." Replicò semplicemente, socchiudendo gli occhi per un istante.
Calahir sorrise, soddisfatto di come si erano conclusi gli eventi. “Hmm.. amica traslucida? L'arcimaga della pozza?” Domandò, incuriosito. “Mi domandavo se fosse una ninfa delle acque: si dice che abbiano incredibili poteri magici. In effetti Venali mi aveva accennato al fatto che tu saresti il figlio di una ninfa…” Commentò, pensieroso.
Keryan sospirò: la verità era molto più difficile da far credere di quella storia della ninfa. "Non è un arcimaga e nemmeno una ninfa. Era parte della cavalleria della rocca..." Spiegò semplicemente.
Venali annuì, e improvvisamente il suo sguardo fu un minimo addolcito dal ricordo malinconico dello spettro. “Guarda Calahir... in un primo momento pensavo anch'io che fosse una potente arcanista... ma poi mi sono convinta che, forse, è semplicemente uno spirito inquieto...”
Calahir spalancò gli occhi, rendendosi conto delle gaffe che dovevano aver commesso quella mattina, quando l’avevano sorpresa con Keryan “Oh.” Riuscì solo a replicare.
L’elfo oscuro continuò a parlare “Pare che sia dovuto a lei il nome della rocca. Prima si chiamava dell'Unicorno, mentre noi la conosciamo come Rocca della Vergine. La leggenda vuole che sia stata rinominata in onore della vittima di un omicidio commesso secoli fà... e la vittima fu una giovane elfa...”
Il mago si intristì. “Ed era lei la fanciulla in questione?” Calahir sospirò. “Poverina. Essere uccisa è già abbastanza duro, ma risvegliarsi come spettro lo trovo veramente triste… forse se onorassimo la sua tomba potrebbe trovare un minimo di pace.” Sussurrò.
Venali non mancò di notare che l’elfo della luna sembrava essersi rabbuiato. "Era lei. Laurana è stata uccisa da uno dei comandanti della rocca..." Confermò Keryan amaramente... |
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Ultima modifica di Keryan Moondawn il Sab Mag 07, 2005 3:49 am, modificato 1 volta in totale |
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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


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Inviato: Sab Mag 07, 2005 3:05 am Oggetto: |
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[...continua dalla chat di cui prima...]
Venali fissò lo spadaccino per un lungo momento, poi sogghignò. “Mi sorge un dubbio... Assumendo che la storia di Laurana sia vera... questo vuol dire che... KERYAN! TU SEI IL LEGGITTIMO PROPRIETARIO DELLA ROCCA!” Esclamò, fissandolo con uno sguardo strano.
L’elfo chiaro crollò il capo tristemente, trattenendo una risata stanca "Sigh..."
Calahir spalancò gli occhi a sua volta “Ehi! Ma è fantastico! Anche tu sei proprietario di una rocca! Siamo quasi parenti! Beh, in un certo senso… pensa che se morisse in questo momento mio fratello minore, mio padre, qualche altro tizio che non si sa mai, sarei anche io padrone di una Rocca!” Fece notare, fermandosi poi un attimo a riflettere su quell’ultima affermazione.
L’elfo oscuro rincarò la dose. “Mi raccomando: ricorda gli amici! Io ti ho sempre voluto bene... se vuoi ti presento anche qualche altra sorella... Ho un amico che può falsific... ehm... ricostruire il tuo albero genealogico...”
Keryan si limitò a sogghignare, fissandolo con quei suoi occhi color del mare "Come ti ho detto, io sono Keryan Moondawn, principe di Rocca dell'Unicorno e unico erede di mio padre... ma questa non è più rocca dell'Unicorno... Un tempo, non avrei avuto bisogno di prove per dimostrare di essere il principe. La mia spada sarebbe bastata ad avvalorare la mia tesi, ma troppo tempo è passato..."
Calahir lo fissò interrogativo “La spada di cristallo di... di va... di... Valyria?” Commentò, e vide che l’elfo annuiva.
Venali reclinò il capo. “Nel senso che avresti ucciso chiunque ti avesse ostacolato? Non ti facevo così sanguinario...” Commentò semplicemente, incuriosito.
Keryan però fece un cenno di diniego con la testa, e Spettro ai sui piedi gli lecco le dita della mano, come per confortarlo. "No, nel senso che questa era una spada di casata..." Vide uno sguardo perplesso negli occhi dei suoi interlocutori. "...si tramanda di padre in figlio all'erede della casata..." Chiarì.
Calahir a questo punto ebbe un lampo di riconoscimento. “hmmm... spade di casata, certo! Sono antiche reliquie che si tramandano di generazione in generazione, il mito vuole che abbiano poteri magici talvolta. Mio padre ad esempio detiene la Lama Cremisi, ma ignoro quali siano i poteri della lama…” Commentò intristendosi.
Keryan annuì. "Calahir ha ragione, le spade hanno poteri legati alla storia della casata, ma vengono risvegliati solo con particolari rituali di cui io purtroppo non sono a conoscenza..."
Il mago si fece attento. “Rituali, eh? Non so se la spada degli Iskadel ne richieda uno, e di certo la lama è molto meno appariscente della tua spada…”
Keryan si fece malinconico. "...mio padre mi avrebbe dovuto tramandare il rituale quando avessi avuto l'età giusta per governare a mia volta la Rocca, o uno dei territori circostanti..."
Venali fece spallucce. “Vabè, la spada ce l'ha ma non serve a niente, giusto Keryan? Dunque qui ci vuole un bellissimo matrimonio politico! La cosa più semplice è che tu sposi la sorella di Selandel. Diventi di nuovo il proprietario legittimo della Rocca…. e poi ti ricordi degli amici”
Lo spadaccino scosse il capo. " 8000 anni fa ero promesso alla principessa di Rocca del drago, ma la guerra interruppe ogni velleità in tal senso... non credo di sopportare un altro matrimonio politico..."
Ad un tratto, Calahir ebbe un idea. “Non si potrebbero portare prove inequivocabilmente chiare e storiche di questa cosa?” Propose.
Ma Venali era già lanciato nel suo ambizioso progetto “Eddai Keryan! Cosa vuoi di più... è ricca, ha una bell'armatura... ha una posizione di potere e in una sola mossa hai la rocca e ti imparenti con uno dei generali più cari alla corona dell’Impero…” Commentò.
Lo spadaccino crollò il capo. "Ma è possibile che tu veda solo questo in una donna?!?!"
Il mago annuì sovrapensiero. “Beh, Venali ha una sua parte di ragione: è una bella elfa… certo che è importante anche avere interessi comuni con la signora in questione... Però voi credo ne abbiate… portate tutti e due una bella spada, ad esempio!”
L’elfo oscuro, sentendosi spalleggiato da quel commento del suo corrispettivo chiaro, sogghignò, tornando a rivolgersi a Keryan “Perché, che altro c'è da vedere?”
Lo spadaccino crollò nuovamente il capo, grattando le guance pelose di Spettro. "Sigh... tu almeno mi capisci?" Gli domandò in elfico antico, e il giovane lupo gli lecco la faccia in risposta.
Intravedendo il prossimo rifiuto dell'amico, Venali sbuffò. “Vabè, se vuoi mi sacrifico io... me la sposo io e poi ti cedo la Rocca o al limite ti assumo al mio servizio come storico…” Commentò sogghignando. |
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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


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Inviato: Sab Mag 07, 2005 3:47 am Oggetto: |
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[sempre dalla chat]
Calahir si fece attento, ormai intrigato da quella storia che sconfinava nel pettegolezzo. “Ma perché, lady Silverspring è in cerca disperata di marito?” Domandò a Venali.
L’elfo oscuro scosse il capo. “Non credo... però resta un ottimo partito. Pensaci su anche tu, Calahir... il potere della Rocca del Grifone e di quello della Vergine uniti.” Fece presente con aria cospiratoria.
Il mago ci riflettè qualche secondo, poi scosse il capo. “Ma io non possiedo Rocca del Grifone... anzi, non l'avrò nemmeno quando mio padre passerà il titolo...” Sussurrò in un sibilo amaro.
Venali però accantonò il fatto con una scrollata di spalle. “Dettagli... ci sono solo due persone che ti dividono dall'acquisire la rocca…”
Calahir per un istante sembrò ponderare quella frase lasciata sospera. “Hmmm... .... No no ... ma che mi fai pensare!?!” Ringhiò dopo qualche istante.
Venali però aveva assunto un espressione innocente. “Io? Intendevo solo di non disperare, tutto è possibile . E poi sei comunque un nobile… e con questo matrimonio avresti almeno un territorio tutto tuo.” Erano lanciati da diversi minuti in discussioni e voli pindarici su se fosse etico o meno un matrimonio di convenienza, quando il discorso sforò persino nella politica, con delle note decisamente rivoluzionarie.
Tutto iniziò da una frase innocente di Keryan, che voleva essere riferita semplicemente al basso valore della proprietà rispetto a sentimenti come l’amore o l’amicizia. "Ragazzi, dopotutto una rocca non è poi una grande cosa... dovreste apprezzare di più altre cose..."
Venali si fece scettico . “Mah... a me sembra piuttosto grande... a te Calahir?” Domandò ipotizzando che forse gli standard elfici sulle fortezze erano diversi.
Calahir annuì, alzando lo sguardo al cielo, verso la sommità della rocca. “Vero, non è per niente piccola...” Confermò. “E’ di certo più alta di Rocca del Grifone.”
L’elfo oscuro annuì. “Visto? Non è piccola. Ma forse per un principe lo è…” Commentò pensoso.
-Sigh- L’elfo dai capelli d’argento sospirò, lisciando il pelo candido di Spettro. "Dico solo che adesso mi rendo conto che è trascurabile, rispetto ad altre cose che forse voi date per scontate..."
Venali spalancò gli occhi. “Aaahhhhh! Ma sei troppo ambizioso!” Esclamò, rivolto all’elfo che stava ancora carezzando il suo lupo. “Bisogna pur cominciare da qualcosa no? Mica puoi avere direttamente un tuo impero!”
Calahir sobbalzò, colto di sprovvista. “L'impero? Vuoi rivendicare l'Impero???” Chiese a Keryan, colpito, ma l’elfo si limitava a singhiozzare tra sé, gli occhi fissi sul lupo.
Venali annuì soddisfatto. “Comunque, questo è lo spirito giusto!” Fece notare a Keryan, soddisfatto. “…lascia fare a me: ti combino il matrimonio con la signora e poi vediamo come aggregare altri territori...”
Il mago sembrò ponderare quelle parole. “hmmm.. mago alla corte di un impero elfo... Arcimago Imperiale.. no no meglio Lord Sommo Arcimago Imperiale...” Sussurrò.
Le orecchie fine di venali captarono quella frase, e lui si voltò verso Calahir. “Perchè non Sommo Maestro Imperiale della Magia Arcana?”
Calahir spalancò gli occhi. “Bello!” Ammise. “Ci sto! Se Keryan firmasse anche un contrattino che mi assicura la posizione una volta fondato il nuovo governo...” Aggiunse sorridendo divertito.
Venali annuì, sempre più soddisfatto. “Sono sicuro che ti concederà la rocca del Grifone una volta conquistata...”L’elfo della luna si lasciò andare ad una risata divertita, prima di rivolgersi nuovamente agli amici. "Signori, mi dispiace interrompere i progetti di guerra civile... ma non mi sembra né il luogo né il caso di parlarne, neanche per scherzo..."
“Posso anche impegnarmi... entro nelle Cappe Bronzee... in un centinaio di anni scalo la gerarchia...” Stava dicendo Calahir, seguendo il suo filo.
Venali sobbalzò. “HA HA HA! Ci sei cascato!” Commentò rivolto a Calahir, scoppiando a ridere . “Ha ha ha... scherzavo!”
Calahir si guardò intorno perplesso. “eh?”
“Buonasera capitano! Ottima serata, vero?” Esclamò l’oscuro, inchinandosi al capitano Daryl, a poca distanza da loro. Poi aggiunse in un sussurro. “pssst... ottima mossa Keryan... non l'avevo visto…”
Keryan si limitò a carezzare Spettro, sospirando…  |
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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


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Inviato: Sab Mag 07, 2005 4:22 am Oggetto: |
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[E' ancora la chat, ma non è che siete obbligati a leggerla!]
[I miei due eroi si sono giocati un tot di cose, e io le riporto ]
Erano riusciti a lasciare occupato il capitato Daryl con Calahir, dileguandosi, ed adesso Venali e Keryan erano in un luogo più solitario. Spettro e Veldriss avevano trotterellato dietro di loro, silenziosi, accucciandosi adesso l’uno sull’altra, in un dormiveglia tranquillo.
Venali lo fissò dritto negli occhi, prima di riprendere a parlare in un sussurro cospiratorio. “Keryan, adesso parliamo seriamente... io quell'elfa la devo assolutamente soggiogare...”
Keryan spalancò gli occhi, sorpreso. "Di chi stiamo parlando?" Domandò in un sussurro incredulo.
“Della futura detentrice della Rocca, ovviamente.” Replicò l’elfo oscuro con semplicità. “Ho saputo che non è legata a nessuno e vorrei farmi avanti... Come funzionano le eredità tra gli elfi chiari? Se a lei capita qualcosa in guerra la rocca resterebbe a me?”
L’elfo dai capelli d’argento scosse la testa. “Non puoi dire sul serio. Vuoi sposare la sorella di Selandel per... avere la rocca?" Domandò amaramente.
“Dici che posso avere di più?” Replicò lui, candidamente.
Lo spadaccino lo fissò per qualche istante, facendosi improvvisamente serio. Quanto era differente la cultura degli Oscuri, perché il suo amico non si sconvolgesse minimamente a dire cose del genere. E cosa erano diventati i Chiari, se a Calahir era sembrato normale cospirare contro l’Impero cui apparteneva. "Dico che non è giusto..." Replicò semplicemente. "...dovresti scegliere una donna perché ti piace qualcosa di lei, non perché ti piace qualcosa che lei possiede..."
Venali incrociò le braccia dinnanzi al petto. “Ma di lei mi piace il potere!” Ribatté come se fosse un ovvietà quella che l’amico non capiva.
"Ammetto la mia ignoranza, ma non riesco a comprendere ancora la vostra cultura.” Keryan scosse nuovamente il capo. “Possibile che non hai notato nient'altro che ti piaccia di lei, fuorché il potere? E' tutto qui quello che rappresenta per te: potere e una Rocca? Beh, io potrei perdere la testa per gli occhi di un elfa, o per il suo sorriso... ma mai per il suo potere..."
L’elfo oscuro sembrò riflettere su quelle parole. “mmm... beh... in effetti un pò bassina... però ha un bel portamento, occhi verde mare penetranti e sembra molto fiera.” Sussurrò, concentrandosi sull’immagine della bella donna elfica “E poi i capelli raccolti a chignon le stanno bene...” Commentò, ma il suo tono tornò ad essere freddo subito dopo, quando aggiunse frettolosamente. “…ma queste sono cose secondarie! L’importante è sapere se la rocca resterebbe a me, altrimenti è tutto inutile.”
Keryan si limitò a sospirare. "Mi dispiace deludere i tuoi sogni di gloria, ma anche se un tempo sarebbe stato così, attualmente a quanto ho capito gli aredhel sono solo generali, non più principi... quindi deduco che il titolo non sia semplicemente ereditario... e che un generale possa anche essere destituito da una rocca... Quindi -ammesso pure che le permettano di sposare un oscuro- le farebbero subito lasciare il comando."
L’elfo oscuro fece spallucce. “Ah... allora non se ne fa niente... mi dispiacerebbe se la mia ragazza le facesse del male per nulla...” Ammise.
Keryan inarcò un sopracciglio, pensoso. "Tu hai una ragazza?!?
Venali sogghignò, ma per un momento sembrò in imbarazzo. “ehm... si... meglio tornare da Calahir...”
Prima di tornare indietro, però, Keryan gli sussurrò ancora una frase. "Venali, ad ogni modo… se accetti un consiglio da amico: non ti conviene scegliere le donne solo in virtù del loro potere... non dura... prova a cercare qualcos’altro che ti colpisca di loro."  |
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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


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Inviato: Sab Mag 07, 2005 7:36 pm Oggetto: |
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[sempre la chat, penultimo pezzo...]
Calahir era riuscito ad ottenere consigli preziosi dal comandante Daryl riguardo il modo migliore per lanciare incanti in armatura, e anche su quali accessori fossero più adatti ad un mago in battaglia. Non era riuscito però a deviare di troppo l’interesse dal capitano dai discorsi del suo gruppo.
"Perchè lei e i suoi amici vi interessate tanto alla rocca?" Domandò ad un tratto l’elfo più anziano, fissandolo con i suoi occhi insolitamente scuri.
Calahir deglutì. “Alla rocca? Niente di più che la semplice curiosità per la nostra prima missione ufficiale come gruppo, Capitano” Commentò, sperando di suonare credibile: non era mai satto particolarmente abile a mentire, né tantomeno ad omettere la verità. “Inoltre visitare un luogo ricco di storia come questo è indubbiamente un evento da sfruttare, compatibilmente alla grande tragedia a cui siamo di fronte, ovviamente...”
Il capitano elfico si limitò a fissarlo, annuendo appena.
“Pensate che ci saranno disposizioni particolari per la reggenza di questi territori?” Tentò di chiedere il mago degli Iskadel, contando sul suo rango per avere un minimo di fiducia dall’ufficiale.
Daryl annuì nuovamente "Suppongo che sarà incaricata Dama Silverspring sino a diversa delibera del Consiglio degli Anziani…" [N.d.Master: Il governo dagli elfi chiari, dalla perdita del loro Re e del lineaggio puro dei principi nella guerra ancestrale, sono governati da un oligarchia senatoria. I Senatori sono scelti nelle famiglie più nobili dei regni]
Venali si stava avvicinando al duetto in compagnia di Keryan proprio in quel momento, e si fece più attento.
Calahir annuì, attento. “Quindi una parte del nostro esercito rimarrà distaccata qui per fare da complemento alla rocca?” Domandò
Daryl si fece pensieroso. "Non ho idea di che contingente o di quali truppe la forniranno... ma di certo per adesso il generale Selandel vorrà... hm..." Il capitano interruppe il suo discorso vedendo arrivare gli altri due elfi.
Venali ringhiò fra sé: la conversazione sembrava interessante. “Siamo stati inopportuni?” Domandò con fare spiacente.
Daryl si girò verso di lui, apparentemente per nulla seccato "In realtà, si parlava del futuro della rocca..." Commento semplicemente. "Heru Iskadel sembra molto interessato ad essa." Aggiunse.
L’elfo oscuro assunse un espressione perplessa. “Ah... perché, ha un futuro? Pensavo la si volesse semplicemente demolire…” Fece presente casualmente.
Il capitano elfo sogghignò "Indubbiamente con un minimo di cinismo si potrebbe dire di no..."
Calahir fu lesto ad intervenire. “Eh? Ma cosa dici, Venali! E' una rocca elfa... come potrebbe non avere futuro...” Fece presente, guardando di sottecchi Daryl per tentare di capire se si fosse offeso per le parole dell’amico.
Il capitano però sembrava oltremodo calmo. "Ad ogni modo, ritengo che la presenza di dama Alysanne confermi che gli elfi hanno ben altre idee sulla rocca..."
Il mago elfo fu colto di sprovvista. “In che senso, Capitano?” Domandò, perplesso, mentre Venali si faceva più attento, annuendo.
Keryan era l’unico a tenersi in disparte, badando a Spettro e a Veldriss, anche se stava anch'egli ascoltando quel discorso.
L’elfo più anziano sospirò, i suoi occhi castani che dardeggiavano tra i due interlocutori. “Una malattia in corso dagli sviluppi ancora non chiari, una rocca ormai disabitata, e noi non abbiamo abbastanza elfi da stanziarvi... inoltre non è da sottovalutare la possibilità di contagi..."
Il giovane Iskadel si fece incredulo. “Ma è una costruzione antichissima e di immenso prestigio, sono sicuro che si farà di tutto e anche di più per mantenerla!” Esclamò.
Venali invece sembrava di ben altro parere. “In effetti, dovrebbero mettere la vallata in quarantena...”
Il capitano elfo annuì. "La situazione non è senz'altro rosea... e si può supporre che i problemi di Farview possano essere simili, da quello che ha letto il generale, la rocca aveva avuto contatto con dei villici umani..."
L’elfo oscuro fu lesto a controbattere. “Far venire altri elfi in questo posto probabilmente significherà condannarli a morte…” Replicò tetramente...  |
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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


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Inviato: Sab Mag 07, 2005 8:11 pm Oggetto: |
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[ultimo pezzo della chat...]
Calahir era rimasto invece colpito dall’accenno a Farview, una piccola comunità umana poco distante. “Ci sono stati altri problemi altrove nelle vicinanze?”
Daryl si limitò ad annuire. "Credo che si ci affiderà ad una leva volontaria tra i soldati di questo esercito ed eventuali volontari di Myradir. Il generale ne avrebbe parlato anche con il vostro capitano a breve... Ovviamente, lui non può trattenersi: deve raggiungere Farview come da ordini del principe che sollecita il suo arrivo repentino. Vedremo in serata quali saranno le disposizioni. Ad ogni modo, come ho già detto al vostro capitano, la vostra azione è stata veramente pregevole."
L’elfo oscuro sembrò soddisfatto. “Mi offrirò volontario per restare... tanto sarò già contaminato... “
Il capitano elfo sospirò "La tua sarà senz'altro un azione gradita..." Sussurrò, accennando a congedarsi.
Prima che andasse via, Keryan si intromise nel discorso "Io non avrei problemi a restare a mia volta, ma dovremo vedere che ne pensa ser Enuren..."
Venali annuì. “Vero, ma credo che lui abbia gi dato la disposizione sua e dei suoi uomini.” L’elfo oscuro si inchinò. “La ringraziamo della disponibilità e della pazienza dimostrata col nostro piccolo lord...” L’elfo oscuro si allontanò con il capitano qualche passo. "Sa come sono questi giovani rampolli... bisogna assecondarli..."
Calahir sorrise a qualche passo da loro. “La ringrazio del tempo che mi ha concesso Capitano...”
Daryl si limitò ad annuire. "Nessun problema a riguardo, heru. Sono sempre a disposizione dei miei elfi, se mi rendo conto che valgono qualcosa..." Poi tornò a rivolgersi a Venali in un tono più sommesso. "Per quel che ti riguarda, oscuro, se rimarrai alla rocca probabilmente il vostro gruppo sarà sotto il mio comando. Spero non ti crei problemi."
“Nessuno, signore... fin quando ho la pancia piena e la borsa vuota può contare su di me” Assicurò.
Daryl sembrò farsi bastare quella risposta "...il capitano Thelias ha riferito di te ai comandanti che sei, a suo dire, pericoloso... ma il suo parere sugli oscuri non ha mai contato molto per me..."
L’elfo oscuro sembrò sorpreso “mmm... non conosco il capitano Thelias... chi sarebbe?”
Il capitano elfo si limitò a sogghignare "...lui sembra conoscere te... anche se devo dire che sembra avercela di più con l'elfo dai capelli d'argento" Indicò con il mento Keryan, fermo a poca distanza tra loro, accanto ai due cuccioli di lupo. "Fossi in voi starei attento. Ha fatto arrivare strane voci alle orecchie del generale..."
Calahir, non molto lontano, aveva captato il nome incriminato, e stava rimuginando tra sé. -Thelias... Thelias... ah si, registrato alla voce Capitano di Lancelet... appendice: ragazza della locanda di Keryan/ragazza di Keryan- Ricordò, avvicinandosi all’elfo spadaccino. “pssst... Keryan... Thelias ha fatto girare che Venali è gay?” Chiese in un bisbiglio.
Keryan fissò Calahir, perplesso "Uh? Non credo... e poi è inesatto: è solo fobico nei confronti delle donne" Specificò l’elfo dai capelli d’argento, tornando ad interessarsi alla conversazione.
Venali fece spallucce. “Non ha nessuna importanza quello che dice... si sa che voi chiari siete paranoici nei nostri confronti...” Fece notare. “E poi sono io che mi sono offerto come volontario nell'esercito... Certo, non immaginavo di dover avere a che fare solo con i chiari... cmq, non si piange sul latte versato.”
Il capitano elfo lo fissò per qualche altro istante prima di replicare. "Vero, ma ovviamente un accusa di un capitano viene automaticamente tenuta in considerazione. Anche se, per quel che mi riguarda, io tendo a giudicare da quello che vedo… e, fortunatamente per voi, anche Selandel.” Socchiuse gli occhi, abbassando il tono di voce. “Ma il generale non è in una posizione da potersi permettere malcontenti anche tra i suoi capitani…" Aggiunse in tono spettrale…
Calahir si girò nuovamente verso Keryan, perplesso “Hmmm... e allora di cosa si potrebbe mai vociferare di un oscuro e misterioso figuro che ha come migliore amico la sua ombra e un lupo del colore della notte...” Si interruppe, notando che lo spadaccino sogghignava “Ehm... ok.”
Lo spadaccino lanciò uno sguardo ai due elfi che complottavano, poi tornò a rivolgersi al giovane elfo al suo fianco, carezzando la testa del lupo bianco. "La presenza di Thelias infastidisce Spettro... ogni volta che lo vede, ringhia." Commentò pensoso.
Il mago elfo reclinò la testa, confuso. “E questo grave? Non ne so molto di animali...” Si giustificò.
Keryan fece spallucce. “Non saprei, ma in genere gli animali sono più sensibili di noi sulle persone… e Spettro in particolare ringhia veramente a pochissima gente.”  |
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Ylianor Nimesin
Maestro Bladesinger


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Inviato: Sab Mag 07, 2005 8:22 pm Oggetto: |
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Complimenti a Calahir e Venali per questa partita online...
Entrambi si ritroveranno un tot di PX in più in questa tornata!
In seguito, sarà postato anche il pezzo che avete giocato relativo ad uno scritto in elfico antico, ma preferirei che questa faccenda fosse approfondita in partita...  |
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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


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Inviato: Sab Mag 07, 2005 9:10 pm Oggetto: |
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[questo è veramente l'ultimo ]
L’elfo oscuro stava ponderando sulle parole del capitano Daryl. “Mmmm... mi sta forse suggerendo di andare a parlare con questo capitano, signore?”
Daryl fece un cenno negativo col capo, incrociando le braccia al petto. "No. Ti stò suggerendo di fare i tuoi passi cautamente, perché alcuni contano su un vostro errore e, per quanto il generale stia tentando a suo modo di coprirvi, se ci ricongiungeremo con l'esercito a Farview, alcune voci potrebbero risultarvi molto sfavorevoli..." Fece notare. “Gli umani tendono ad essere molto più barbari nei loro giudizi, e un accusa di un capitano può facilmente far saltare teste, anche senza ricorso ad un processo.”
Venali socchiuse gli occhi. “Grazie mille dell'avvertimento, signore.” Sussurrò, inchinandosi appena. “Vedrò bene di non pestare piedi altrui e altro materiale organico di dubbia origine…” Guardò andar via l’elfo graduato, e si rabbuiò, tornando verso i due amici.
Calahir dette di gomito a Keryan. “Hai sentito? Circolano voci su noi tutti... e abbiamo anche dei nemici! Fantastico! Vuol dire che stiamo diventando qualcuno!” Fece notare. –In effetti, nella mia famiglia è credenza comune che il potere di un elfo si misura sul numero dei suoi nemici…-
Venali sospirò. “Beh, non ne sarei così contento, Calahir... pensa che qualcuno potrebbe entrare nella tua tenda di notte e rovinarti il tuo bel faccino angelico.” Replicò tetro.
L’elfo chiaro sembrò solo in quel momento rendersi conto di questa implicazione di aver nemici. “Hmm...le tue parole hanno del saggio... Meglio prendere precise precauzioni a riguardo: ultimamente Valdir mi è sembrato un pò distratto...” Sussurrò, pensoso.
Venali ghignò: aveva notato che l’arciere elfo aveva un debole per Arya. “He he he…troppi spellcaster da proteggere…” Rispose con un ghigno. “Avevi detto che esiste un incantesimo in grado di svegliarti mentre uno dorme...”
Calahir annuì. “Alarm, certo.” Confermò.
L’elfo oscuro si fece ancora più attento. “Ah... e tu lo sai fare?” Vide che il mago annuiva. “Dovresti cominciare a prendere l'abitudine a fartelo ogni notte...”
Il mago si fece serio, e fece un cenno affermativo col capo, poi si ricordò che Venali gli aveva chiesto di imparare la magia. “Se vuoi, iniziamo da quello quando avrai imparato a leggere la magia con il prisma…”
Gli occhi di Venali luccicarono. “Molto volentieri… prima per dovremmo trovare un posto dove mettersi al sicuro nelle ombre... Diola lle...”
Keryan alzò gli occhi da Spettro al suo fianco, guardando Venali con interesse. "Vedo che stai imparando l’elfico... antico…" Commentò facendo mente locale nell’usare quel termine: per lui, dopotutto, quella forma di elfico era la sua lingua.
Venali sorrise. “Si... la tua amica si offerta di leggermi una cosa che avevo... Ah, ho sempre il dipinto dei tuoi!”
L’elfo spadaccino si intristì, rimanendo silenzioso. La suo fianco, Calahir invece sembrava molto interessato “Elfico antico...” Sussurrò . “…è una lingua che è conosciuta solo dagli studiosi…” Fece notare.
Keryan sembrò non aver sentito. "...i miei..." Sospirò, prima di voltarsi verso Venali con un sorriso triste. “Mi incuriosisce quali scritti nella mia lingua leggiate…”
Venali fece spallucce “Niente... una cosina che mi ha dato la mia ragazza... una lettera...”
Calahir spalancò gli occhi. “La tua ragazza parla l'elfico antico?!?” Domandò incredulo: per quello che ne sapeva, quella lingua era considerata predominio degli studiosi dei Chiari.
Persino Keryan sembrò meravigliato "Sarei curioso di conoscerla..." Commentò, colpito.
Venali, però, era sulla difensiva. “No, cioé... non è che lo parla... è un codice che usa per scrivermi... non credo riesca a pronunciarlo. Non sapevo nemmeno fosse elfico antico fino a quando non lo ha visto Laurana…” Replicò. “...e tu, perchè la vuoi conoscere?!?!?” Ringhiò.
Il mago degli elfi chiari si era astratto nei suoi pensieri. “Un codice... fascinoso...”
Keryan alzò gli occhi al cielo. "Calma, intendevo solo dire che mi farebbe piacere parlare con qualcun altro che conosca la mia lingua. Comunque, posso aiutarti con la pronuncia, se vuoi…" Propose, conciliante.
L’elfo oscuro lanciò uno sguardo di sottecchi a Keryan, giusto per stabilire se facesse sul serio, e poi annui. “Comunque era solo una lettera...” Specificò nuovamente. |
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