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Elledan
Cantore degli Eladrin


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Inviato: Mar Feb 08, 2005 9:06 am Oggetto: Le Cronache della Nuova Era (il Tavolo della Domenica) |
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...Il viso, dai lineamenti alteri e perfetti, ritraeva un’avvenente figura maschile in piena giovinezza, i cui tratti erano resi esotici ed alieni dallo strano taglio degli occhi, lievemente obliqui, e dalle orecchie elegantemente puntute.
Gli occhi erano chiusi, adombrati da ciglia che sembravano vere tanto il marmo era sottilmente rifinito, ed il capo lievemente reclinato, come in segno di resa. -Sembra viva!- Rifletté, e concluse che era l’espressione del volto che rendeva quell’opera così vitale: l’artista era riuscito a raffigurare un profondo dolore, o forse rimorso, con tale abilità che Venali si era ritrovato incantato ad osservarla per più di un minuto, quasi meravigliandosi di non vederla respirare. –…se non fosse per l’altezza eccessiva, avrei potuto confonderla per un vero guardiano elfo…- |
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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


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Inviato: Lun Feb 21, 2005 1:34 pm Oggetto: |
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Visto che ultimamente sono stato coinvolto in un pò troppi post di carattere... ehm... leggero , invado questo spazio di cronaca per narrare della nostra prima avventura, lasciando ai più savi di me il determinare se codesto è il posto più idoneo a conservare cotal scritto...
Quella sera, il grosso barbaro che rispondeva (talvolta) al nome di Rencub Spud sembrava più impaziente del solito di recuperare l'amuleto sacro del lupo. Dei viscidi umanoidi verdi (ai più conosciuti come orchi ) infatti gli avevano sottratto il ciondolo uccidendo i suoi compagni di caccia e coprendolo di disonore.
Sarebbe morto anch'egli in un tentativo disperato di recupero se non fosse stato per il provvidenziale intervento di Keryan e della sua ombra (che poi si era scoperta essere un elfo oscuro di nome Venali e non un ombra ) che avevano messo in fuga gli orchi superstiti e si erano anche offerti di aiutare il barbaro nella sua ordalia alla ricerca del ciondolo perduto.
Purtroppo gli orchi superstiti sono riusciti a vendere l'oggetto sacro a due umani: i tre inseguitori non sono infatti riusciti ad impedire lo scambio. Catturati alcuni orchi e uno dei due umani, l'altro era fuggito e lo inseguivano ormai da quasi due settimane.
Era prima mattina quando il gruppo aveva incrociato tre viandanti come loro, domandando notizie del fuggiasco.
I tre sconosciuti, due elfi chiari e uno strano mezz'elfo oscuro, erano di ritorno dalla città nanica di North Keep e avevano effettivamente intravisto il fuggiasco un'oretta prima.
Quando, dietro richiesta del mezz'elfo cavaliere, Rencub spiega che gli era stato sottratto un oggetto, i tre si offrono di aiutarli e tutti insieme inseguono il fuggiasco sino all'imbrunire, quando le tracce si scostano dalla strada principale per raggiungere un bosco.
Mentre Venali "sorvegliava i cavalli", i due cavalieri Enuren (il mezz'elfo oscuro) e Iragor (il più grosso dei due elfi chiari) si dirigono verso il bosco in cui Keryan ha visto muoversi delle figure umanoidi.
Calahir (l'altro elfo chiaro, più mingherlino) si avvia per un altra traiettoria più guardinga, seguito da Keryan a sua difesa, mentre Rencub carica inc@$$@tissimo un'ombra che gli pare di aver scorto nel bosco.
Dopo un breve scontro con degli orchetti , la situazione sembra tranquilla sin quando Calahir non si addentra nel bosco a seguito di Keryan, e viene colpito da un dardo nonostante l'avvertimento dell'elfo. Segue una colluttazione con l'umano fuggiasco che si conclude con un albero bonsai e un ladro con la mandibola spaccata dai dolci modi di Rencub.
Venali nel frattempo si era allontanato dal gruppo a seguito diun acceso dibattito con Iragor. L'elfo oscuro aveva infatti proposto di legare il "prigioniero", venendo tacciato di barbarie. Visti gli eventi, però, a quel punto commenta "E poi ero io quello disumano, che proponevo solo di legarlo..." E si avvia con Keryan a investigare meglio nella profondità del bosco per cercare che fine avesse fatto l'amuleto del barbaro, che non era stato trovato indosso al ladro.
La partita finisce con una intrigante domanda dell'elfo oscuro allo spadaccino elfo chiaro ancora intento a studiare le tracce. "Ma com'è che fuori il bosco hai visto tracce di esserini piccoli e qui non ve n'è traccia, come dell'amuleto? C'è qualcosa che ci sfugge..." |
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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


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Inviato: Dom Apr 03, 2005 9:24 pm Oggetto: Scelte di un elfo... |
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"Vi apro la strada." Esclamò l'elfo dai capelli d'argento semplicemente, smontando da cavallo e porgendo le redini a Valdir, senza aggiungere altro.
Venali lo osservò allontanarsi, scuotendo leggermente il capo: attirava nuovamente l'attenzione, con quel caschetto luminoso. -Almeno mi è stato a sentire sul fatto della madre ninfa... lo facesse sempre!- Ringhiò fra sé, osservandolo sin quando Keryan sparì tra la sterpaglia dinnanzi a loro, silenzioso come un grosso felino in caccia.
Enuren fissò per qualche istante il sottobosco ondeggiare dove l'elfo era scomparso alla vista, e sospirò anch'egli. "Non sò perchè, ma prevedo altri guai..." Commentò fra sè con un filo di voce, smontando da cavallo a sua volta. "Diamogli i soliti minuti di vantaggio..." Ordinò poi agli altri, iniziando a controllare se il suo equipaggiamento fosse a posto, giusto per far passare il tempo. Quella volta, infatti, qualcosa gli diceva che l'elfo non sarebbe tornato a riferire quanto scoperto dinnanzi a loro celermente...
Quando fu certo che il resto del gruppo non potesse più scorgerlo, nemmeno gli occhi esperti di Valdir che sembrava il più abile del gruppo, Keryan fece una rapida inversione, ritornando indietro sui suoi passi in un ampio cerchio che gli evitasse di incontrare i suoi amici.
Sapeva che avrebbe avuto circa 30 minuti di vantaggio e che gli altri lo avrebbero aspettato anche oltre, domandandosi che fine avesse fatto prima di avviarsi lentamente con i cavalli, facendoli marciare a passo d'uomo per non far risuonare gli zoccoli nella gola.
Forse sarebbe riuscito a tornare all'accampamento dell'esercito elfico e poi nuovamente dai suoi amici senza che la sua 'fuga' fosse troppo notata. Accelerò il passo, avviandosi in una corsa cadenzata verso il suo obiettivo, i suoi occhi verdi che brillavano alla tenue luce delle stelle.
–Maledetto Venali! Potevi dirmelo subito, se avevi sentito una cosa del genere…- Rimuginò tra sé, accelerando ulteriormente. –Stuprata da un elfo. Forse è diventata una moda?! Speravo ci fosse un solo pazzo capace di tanto! Ma non permetterò che accada sotto i miei occhi. Non questa volta!-
Non si rese conto di quanto avesse corso, rallentò solo quando fu in vista dei tenui bagliori del campo elfico.
Iniziò a camminare più lentamente, riprendendo fiato, e solo in quel momento gli venne in mente il vero problema di quel suo azzardo. “Ok, bravissimo Keryan…” Si disse. “E ora? Già una volta il tuo aiuto in questo campo è stato veramente un fallimento. Come credi di regolarti?” Si arringò.
Per un attimo, un raggio di luna sembrò far capolino tra le nuvole che avevano coperto il cielo da diversi minuti, lasciando baluginare l’amuleto che portava al collo.
-Non abbiate paura di provare. Il Padre protegge ancora i suoi figli.- Sentì risuonare nella mente come un'eco lontana, in un tono di voce familiare. Sorrise tristemente: suo padre, il principe di Rocca dell’Unicorno, soleva ripetere quelle parole ai suoi soldati prima di una battaglia.
Si passò una mano tra i corti capelli argentati, scuotendo il capo. “Forse sono davvero pazzo come sostiene Venali…” Sussurrò, avvicinandosi al campo in modo da essere facilmente scorto dalle sentinelle... |
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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


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Inviato: Sab Apr 16, 2005 11:27 pm Oggetto: Riassunto delle ultime puntate... |
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Ok, viste le assenze di alcuni giocatori da alcune partite a questa parte, mi sembra giusto fare un breve riassunto a beneficio di coloro che sono mancati...
Partirò dalla breve sosta dell'Esercito dell'Impero nella ridente cittadina di Sweetwater, poco prima del 'bivio' che avrebbe portato a seperare l'esercito stesso in due tranche...
Dunque, il contingente di cavalieroni di cui la nostra compagnia era entrata a far parte in qualità di... ehm... forse guastatori sarebbe il termine più adatto... si è accampata per circa tre giorni. A questo punto, siamo stati raggiunti da un altro contingente di soldati, i Pretoriani di Lord Jamie Lannister, signore di Castel Granito. Il simpatico tizio in questione si è rivelato subito un lord vecchia maniera: spocchioso, borioso, solo_io_ce_l'ho (e qui, tutti noi a sollevare vari dubbi ).
Non contento, oltre a rompere le scatole, ha anche fatto una caccia alla lupa che ha fatto urtare non poco la sensibilità del caro Rencub, che per poco non ci rimetteva le penne .
Io mi sono menato in mezzo per tentare di non far giustiziare seduta stante il barbarozzo, ho passato i mie guai , ma grazie anche all'intervento del generale Selandel, siamo riusciti a salvarci dall'ira del lord di Castel Granito e a recuperare dei simpatici lupetti...
A quel punto l'esercito si è diviso: il grosso, capitanato da sua Altezza Imperiale, se n'è andato per il passo normale, mentre un manipolo di 60 elfi, 20 cavalieri umani (capitanati dal papà di Enuren) e noi, tutti guidati da Selandel, se n'è andato per la strada nascosta al confine con il bosco elfico...
Il nostro gruppo è stato assegnato ad una delle avanguardie, e ha avuto il suo bel da fare ad elminare i molti gnoll che sembravano infestare la zona, cosa che tutti hanno trovato ben strana, visto che in genere gli elfi della vicina Rocca dell'Unicorn... ehm... pardon ... Rocca della Vergine pattugliano i dintorni.
Nel viaggio Calahir ha fraternizzato con uno dei sorcerer elfi, tal Lancelet. La guardia personale di Heru Iskadel è stata un altra costante presenza al nostro fianco, nello specifico quella del fantomatico Ray e del valente Valdir.
Dopo vari incontri di gnoll, il generalissimo elfico ha richiesto che un avanguardia andasse in avanscoperta alla Rocca della Vergine... visto che noi ci eravamo comportati bene, e forse mosso a compassione dal povero Enuren che continuava a sospirare cose del tipo "Non diventerò mai cavaliere...", Selandel ha convocato proprio il giovane cavaliere dicendogli che se l'avanscoperta andava bene e lui si comportava come si deve, ci metteva una buona parola per apparare l'ingresso definitivo del mezzosangue nell'cavalierato.
Ovviamente il nostro eVoe ha risposto secondo il più tipico dei clichè: "Ma ci penso iooooooooooooooooooo all'avanguaaaaaaaaardiaaaaaaaaaaa!!!"
Ovviamente il paladino non sapeva che nel frattempo noi, annoiati dall'essere stati esclusi dalla sua conversazione strategica col generale, stavamo facendo altri danni...
Si è infatti scoperto che la bella Annah ci aveva seguito per un motivo che non mi spiego ....
Purtroppo era stata catturata da un losco figuro elfo della retrovia, che aveva ben pensato di farne la sua concubina... Fortunatamente, dopo qualche proposta per salvarla, tra cui spicca quella di un solerte Venali che proponeva di sopprimerla, ci siamo rivolti (con grande gioia del figlio ) al mitiKo Lord Frey senior... e poi siamo partiti tutti per il nostro dovere (salvo Rencub, giudicato troppo casinista per una missione di incursione )
Dopo una mia breve digressione per motivi personali e grazie anche ad una mia indubbia botta di , abbiamo lasciato Iragor a coprirci le spalle ad uno dei passi e siamo riusciti ad arrivare alla torre di guardia alla base della rocca relativamente indenni...
E' seguita una battaglia per la conquista della torre di guardia, e un relativo appostamento per tenere la stessa da un intero villaggio gnoll accampato nell'altopiano ai piedi della non lontana rocca...
Plauso speciale a Venali che ha eliminato tutti i cadaveri di gnoll, caricandosi di un compito davvero skifido , mentre gli altri disquisivano su come barricarsi e io andavo a chiamare rinforzi, che sono prontamente giunti...  |
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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


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Inviato: Lun Apr 18, 2005 11:31 am Oggetto: Ricordi di un passato dimenticato... |
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Keryan rimaneva seduto immobile, di fronte ai suoi due silenziosi interlocutori. Gli occhi azzurri del generale Selandel erano immobili su di lui, come quelli nocciola del suo secondo, il mago tanto ammirato da Calahir.
Lo scout elfo non mancò di notare l'espressione di incredulo scetticismo negli occhi di Naryel, forse con appena una punta di stizza perchè non riusciva a capire come un semplice scout di incerto lineaggio potesse sapere tante cose riguardo una Rocca elfica di importanza strategica come quella della Vergine.
Gli occhi insolitamente scuri del mago si voltarono ad incrociare quelli del generale, che sogghignò prima di rivolgersi all'elfo fermo in attesa. "Un ultima domanda prima di congedarti, Keryan..." Sussurrò nel suo tono di voce tranquillo Selandel, squadrandolo con occhi freddi. "Sei troppo giovane per aver servito questa rocca. Da cosa derivano queste tue informazioni?" Domandò senza giri di parole...
Keryan vide la sua vita passargli davanti in rapidissimi flash: persone, avvenimenti e luoghi del suo passato ormai così lontano. I suoi 141 anni erano pochi per un elfo come lui, ma un eternità se rapportati alla tremenda verità che voleva la sua età anagrafica così lontana dalla quella fisiologica.
Gli tornò in mente un'affermazione di Venali: Sei il figlio di una ninfa e di un elfo. Convinciti di questo, e la tua vita sarà più semplice...
-La storia dovrebbe aver dimostrato che non amo le cose semplici.- Sospirò.
"Anche se suppongo che non mi crederete, la verità è che io un tempo abitavo in quella rocca... ma moltissimi anni mi separano dalla mia vita passata." Notò che lo scetticismo negli occhi del mago si trasformava in sarcasmo, mentre Selandel si limitava ad osservarlo.
"Un mago mi tramutò in pietra moltissimo tempo addietro, quando ai piedi della rocca c'era ancora una ridente città... e in tempi recenti qualcosa fatto da uno dei miei attuali compagni di viaggio ha fortuitamente spezzato l'incantesimo." Spiegò, notando che i due sembravano ponderare le sue parole.
"Incredibile." Esclamò infine il generale. "Eppure, per quanto strana possa suonare la tua storia, non vedo menzogna nei tuoi occhi..."Keryan scosse il capo. "Ed infatti è tutto vero, generale." Precisò, socchiudendo appena gli occhi verdissimi.
Naryel inarcò un sopracciglio. "Esistono incantesimi in grado di fare quanto sostiene, in effetti..." Confermò pragmaticamente al generale elfo.
Selandel annuì, poi tornò a voltarsi verso Keryan. "Benissimo, tu e i tuoi amici avrete dunque un'opportunità di precederci all'interno della rocca: la chiave che mi hai citato è ancora valida. Spero che la fiducia che ti ho dimostrato non sia mal riposta." concluse, congedandolo.
Keryan si inchinò. "Naa lle nai, Heru en amin..." Sussurrò in elfico antico andando via.
Selandel lanciò uno sguardo al mago al suo fianco, che si accigliò, pensoso. "Sembrava una forma arcaica di elfico..." Affermò freddamente, ma adesso era incuriosito da quel misterioso scout... |
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Keryan Moondawn
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Inviato: Lun Apr 25, 2005 1:08 am Oggetto: |
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L'elfo dai corti capelli argentei fissò il corpo del loro avversario liquefarsi lentamente in una pozza nera e marcescente di sangue ed umori simili alla resina di un albero.
Sospirò, massaggiandosi la spalla ferita. -Questo piano della torre è decisamente maledetto...- Ringhiò fra sé, e il suo pensiero volò a molti millenni prima mentre il suo sguardo si posava sulla porta elegante che il pericoloso nemico sembrava proteggere.
Il Maestro Mago della rocca, Illyvar Aladhair, era in ritardo di oltre mezz'ora alla riunione, e suo padre sembrava essere molto irritato da quell'ulteriore mancanza dell'arcanista: in quei giorni bui di conflitto, i nervi a fior di pelle sembravano più che tangibili anche in elfi della levatura del principe Moonflower di Rocca dell'Unicorno, o del suo secondo in comando lord Aladhair.
Keryan era il principe cadetto, e come tale un giorno la Rocca sarebbe passata nelle sue mani, ma era ancora troppo giovane per pensare a quell'eventualità, e troppo poco ligio all'etichetta per preoccuparsi del suo rango quando sussurrò una parola allo specchio magico che l'avrebbe portato su, nelle sue stanze, da dove sarebbe rapidamente sceso a raggiungere quelle del mago ritardatario per sollecitarlo.
Quando scese l'ampio scalone che dall'ultimo piano portava al quinto, dove erano ubicati gli appartamenti privati di Illyvar, mai si sarebbe aspettato una scena come quella che gli profilò.
Le due guardie del corpo del mago erano immobili dinnanzi alle porte sbarrate delle stanze del lord, apparentemente ignari dell'accesa discussione che sembrava essere in atto all'interno.
Keryan non ci mise molto per riconoscere la voce adirata del mago, e quella rotta dal pianto di una elfa.
"Dov'era il tuo dio qualche minuto fà? Non ti ha protetto allora, e non ti proteggerà nemmeno adesso!" Sentì ringhiare in tono stridulo il mago. "Ammettilo, nessuno ci protegge ormai!"
"Lasciami andare..." Sentì singhiozzare in risposta, debolmente.
Ma il mago sembrava di ben altra opinione, e continuò il suo monologo."Tutto ciò che ci rimane da fare adesso è prendere con la forza ciò che ci sarebbe spettato, finchè abbiamo ancora le possibilità di farlo, e farne ciò che crediamo opportuno!"
"Aprite subito quella porta!" Ricordò di aver intimato alle guardie, che si scambiarono giusto un occhiata preoccupata prima di obbedire al loro principe.
Scattò all'interno appena i pesanti battenti di legno si dischiusero, ma purtroppo quando entrò nella stanza da letto del mago era ormai troppo tardi. Ricordava il sapore amaro della rabbia, della costernazione, misto all'incredulità che l'aveva attanagliato mentre sfoderava la spada in un gesto fulmineo, facendo la prima cosa logica che gli era venuta in mente...
-Nonchè la più stupida...- Constatò amaramente una voce dentro di lui, mentre continuava a rivedere con gli occhi del ricordo quel balcone spalancato su una balaustra che dava nel vuoto.
Venali aveva avuto tutto il tempo di controllare comodamente l'eventuale presenza di trappole sulla porta del presunto generale della rocca affrontato poc'anzi, aprirla senza rischi, lanciare un occhiata all'interno per poi voltarsi verso gli amici intenti a parlottare preoccupati con il ferito Lord Frey.
Inarcò un sopracciglio nell'osservare l'unico rimasto ad assistere al suo lavoro, discosto dal resto gruppo. L'espressione triste di Keryan era palese: l'elfo fissava oltre la porta ormai spalancata, seppure il suo sguardo fosse chiaramente perso in ben altre visioni.
"Hey, tutto bene?" Domandò l'elfo oscuro in un sussurro, scuotendo l'amico dai suoi ricordi.
Lo spadaccino dai capelli d'argento sobbalzò, facendo lentamente cenno di si con la testa. "Troppi ricordi..." Sussurrò in risposta dopo qualche attimo di silenzio... |
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Keryan Moondawn
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Inviato: Dom Mag 01, 2005 9:11 pm Oggetto: |
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[Riassunto della puntata precedente a beneficio dell'assente Enuren]
Grazie all'impegno congiunto del gruppo, e alla magica apparizione di Rencub, i nostri eVoi sono riusciti a liberare il piano d'ingresso alla torre dagli alberi e, aiutati da Daryl e Arya, hanno eliminato il 'boschetto mannaro' garantendo l'accesso al ponte della Rocca.
A questo punto sono stati raggiunti dal resto del contingente al comando di Selandel, che ha fatto liberare il resto della torre 'a tappeto'...
Il comandante Naryel è andato ad avvertire il Senato di Myradir della caduta della Rocca, ed è tornato dopo un giorno in compagnia di una bella quanto bellicosa donna elfo, che si vocifera essere imparentata con il generale elfico...
Nel gruppo vi sono stati alcuni attriti, in particolare Calahir e Valdir si sono contesi i favori della bella Arya, mentre Venali e Keryan sono arrivati ai ferri corti a causa di alcune battute poco felici su una misteriosa amica fantasma di Keryan prima, e sulla sorella di Venali dopo (il tutto si è concluso fin ora con l'Oscuro che ha sfidato a duello di balestra il secondo, che si è beccato un dardo a pochi cm del cuore senza ribattere).
In tutto questo, il prode Lord Frey, ancora infortunato da dopo lo scontro, ha fatto rapporto a Selandel su quanto accaduto alla rocca...
La domanda di tutti rimane: riuscirà mai Enuren ad entrare nel cavalierato?  |
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Keryan Moondawn
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Inviato: Gio Giu 16, 2005 11:12 am Oggetto: |
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Riassunto delle ultime puntate
Dopo aver liberato la Rocca dell'Unicorno da tutte le schifezze che la infestavano e aver atteso l'arrivo della sorella di Selandel, lady Alysanne, eletta nuovo aredhel , il gruppo è partito inseguendo dei sogni rivelatori in cerca di una cura (anche perchè il padre di Enuren, lord Eddard Frey, era caduto vittima della malattia che stà dilagando...).
Alla partenza, io ho dovuto consegnare la mia spada di Cristallo di Valyria al senatore dei Chiari, che sembrava averla trovata altremodo interessante...
La prima meta era Farview, dove abbiamo trovato ad attenderci il resto dell'esercito umano partito da Elektra, nonchè il simpaticissimo Lord Lannister. Del villaggio, però, restava solo cenere: trovandolo infettato dalla malattia, i soldati dei Lannister avevano infatti pensato bene di nuclearizzare la zona .
Siamo quindi ripartiti alla volta del bosco di Shadetree, dove speravamo di trovare un fey gate che ci avrebbe condotti alle Cascate del Crepuscolo, viste in sogno da Enuren.
Putroppo durante il viaggio abbiamo incontrato una carovana di viaggiatrici guidata da Kalyda, una misteriosa seguace della dea della lussuria Syria.
Buona parte del gruppo si è lasciata sedurre da lei, non accorgendosi che nel frattempo la conturbante donna -mentre si fingeva disposta ad aiutarci- faceva qualcosa alle nostre razioni da viaggio. Risultato: Venali è stato trasformato in Venalia , una affascinante elfa oscura che in seguito ci ha creato non pochi grattacapi.
Venalia è stata, però, contattata a breve dalla sua misteriosa 'ragazza', che le ha consegnato la trascrizione di un complesso rituale che sarebbe stato eseguito nella cittadina di Farview, forse legato al diffondersi della malattia.
Arrivati nella Shadetree, abbiamo scoperto che il male era dilagato persino lì , tra le creature dei boschi: dei treant corrotti barricavano nel paesino volodni di Feren, ormai disabitato, e nel più grosso edificio del luogo erano presenti segni simili al rituale di cui Venalia aveva trascrizione.
I druidi locali sfuggiti al disastro ci hanno confermato che dei misteriosi cultisti -per lo più umani- erano i principali responsabili della diffusione di questa corruzione e della distruzione di Feren. Essi inoltre avrebbero sacrificato il druido a capo della comunità come 'perno centrale' del rituale, nonchè molti schiavi umani e mezzelfi che avevano portato con se.
Attraversato il fey gate, siamo infine giunti nei pressi delle Cascate del Crepuscolo, e dopo qualche giorno di marcia e lo scontro non piacevole con una schifosissima creatura multitesta che sembrava ben felice di camminare nei suoi escrementi, siamo arrivati al lago sacro, in presenza della Custode della Fonte.
Lei ci ha informati che una cura è forse possibile ottenerla sottoponendoci ad una prova che ci consentirebbe di avere accesso ad antichissime magie runiche, acquisendo il potere della runa di Healing.
E così, dopo 24 ore continuative sotto le acque gelide della cascata, io ed Enuren abbiamo forse una cura...  |
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Ultima modifica di Keryan Moondawn il Ven Giu 17, 2005 10:10 am, modificato 2 volte in totale |
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Keryan Moondawn
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Inviato: Gio Giu 16, 2005 9:23 pm Oggetto: |
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[27 Nekheros 34 IT, mezzanotte]
Era mezzanotte quando Keryan riemerse da sotto la cascata, massaggiandosi appena il collo indolenzito: anche per un elfo come lui, indifferente al gelo delle acque delle Cascate del Crepuscolo, 24 ore passate sotto il loro incessante scrosciare era stato decisamente stancante.
-Però forse adesso abbiamo un modo di salvare delle vite...- Si augurò, fissando il tatuaggio che faceva bella mostra di sè sul suo avambraccio, all'attaccatura con la spalla. Era di un colore cangiante e metallico, in toni di argento, azzurro e verde, e la luminosità che l'aveva fatto brillare quando era improvvisamente comparso sulla spalla dell'elfo andava lentamente affievolendosi.
Keryan avanzò a passi veloci verso il fuoco dov'era accampata la sola Venalia, domandandosi che fine avessero fatto gli altri. -Mi auguro solo di non essere stato presuntuoso a supporre di poter avere questo, e gli altri due tatuaggi che ho sognato.- Rimuginò amaramente.
Gli tornarono in mente una serie di immagini cupe: la malattia che aveva afflitto Rocca dell'Unicorno, la cinerea desolazione di Farview e gli occhi stanchi di Lord Eddard Frey. -Fosse anche necessario in seguito tagliarmi il braccio per poter mettere le altre due rune, non mi pentirò, se servirà a salvare qualche vita in più.- Concluse, risoluto, avvicinandosi ad una Venalia più cupa del solito.
Si sedette al fianco dell'affascinante elfa oscura, riflettendo sulle parole di Enuren sotto la cascata. -Avrai anche ragione, amico mio: il suo stato attuale è solo frutto di una maledizione... - Sospirò, rivolgendo un pensiero al paladino ancora sotto l'acqua.
Rialzò gli occhi ad incrociare quell porpora di Venalia, interrogativi. -...ma, per quanto ne sappiamo, potrebbe volerci molto tempo prima che troviamo qualcuno in grado di spezzare il maleficio, quindi forse è meglio prendere l'abitudine di trattare Venali da donna, per non rendergli ancora più dura la vita...-
"Perchè mi fissi?" Domandò l'elfa dai capelli corvini, socchiudendo gli occhi. "Stasera è una mania..."
Keryan afferrò i suoi vestiti: aveva proprio bisogno di calore. "Scusami... ero sovrapensiero, e non trovavo i miei vestiti." Commentò, sinceramente.
"Sembra sia andato tutto bene..." Sospirò lei, stranamente condiscendente, fissando il tatuaggio sulla spalla muscolosa di Keryan.
In quel momento l'elfo dai capelli d'argento si avvide di un particolare che lo fece rabbrividire. "Dannazione. Non ho un modo veloce per asciugarmi!" Notò, sentendo le gocce di acqua gelida che gli scorrevano tra i corti capelli argentei lungo la schiena.
"Maschi..." Venalia scosse il capo. "Vieni qui, offro io." Commentò semplicemente, eseguendo un banale incantesimo, sfiorandolo appena...
Gli altri loro compagni non erano ancora tornati dalla gita sull'isola al centro del lago, dove era ubicata la pietra runica che consacrava quel luogo. Keryan aveva riacquistato un minimo di calore, e stava rilassandosi fissando la fiamma del piccolo fuoco da campo, scivolando lentamente in un reverie agitato. Una serie di immagini si affollavano nella sua testa, ma nessuna era sufficientemente nitida da discernere i particolari.
Venalia notò che il volto dell'amico si contraeva in un espressione sofferente, come se i ricordi rievocati quella notte gli costassero molta fatica: l'elfo non aveva ancora indossato la sua splendida cotta di mithril, limitandosi a infilare il giustacuore per allontanare la sensazione di freddo che lo avvolgeva, e ora il ciondolo argenteo che aveva al collo si intravedeva di tanto in tanto.
Venalia fissò la mezzaluna di mithril per un lungo momento: era lucente, di fattura squisita, e le pietre azzurrissime incastonate avevano tutta l'aria di essere zaffiri stellati. Un oggetto degno di un re.
-...o di un principe...- Si ritrovò a pensare, fissando l'affascinante elfo dai corti capelli d'argento.
Ad un osservatore casuale che lo fissasse in quel momento, Keryan tutto sarebbe sembrato tranne che un principe: i capelli argentei erano lucidi, ma incolti e di taglio irregolare, come per un colpo netto di pugnale, il suo vestito -seppur di ottima fattura e di tessuto pregiato- era consumato dal viaggio nei boschi e dai molti scontri, gli stivali neri infangati e varie cicatrici in rapidissima guarigione gli costellavano gli avambracci, le spalle e il torace.
Venalia notò la più recente delle cicatrici, provocata dalla strana creatura multiteste che li aveva attaccati due giorni prima: era un morso ben assestato che partiva dal collo dell'elfo e scendeva giù, sotto il colletto del giustacuore. Prima, quando Keryan era nudo, l'elfa aveva potuto notare che non si fermava prima del torace dell'amico.
-Sembra stanco...- Si ritrovò a pensare l'affascinante donna elfica, e con la sua accresciuta sensibilità si rese conto che non era semplice stanchezza fisica. -Stanco e preoccupato.- Concluse, sorridendo appena. -Per essere un principe di 8000 anni fà, che quindi non avrebbe più interesse in questo mondo e questo tempo, ha preso questa missione molto sul serio... e sembra disposto a grossi rischi personali pur di portarla a termine...-
Afferrò un mantello e lo drappeggiò sulle spalle dell'amico in reverie, lanciando uno sguardo alla barca che stava tornando, riportando Calahir, Valdir ed Annah su quella sponda del lago.
"Era ora che tornaste!" Ringhiò, acida, quando i tre si furono avvicinati. "Stavo per svegliare Keryan per farmi sistemare la tenda..." Fece notare...  |
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Venali
Guardia Cittadina


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Inviato: Gio Giu 16, 2005 9:33 pm Oggetto: |
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Keryan Moondawn ha scritto: |
...Afferrò un mantello e lo drappeggiò sulle spalle dell'amico in reverie... |
Mi fai troppo buonA
Cmq, non dico che non lo avrei fatto, ma sono sollevatA dal fatto che non ci sono stati testimoni  |
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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


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Località: Esule su Shyion
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Inviato: Dom Giu 19, 2005 10:27 pm Oggetto: |
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[Riassunto della partita di Domenica 19 Giugno]
Dopo esserci accomiatati dalla Custode della Fonte, abbiamo ripreso il nostro viaggio di ritorno alla volta di Farview, nella speranza di aver trovato una cura per la malattia che affligge il padre di Enuren e và dilagando un pò ovunque.
Ci siamo diretti dunque al feygate che ci aveva consentito di arrivare sino alle Montagne Verdi, nella speranza che il guardiano ci avrebbe lasciato passare anche al ritorno. Purtroppo, nei due giorni di viaggio per raggiungere il portale, c'è stato un imprevisto: durante la notte, Annah e Valdir sono stati irretiti dal canto di alcuni satiri e delle ninfe.
Siamo riusciti -non senza qualche difficoltà- a portar via Annah dai satiri, e ho convinto lo spirito della fonte che aveva sedotto Valdir a riportarcelo integro la mattina dopo (con un discreto bonus morale ), ma purtroppo sembra che l'incontro fosse stato organizzato da un druido cornuto che aveva qualche problema nei confronti di Venalia.
Inutile dire le la nostra elfa oscura non si è fatta sfuggire l'occasione di dare un taglio letterale ai suoi rapporti col druido, e adesso è la felice proprietaria di due bellissimi palchi di corna simil-cervo...
Arrivati al gate, siamo riusciti a passare (salvo Calahir, che ha dovuto trascorrere una notte da solo nel bosco prima di aver accesso garantito al gate, con suo notevole sclero. ) e in tre giorni di cammino verso nord abbiamo raggiunto il paesino volodni di Faust, che non era stato raggiunto dalla malattia dilagata anche nella Shadetree... Unici incontri di rilievo fino a quel momento, con alcuni orchi contagiati dal malanno, ma non ancora trasformati in vegetali.
E così, la sera del quarto giorno dalla nostra partenza dal gate della Shadetree siamo arrivati in vista dell'accampamento Lannister di Farview.  |
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Calahir
Consigliere del Coronal


Registrato: 09/02/05 09:15
Messaggi: 381
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Inviato: Gio Giu 23, 2005 10:48 am Oggetto: |
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[Sulla via del ritotno, verso il Fey Gate...]
Con orrore il giovane elfo vide emergere l'imponente figura cornuta dalle tenebre magiche: in ginocchio, le mani al collo nel disperato tentativo di strappare via la micidiale corda metallica che gli impediva di respirare e lo conduceva inesorabilmente alla morte. In un attimo quel terrificante essere che aveva minato per giorni la stabilità dei suoi nervi gli parve la più indifesa delle creature nell'atto disperato di salvarsi la vita. "E' una morte terrificante!" Pensò con orrore. Con un ampio gesto del braccio, recitando parole nella ancestrale lingua dei primi elfi, Calahir evocò a se una corona di proiettili di energia magica che presero a ruotare vorticosamente attorto alla sua testa. VenaliA si avvide al volo del suo gesto. <<Che stai facendo??>> chiese con voce tagliente come un pugnale. <<E' una morte troppo atroce! Che siano le stelle a giudicare se è veramente necessaria la sua fine!>> Disse mentre con un gesto del braccio lasciò partire tre proiettili di energia verso il druido: due mancarono il bersaglio, uno andò a segno scuotendo ancor di più quel corpo che si divincolava. "Maledizione, devo abbreviare la sua agonia! Se è una creatura del male ne verrà uccisa, altrimenti perderà i sensi..." Il filo dei suoi pensieri fu rotto dall'improvviso apparire di VenaliA nel suo campo visivo. Gli splendidi occhi mandavano un bagliore omicida, il pugnale sguainato in posizione d'attacco... Calahir sentì un brivido corrergli lungo la schiena mentre l'elfa oscura vibrò il colpo... che con un incredibile gioco di polso si trasformò in un lancio nell'esatta direzione opposta. Il pugnale si conficcò a pochi centimetri dal druido, che ormai rantolava in terra. <<Se ti muovi ti uccido!>> Calahir credette ad ogni singola sillaba.
Con un taglio netto le corna del druido vennero asportate. Il mago elfo osservò l'elfa oscura recuperare il suo trofeo di guerra e perquisire il cadavere. Lo sguardo di Calahir volò al corpo carbonizzato del satiro che giaceva poco distante. Ripensò all'attimo in cui entrambi erano stati uniti dalla violenta scarirca elettrica che aveva evocato pochi minuti prima. "Hai avuto una morte indolore rispetto a quello che è successo al tuo capo, spirito borioso..." Pensò cupamente mentre si avvicinava ai resti del cadavere. <<Del resto per i deboli non c'è posto sul campo di battaglia!>> commentò con un filo di voce. La sua spada rispecchiò per un attimo la luce lunare che illuminava la scena e sfrigolò quando tagliò di netto le corna del satiro. Calahir sentì come una voce che gli disse "benvenuto nel mondo reale...". Poco distante Keryan lo osservava e scuoteva il capo tristemente...
Si risvegliò di colpo allo stridente suono del suo allarme magico. A pochi passi da lui una creatura di qualche tipo con un naso nero e umido lo stava annusando. Il salto che l'elfo fece mise in fuga il cerbiatto lasciando Calahir con il cuore palpitante. Quando si riprese dallo spavento si rese conto che stava albeggiando. La foresta attorno a lui appariva sempre minacciosa; del guardiano del Fey Gate nemmeno l'ombra. L'unica cosa veramente presente era il rimorso per il suo macabro gesto rivissuto nel suo tormentato reverie...  |
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