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Ylianor Nimesin
Maestro Bladesinger


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Inviato: Mar Mar 08, 2005 11:44 am Oggetto: E così, giunse il nuovo anno anche su Shyion |
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INFORMAZIONE DI SERVIZIO.
La partita di Domenica 13 Marzo è posticipata alle ore 19:00.
E' possibile che venga annullata con un preavviso massimo dato ad ora di pranzo di domenica.
Premesso questo, passiamo alle altre notizie:
il vostro gruppo ha inziato a giocare le vostre avventure in un evocativo 3 Dicembre del 35 DT. Vi annuncio che in tempo di gioco passeranno oltre due mesi e mezzo tra quanto giocato la scorsa partita e quanto giocherete nella prossima, tempo che viene lasciato a downtime eventualmente giocabile on-line sul forum...
Il resoconto di quanto avvenuto in questi mesi lo lascio ad un prossimo post del bardo del gruppo.
Volendo potete aggiugere qualche cosa di puramente descrittivo che dia spessore ai vostri personaggi, tenendo presente che i vostri mesi sono stati pieni di 'impegni ufficiali' dunque potete scrivere tenendo conto che:
- non potete ricercare incantesimi, pregare per incantesimi, incantare oggetti o similia in questo periodo o fare qualsiasi cosa che esuli da attività di routine tipo 'allenarsi al cavalierato' e/o 'pregare al tempio' e/o 'spiare i miei amici' e/o 'studiare il mio libro';
- non potete interagire con NPC importanti (ex. Senatore Iskedel, il Principe Leòn, i tre Generali dei Cavalieri di Elektra, Lord Walder nonno Frey) salvo avermi contattato in private messagge per concordare le risposte;
- non potete acquistare oggetti magici e/o rari;
in ogni caso, mi riservo il diritto di modificare qualsiasi cosa voi scriviate con una eventuale errata  |
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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


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Inviato: Mar Mar 08, 2005 11:52 am Oggetto: |
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Cronache dei mesi passati, parte prima.
Erano ormai sette giorni che alloggiava alla locanda del Lupo Bianco. Aveva declinato l'offerta di Calahir di alloggiare presso la villa degli Iskadel, non era sua abitudine approfittare della gentilezza altrui, e non voleva mettere il giovane elfo chiaro in condizione di chiedere altri favori ai suoi parenti.
Adesso, però, si trovava nella spiacevole situazione di aver bisogno di soldi: non immediatamente, poteva sopravvivere in condizioni eccellenti ancora per qualche giorno, ma molto presto ne avrebbe avuto necessità.
Si rigirò tra le dita uno dei due sottili stiletti di argento elfico che possedeva dal suo ingresso nella guarnigione di Rocca dell'Unicorno.
-Ah, già. Ora è Rocca della Vergine... sigh...- Sospirò, continuando a camminare sin quando non arrivò di fronte al negozio. Entrò senza esitazione, avviandosi ad uno dei banchi, e poggiò l'arma avvolta in un fazzoletto di seta sul marmo del tavolo, fissando il commesso. "Mi chiedevo se foste interessati all'acquisto di una lama antica."Il commesso aprì l'involto con titubanza, poi spalancò gli occhi. "E' in mithril e molto antica... ed incredibilmente ben tenuta..." Ammise, poi si fece sospettoso. "Dove l'ha trovata?" Domandò: non era uso del negozio, infatti, impegolarsi in commercio di armi di dubbia provenienza.
Keryan socchiuse gli occhi. "In un antica rovina." Sussurrò, accennando a riprendere l'involto. "Credevo potesse interessarvi, ma evidentemente mi sbagliavo. Di certo interesserà ad alcuni dei senatori..."Il commesso afferrò l'involto, fermando l'elfo. "Ma certo che siamo interessati, signore! La faccio parlare subito col proprietario..."
Quando uscì dal negozio, aveva una daga in meno, ma una nota di credito per molte corone d'oro in più...
L'elfo oscuro stava sfamando i suoi fidati messaggeri volanti quando un corvo arrivò di gran carriera sulla balconata della sua voliera in cima alla casetta che aveva acquistato nel quartiere degli Oscuri. Venali dette una rapida scorsa al pennuto, poi sfilò il messaggio legato alla sua zampa.
Lo lesse rapidamente, poi buttò la pergamena nel braciere, guardando il fumo alzarsi lentamente mentre essa si tramutava in cenere.
-Stupido elfo!- Ringhiò fra sé, ma dovette ammettere che si era un minimo affezionato a quello strano spadaccino così diverso dagli altri elfi, chiari o scuri che fossero, che aveva conosciuto. -Tsk! Tra poco stai a vedere che mi affeziono al barbaro... o al cavaliere bastardo!- Si rimproverò.
Gettò gli ultimi chicchi di grano ai piccioni, e scese giù, sfilandosi la giubba color della notte per sdraiarsi sul letto, meditabondo. Sulla scrivania di fronte a lui, facevano bella mostra di sé i molti appunti che Keryan gli aveva ingenuamente passato. -Gli avevo detto di non fidarsi. Gli avevo detto che qui in città tutto è politica...- Sbuffò, alzandosi per dare una rapida scorsa alle carte: un ottimo lavoro per cui sua sorella K'Dreda lo aveva anche lodato. -E' meglio di altri, ma è comunque un ingenuo come tutti quelli della sua razza...- Concluse, sorridendo appena tristemente.
L'elfo della luna guardò le stelle tramontare con una qualche malinconia: Dicembre era passato, come l'anno che aveva visto il suo risveglio, per lasciare spazio al freddo Gennaio del 36 DT che adesso andava altrettanto pigramente a condursi a termine.
Ma aveva realmente importanza?
-Nessuna importanza, visto che per me questa data non ha nessuna valenza...- Keryan sospirò, rispondendo alla sua domanda inespressa. Era ormai da oltre un mese che cercava negli archivi della grande Biblioteca di Elektra la sua storia, quello che per lui avrebbe dovuto essere il futuro e invece era passato, e ormai dimenticato nella polvere e nello scorrere inesorabile dei millenni.
Calahir era stato in grado di fornirgli un pass per la zona elfica della biblioteca, ben fornita anche se comunque carente se apportata a quella si Sylvania o Myradir, a detta del Senatore Iskadel.
Il giovane elfo chiaro degli Iskadel si era accompagnato spesso a lui nelle sale di lettura, aiutandolo nella sua cerca, ma era stato poi attirato via dalla scoperta di una Gilda Arcana nella città umana: le Cappe Bronzee, la confraternita di arcanisti consociati con l'Impero che riuniva la maggioranza di alchimisti, scienziati e stregoni (e qualche sporadico mago) al servizio dell'Impero.
Keryan infatti aveva avuto la fortuna di conoscere un magus membro della confraternita e, reputando di doversi sdebitare con Calahir per la cortesia, lo aveva presentato all'elfo chiaro. Da quel momento le sue ricerche erano state più solitarie, ma non per questo meno efficienti. E domani, come oggi e come ieri, sarebbe stato un altro giorno di ricerche...
Calahir ascoltava attentamente il racconto del giovane Silvius de Pelias, un ragazzo umano che doveva avere all'incirca l'età del suo amico cavaliere, Enuren. Quale secondogenito della sua ricca famiglia, Silvius era entrato a far parte della ristretta cerchia di apprendisti che avevano accesso ai servigi e all'istruzione dei magi delle Cappe Bronzee, e grazie al suo intelletto e al suo carattere brillante e arguto era ben presto diventato un giovane magus, sfoggiando con fierezza il simbolo dell'ordine, tre pergamene di acciaio arrotolate su un disco tortile di bronzo.
"Gli apprendisti hanno pergamene di bronzo, i magi di acciaio, i maestri d'oro e i gran maestri di mithril..." Spiegò l'umano, fissando i suoi occhi castani in quelli obliqui di Calahir, un sorriso furbo sul viso sbarbato dai lineamenti piacevoli."Pochi sono maghi come te, però... la maggioranza sono stregoni, come me... o alchimisti." Spiegò con fare casuale, tenendo banco alla conversazione con il sempre più affascinato Calahir.
In effetti, dovette ammettere Silvius, non gli era mai capitato di interessare tanto un elfo. Era anzi rarissimo che gli altezzosi rappresentanti del Popolo Luminoso si interessassero agli affari della gilda, molto più comune tra gli Oscuri, alla cui razza appartenevano parecchi dei migliori alchimisti delle Cappe di Bronzo. "Ma immagino che tra voi Chiari siano comuni le gilde... ho sentito parlare spesso degli Arcanisti dell'Unicorno Blu di Sylvania o di Myradir..."
Calahir arrossì vistosamente: anche lui ne aveva sentito parlare, ma non aveva mai avuto la possibilità di conoscere maghi o stregoni della sua gente, salvo qualche raro mentore inviatogli da sua madre in gioventù, all'oscuro dalla volontà di suo padre. "Ehm... veramente... si, sono famosi, ma non ho avuto mai modo di conoscerli di persona." Ammise infine.
Silvius inarcò un sopracciglio. "Oh. Peccato!" Replicò, facendo spallucce. "Quindi sono anche più misteriosi dei Maghi di Dale... ed è quanto dire..." Sussurrò la giovane cappa bronzea all'elfo, ma dall'espressione stupita dell'altro dedusse che Calahir non conoscesse nemmeno i maghi di Dale. "Ma come?! Non dirmi che non sai nulla dell'Accademia di Magia di Dale!"
Calahir sospirò. "A quanto pare ci sono molte cose che non conosco... ma spero di avere tempo per apprenderle..." Commentò, facendo cenno alla cameriera di portare dell'altro vino...
[continua] |
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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


Registrato: 08/02/05 23:47
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Località: Esule su Shyion
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Inviato: Mar Mar 08, 2005 8:54 pm Oggetto: |
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cronache di due mesi passati, parte seconda
Keryan chiuse il libro con uno scatto secco, rimettendo a posto i suoi numerosissimi appunti, stanco. -Se avessi voluto studiare tanto nella mia vita, avrei seguito il consiglio di mia madre che mi voleva mago... o bladesinger...- Un sorriso amaro gli comparve sulle labbra, una smorfia di dolore che poco si addiceva a quel viso di bellezza antica, ormai persa nel tempo. Millenni lo separavano dalla sua vita usuale, e talvolta gli sembrava di essere uno di quei tomi polverosi, o di quelle statue immobili nella posa in cui un artista aveva voluto immortalare la gloria di eroi ormai scomparsi, e di cui si era persa ogni traccia.
Riunì le sue carte, posò i libri, e si avviò a passo cadenzato verso l'uscita. Rivolse un sorriso accennato a Jordan, la guardia umana che sorvegliava ogni sera la grande hall all'ingresso della biblioteca. Il guardiano sollevò lo sguardo, rispondendo al saluto. "A domani, Keryan." Commentò affabilmente: quello strano elfo, a differenza degli altri che usualmente frequentavano la biblioteca, gli era simpatico.
Keryan annuì. "A domani..." Ammise tristemente, allungando un piccolo involto di seta a Jordan. "Con i miei auguri di buon compleanno a tua figlia..." Commentò, seguito dallo sguardo stupito e grato dell'umano. Era solo una piccola scultura di legno che si era affrettato ad intagliare nel tempo libero, raffigurante un lupo accucciato, ma da quello che gli aveva detto Jordan era certo che alla bambina sarebbe piaciuta...
"...e così, visto che sono già svariati mesi che servo il tempio, mi domandavo se fosse possibile chiedere una breve licenza di un mese per andare a trovare la mia gente." Iragor terminò la sua supplica al Gran Sacerdote di Krom del tempio di Elektra sperando che non facesse ulteriori domande.
Fortunatamente l'anziano ma ancor nerboruto clerico si limitò ad annuire, prima di aggiungere. "Mi pare giusto. Il permesso è accordato."
E così, in tarda mattinata l'elfo chiaro era già a qualche chilomentro dalle mura della città, dove smontò da cavallo, lasciando libero l'animale. Inspirò l'aria fredda, assicurandosi che nessuno fosse in vista, e slacciò i legacci sulla schiena del suo abito di vari misure più grandi di lui. Il suo corpo iniziò a contorcersi e a mutare, ingrandendosi.
I muscoli si allungarono, le ossa si irrobustirono e due ali membranose eruppero dalla sua schiena estremamente muscolosa. Del piccolo elfo di pochi minuti prima era rimasto solo il vago sembiante del volto, ma i capelli erano di una tonalità bronzea e gli occhi verdi e da rettile. Iragor spiegò le ali e prese il volo, inebriandosi di quella sensazione che non provava da tempo.
Ci vollero parecchi giorni prima che giungesse alle rovine sul picco all'estremo nord, conosciuto come Capo Tempesta. La rocca semidistrutta si ergeva come un pungo chiuso contro il cielo, circondata da mura ormai in rovina talmente alte e grosse da offrire un duro scontro al mare sempre burrascoso di quei picchi. planò sulle mura, dirigendosi a passi veloci in una direzione.
Ben presto quelle che sembravano solo rovine diroccate si dimostrarono molto più vive e animate del previsto: molti suoi simili comparvero da anfratti nascosti, salutandolo: era finalmente tra i suoi simili a Capo Tempesta, l'ultimo baluardo nelle Terre Giovani del suo antico popolo.
"Cosa ti porta qui, Iragor?" Domandò un elfo dalle ali argentee e lunghi capelli della stessa tinta che gli ricordavano singolarmente quelli di Keryan. "Non ti aspettavamo così presto..."
"Sarete stati informati dai magi dorati del mio rapporto: del ritrovamento dello strano elfo, intendo..." Spiegò, stirando le ali stanche dal lungo volo.
L'altro annuì. "Si, ne ho sentito parlare, ma non esiste un'altra razza elfica antica quanto ci hai raccontato. E controllando gli archivi non risultano argentei dispersi tra le nostre fila, dunque anche questa ipotesi è da escludere. Probabilmente suo sangue è lordato da qualche creatura del gelo..." Concluse l'elfo antico più anziano, facendo spallucce.
"L'elfo oscuro cui si accompagna ha messo in giro la voce che sia figlio di una ninfa o di qualche altra creatura silvana..." Fece notare Iragor, pensieroso.
Il suo interlocutore scosse il capo. "In quel caso sarebbe di sesso femminile: le ninfe hanno sempre figlie femmine. e se fosse figlio di una driade o di un volodni avrebbe la carnagione verde..." Gli occhi serpentini del capitano degli antichi si socchiusero. "No, anche questa ipotesi è da scartare. E' molto più probabile che sia un qualche tipo di esperimento degli elfi oscuri atto a potenziare la propria specie e a farla infiltrare tra i chiari." Suggerì.
"Ma ha oggetti di chiara natura elfica, e oltremodo antichi..." Fece notare il giovane sacerdote di Krom, perplesso. "...inoltre sembra conoscere eventi storici risalenti ad epoche remote."
"Hai detto tu stesso che l'elfo oscuro ha ammesso di averlo 'trovato' in una tomba elfica... molto probabilmente la loro storiella nasconde solo un furto e la dissacrazione di un antico luogo di riposo." Replicò Mizar, l'elfo d'argento più anziano. "...e la storia può averla studiata come chiunque di noi, avendo le giuste fonti..."
Iragor annuì. "Forse è meglio continuare a tenerlo d'occhio allora. Se fosse un esperimento degli oscuri, sarà bene accertarsi che i suoi scopi non siano malvagi..."
Il suo recente acquisto urlò il suo disappunto: era rimasto chiuso nella gabbia per quasi tutta la giornata, e Keryan si sentì improvvisamente in colpa per aver privato il falchetto di un volo ristoratore, o peggio ancora della sua libertà.
Lo fissò per qualche istante, passandogli dei pezzi da carne cruda che il rapace divorò avidamente, poi gli sfiorò la testa grigia, ricevendone un occhiata obliqua del falco, con quei suoi occhi gialli e fissi.
"Se non ti avessi comprato io, sarebbe stato un umano..." Gli sussurrò, lasciandolo libero di svolazzare nella stanza. "...quindi diciamo che non ti è andata malissimo... e ora vediamo di educarti." Aggiunse, pensieroso: un falco era più comodo di dei piccioni per inviare messaggi. Più veloce, più affidabile ed più intelligente. "Non attaccare i piccioni! Fino a quando non fai il falchetto educato, quei pennuti mi servono, e comunque hai già avuto la tua cena!" Lo redarguì, e il rapace volò via dalla gabbietta degli uccelli grigi più piccoli e spaventati.
"Vieni." Gli ordinò, mostrando un bel pezzo di manzo. Il falchetto volò sul braccio guantato che l'elfo gli stava tendendo, fissando l'altra mano con il suo premio. "...fortunatamente, cominciamo bene..."
[continua] |
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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


Registrato: 08/02/05 23:47
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Località: Esule su Shyion
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Inviato: Mar Mar 08, 2005 9:14 pm Oggetto: |
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cronache di due mesi (e mezzo) passati, parte terza (ed ultima)
Erano ormai quasi tre mesi che dimorava lì e come la sera precedente e molte prima ancora, la piccola locanda lo accolse con il caldo tepore del fuoco che ben confrastava con quella rigida fine di Febbraio.
Nonostante fosse nel quartiere dei Chiari, gestita da una coppia di anziani mezzelfi, il Lupo Bianco non era frequentata da molti elfi chiari, che preferivano decisamente il Delfino Blu o le Luci sull'Acqua.
Quella sera, poi, solo due tavoli erano occupati, quindi l'elfo non ebbe difficoltà ad accomodarsi al suo solito posto: un tavolino isolato in una delle calde ombre proiettate dal poco distante camino, e fece un cenno con la mano alla cameriera.
Annah, la graziosa figlia dei tavernieri, lo raggiunse poco dopo con una bottiglia di vino rosso e un bicchiere. "Cosa preferisci mangiare questa sera, Keryan?" Domandò sorridendogli, mentre posava sul tavolo di legno scuro il cesto che reggeva nell'altra mano contenente piccoli panini fatti da lei quella mattina. Era una ragazza dalle orecchie lievemente a punta e ricci capelli castani dai riflessi ramati, decisamente più formosa di un elfa, anche se minuta per gli standard umani.
"Mi fido di te, Annah... non mi hai mai deluso." Commentò rispondendo con un sorriso stanco che illuminò i suoi occhi verdi, versandosi un bicchiere di vino. La ragazza arrossì, e andò via dopo avergli rivolto un occhiata sghemba: era raro avere ospiti elfi, e quello strano elfo così gentile le piaceva parecchio.
Quando tornò, il bicchiere di Keryan era vuoto e l'elfo se ne stava versando un secondo sbocconcellando distrattamente un panino di segale mentre leggeva degli appunti.
La ragazza gli posò dinnanzi un piatto fumante di gnocchi al tegamino. "Buona cena!" Commentò, strizzando un occhio scivolando nuovamente via, domandandosi quando avrebbe trovato il coraggio di scambiare altre due chiacchiere con lui.
Keryan sollevò appena il bicchiere in un brindisi accennato, salutando la ragazza ed in quel momento notò due figure conosciute entrare nel locale, guadandosi intorno. Il più alto dei due, in un elegante giustacuore grigio ferro e porpora, lo notò e si avviò seguito dal un elfo nerboruto più basso, accodato dietro di lui.
"Enuren, Iragor, che piacere inaspettato!" Esclamò lo spadaccino dai corti capelli luminosi, facendo cenno ai due di accomodarsi. "Volete unirvi a me per la cena?" Domandò, e dall'annuire immediato di Iragor dedusse che gli amici non avessero mangiato, dunque accantonò il cortese tentativo di declinare l'invito di Enuren. "Annah? Porteresti altre due porzioni di questi splendidi gnocchi?"
Venali accartocciò il messaggio di Enuren, sospirando, prima di lanciare la palla di carta nelle braci del camino. -Questa volta cos'avrà combinato?- Si domandò, afferrando un mantello nero per uscire di fretta di casa. -L'altra settimana ha pestato un tizio, stavolta che sarà successo?-Si affrettò verso Il Boccale Vuoto, la locanda ove alloggiava il muscoloso barbaro delle terre selvagge, e quando vi entrò la risposta gli arrivò agli occhi immediatamente. Rencub e il suo seguito di donne occupava il tavolo più grande della locanda, in un fragorosa combriccola. Fissò il barbaro per qualche istante, incredulo, poi fu riportato alla realtà da un grido.
"Tu, donna! In cucina a preparami da mangiare!" Ordinò il giovane guerriero selvaggio, additando una prosperosa rossa. "...e tu, sopra a scaldare il mio letto..." Commentò ad un altra, bionda e sinuosa, assestandole una pacca sul sedere.
L'elfo oscuro sospirò, scivolando verso il bancone badando bene a non essere visto dal barbaro. -Mi sà che i fondi finiranno prima di quanto avessi pensato...- Rifletté, avvicinandosi all'oste. "Mi hai fatto chiamare. Cosa c'è?" Domandò freddamente.
Il corpulento oste sbuffò. "Cosa c'è?! Non lo vedi?" Ringhiò tra sé. "Il tuo amico mi ha sequestrato tutte le puttane, e gli affari vanno decisamente peggio da quando l'altro giorno ha sfasciato tre tavoli e qualche testa perché un uomo si era permesso di proporre ad una delle ragazze di andare con lui..."
Venali crollò il capo. "Quanto?" Domandò semplicemente, i suoi occhi porpora fissi in quelli dell'uomo.
"600 corone!" Replicò l'altro. "...e sono solo i danni e il costo delle donne!" Ringhiò. L'elfo oscuro pagò senza fiatare, sparendo presto dalla vista dell'oste.
Quando posò la forchetta, dopo aver gustato una splendida torta di mele, Enuren sospirò rinfrancato: Keryan era una compagnia piacevole, e stranamente quella era la prima cena con i suoi nuovi amici che non fosse finita a rissa, o peggio. -Forse perché non c'è il barbaro...- Rifletté sogghignando. "Quindi non hai scoperto nulla?" Domandò, riassumendo quanto gli aveva raccontato lo strano elfo durante la cena.
Keryan accennò un segno di diniego. "Non nulla... poco." Precisò. "So ad esempio di essere più antico di quanto previsto... probabilmente oltre 8000 anni separano la mia dalla vostra nascita. E poco è rimasto anche solo in forma di leggende della storia dei miei tempi." Ammise tristemente. "Ad ogni modo, come ho già detto a Venali, credo che a questo punto il luogo più adatto da cui si potrebbero iniziare delle ricerche è proprio la cripta dove mi ha 'risvegliato'... Ma voi, piuttosto? Come avete trascorso questi mesi?"
Iragor fece spallucce. "Bah, ho sbrigato i miei doveri al tempio e poi sono andato a trovare alcuni parenti..." Commentò, gettandola sul casuale e riflettendo sul fatto che in quel periodo non aveva potuto tenere d'occhio lo strano elfo dai capelli d'argento (anche se adesso erano tinti in uno scintillante biondo cenere).
"I miei doveri al cavalierato sono stati la parte più leggera, per quel che mi riguarda..." Enuren sospirò rumorosamente. "La cena di gala dai Lannister è stata decisamente più sgradevole, ma purtroppo non ho potuto evitare."
Keryan annuì. "Immagino che tuo cugino continui a non aver digerito il nomignolo affibbiatogli da Rencub..." Ammise.
"Direi di no." Enuren si concesse un sorriso, ma poi tornò serio. "Comunque la mia non è solo una visita di cortesia, Keryan." Annunciò ad un tratto, sorseggiando il suo vino. "Tra meno di una settimana è prevista una spedizione a Sud, verso Farview. Pare vi fossero dei disordini, ed un largo contingente si muoverà per sedare ogni problema. Purtroppo, visto l'inverno rigido, pochi volontari hanno accettato di unirsi alle truppe regolari, e siamo a corto di scout..." Il cavaliere lasciò cadere la frase, domandandosi quale sarebbe stata la maniera più cortese per chiedere aiuto al suo nuovo amico, che si era dimostrato in precedenza molto abile nel seguire le tracce.
"Per quanto in mio potere, vi aiuterò con piacere." L'elfo lo precedette, levandolo dall'imbarazzo. "Farview si trova abbastanza vicino alla cripta dove avevo intenzione di condurre Rencub. E forse anche l'ascia del barbaro potrebbe far comodo... soprattutto tenuto conto che, senza voi a sorvegliarlo, da solo in città tenderebbe ad annoiarsi, e a far più guai..." Il sorriso dell'elfo era contagioso, dovette ammettere il cavaliere, sogghignando. "In effetti, è peggio lasciarlo qui che portarselo dietro: oggi pomeriggio ho dovuto inviare un messaggio a Venali per fargli ripagare alcuni danni di quel rozzo! Ha sfasciato mezza locanda nel applicazione della sua funzione di buttafuori, figurati."
Keryan si concesse la prima vera risata da quando era stato risvegliato, pensando che l'ultima volta che era andato a parlare col barbaro di persona gli erano state rifilate dal generoso Rencub due ragazze umane come 'accompagnatrici'. Da quel momento, visto che non intendeva ancora allargare i suoi orizzonti culturali per quanto riguardava rapporti multietnici, aveva sempre mandato a Venali qualsiasi comunicazione riguardasse il barbaro. "Solo Venali riesce a gestirlo e a farlo un minimo ragionare... ma non sò come ci riesca. Quell'elfo oscuro è molto paziente." Ammise.
Enuren scosse il capo. "In effetti anche io avrei difficoltà a gestire i suoi danni se non fosse per l'Oscuro che gestisce il suo patrimonio e ripaga i danni. Per il resto, il barbaro và sorvegliato costantemente, quindi andrò a proporre anche a lui questa 'gita'. E una volta sbrigata la faccenda di Farview, forse potrò chiedere una breve licenza per aiutarvi a trovare un rimpiazzo per l'amuleto del barbaro."
Iragor annuì. "Anche se sono tornato da poco in città, mi accodo anch'io volentieri... sono incuriosito da questa storia degli antichi amuleti sacri." Ammise con finta incuria, ma gli occhi verdi dell'elfo lo fissarono come se avessero letto il retropensiero dell'elfo antico. -Ti tengo d'occhio, bello. Non me la conti giusta.-
Un piccione volò alla sua finestra, battendo il becco sui vetri. Venali aprì, riconoscendo il sigillo del lupo sul messaggio che recava. -Un messaggio di qualcuno del gruppo... e a giudicare dalla carta e dalla cura con cui è stato siglato, proviene dal cavaliere o da Keryan: il magus usa carta più sofisticata mentre l'altro elfo chiaro non è così raffinato...- Lesse rapidamente e sogghignò. "Keryan. E così, i cavalieri si muovono..." Sussurrò. "Interessante." |
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Venali
Guardia Cittadina


Registrato: 09/02/05 00:50
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Inviato: Mar Mar 08, 2005 11:45 pm Oggetto: |
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[Posizionata temporalmente circa a metà tra il periodo trascorso]
Il sole stava pigramente spegnendosi nella frescura della sera invernale e Venali, rinfrancato dalla tenue luce, si affrettò per le strade cittadine per giungere al negozietto di antiquariato prima che chiudesse.
Vide il commesso che stava spazzando i gradini che portavano all'interno del locale, accingendosi a chiudere l'esercizio. "Sono forse troppo in ritardo per fare un acquisto?"
Il commesso squadrò il minuto elfo oscuro vestito tutto di nero, come per soppesarlo. "Non so signore, non potrebbe tornare domani?"
Venali tentò di mostrarsi contrito "Oh, devo fare un regalo a mia sorella e ho girato tutto il giorno... sa come sono le donne della mia razza, molto esigenti ed estremamente permalose. La prego, devo assolutamente trovare qualcosa di adatto entro domani..."
L'umano non era del tutto convinto dalle parole dello sconosciuto, inoltre era usanza tra i ricchi Oscuri vestirsi di colori sgargianti e questo esserino tutto nero assomigliava più ad un servetto, anche se di aspetto curato. "Spiacente signore, stiamo chiudendo... inoltre qui abbiamo articoli davvero raffinati e non so se troverà qualcosa di adatto... ad ogni modo se vuole dirmi su cosa era orientato potrei indirizzarla da qualche altra parte che chiude ad un ora più tarda"
All'elfo oscuro adesso sembrò una buona occasione per mostrarsi offeso "Cercavo qualcosa in marmo rosso e oro per il salotto della senatrice Illitran, la mia nobile sorella... se fosse così gentile da dirmi dove potrei trovarne ne sarei lieto."
Il commesso spalancò la bocca, balbettando qualche scusa incomprensibile ed aprendo la porta invitando Venali all'interno.
-Sciocco, avrebbe fatto meglio a fidarsi del suo istinto...- L'elfo oscuro mostrò il sorriso più affabile che potesse concedere all'umano ed entrò.
Venali uscì soddisfatto dopo una mezz'oretta, si era accordato con il commesso sull'acquisto di un tavolinetto basso in marmo rosso e cristallo, con una modica spesa di 600 Gp, il tutto da spedire alla senatrice Illitran con gli auguri del suo affettuoso fratello. La cosa importante era comunque che adesso conosceva abbastanza bene l'interno del magazzino e sapeva come e dove colpire.
Quattro giorni dopo, le guardie affollavano lo spiazzo antistante il magazzino, tentando di sedare il proprietario che inveiva e urlava per il furto subito nella notte...
Per il master:
- Durante l'acquisto ho visto dove potevo fare dimension door;
- Mi sono preso tre giorni per studiare la situazione nelle strade entro 100 mt e per seguire un tipo che mi stava sulle balle (vedi dopo)
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- Alla notte del terzo giorno entro in azione. Dopo essere entrato mi sono preso il 20 in Search, Open Lock, Disable Device, etc etc etc...
- Ho rubato oggetti piccoli: candelabri, posateria di argento, ceramiche, contanti, eventuali gemme o statuine preziose... e il PUGNALE DI MITHRIL di Keryan;
- Ho dormito nel negozio, attendendo le prime luce dell'alba per andarmene... quando le ombre sono ancora lunghe;
- Prima di andare ho rotto un vetro e aperto la porta forzandola;
- Ho lasciato sul luogo del delitto i ferri del mestiere di Jack lo Sfregiato, un umano che mi sta sui maroni che bazzica nel mio quartiere;
- Dimension Door lontano...
- Sono andato al nascondiglio segreto di Jack, gli ho messo dentro anche la refurtiva... mi sono tenuto solo i $$ e il pugnale (al limite le gemme, ma niente oggetti), ho fatto tutto con calma (take 10 in MS e Hide e take 20 in Open Lock, Search e Disable Device) - se qualcosa va storto mi sa che devo uccidere il bravo Jack, ma lascio cmq tutta la refurtiva là;
- Sono andato a casa, attendendo fiducioso i ringraziamenti affettuosi di mia sorella per il tavolino che le ho regalato.
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Ylianor Nimesin
Maestro Bladesinger


Registrato: 08/02/05 23:59
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Località: Salerno Seaside
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Inviato: Mer Mar 09, 2005 1:07 am Oggetto: |
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Ok, hai il Pugnale di Keryan.
Fammi sapere eventualmente se te lo porti dietro o dove stà
Ovviamente, per il principio di azione e reazione, questa azione -per quanto molto ben pianificata- potrebbe avere ripercussioni... chi vivrà vedrà
Il bottino nel totale constava di:
art
-Keryan's mithril dagger (2,500 gp -> a Keryan ne ha pagati 1,500)
-silver chalice with eye agate gems (74.8 gp)
-small elven ivory statuette, maiden on a unicorn (136 gp)
-bizarre dark elven idol featuring a cobra, made of serpentine (910 gp)
-human made sapphire pendant on gold chain (1,136.9 gp)
-light elven old masterpiece painting (1,718.1 gp)
-small elven emerald pendant on a fine silver chain (1,094.6 gp)
-silver-plated dagger with tourmaline set in the hilt (369.9 gp)
coin
-500 crowns [gold coins] (500 gp)
-56 throne [platinum coins] (560 gp)
gem
-allanite (black epidote) (12.6 gp)
-diamond (gray) (4,038.5 gp)
-electric obsidian (deep blue) (13.1 gp)
-girasol (blue opal) (1,485.5 gp)
-sunstone (red) (6.6 gp)
-woodward ranch plume agate (19.3 gp)
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Total Value: 14,466.3 gp
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Fammi sapere cosa ti tieni apparte il pugnale... |
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Venali
Guardia Cittadina


Registrato: 09/02/05 00:50
Messaggi: 156
Località: Capezzano Side Avenue
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Inviato: Mer Mar 09, 2005 1:22 am Oggetto: |
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Mitiko!
Anche se devo aver fallito il check appraise in quanto volevo mantenere un profilo alare più basso
Cmq, tengo solo:
-Keryan's mithril dagger
-small elven ivory statuette, maiden on a unicorn (da regalare ad un certo elfo )
-300 crowns
-36 throne
-girasol (blue opal)
Totale parte mia: 4781.5 Corone
Totale parte di Jack: 9684.8 Corone
Non male per non aver fatto nulla, eh Jack?
Per il momento nascondo pugnale e statuetta sul fondo della gabbia dei corvi, poi si vedrà...  |
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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


Registrato: 08/02/05 23:47
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Località: Esule su Shyion
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Inviato: Mer Mar 09, 2005 4:46 am Oggetto: |
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Esempi applicativi del Principio di Azione e Reazione
Quattro giorni dopo il furto...
L'elfo dai corti capelli a caschetto rientrò nella locanda più tardi del solito quella sera: le sue ricerche si erano protratte più a lungo, ma erano state abbastanza fruttuose. O, per lo meno, adesso poteva dire di aver capito in una qualche maniera per quale motivo tutti lo fissassero come se fosse un pazzo quando parlava del Padre degli Elfi.
-Dimenticare la propria divinità... bah!- Riflettè tra sè avvicinandosi al bancone. -Non mi meraviglia che si siano ridotti ad essere delle specie di gracili fatine...-
Notò in quel momento la presenza di quattro guardie cittadine in uniforme di ordinanza. "Che succede, Margareth?" Domandò alla taverniera, lanciando un occhiata di sottecchi agli armigeri. "Qualche problema?"
La mezzelfa apparve imbarazzata. "Veramente, cercano proprio te, Keryan... non hanno voluto rivelare il motivo... e in realtà mi avevano detto di avvertirli non appena tu fossi arrivato senza che tu notassi niente, ma credevo fosse più giusto... beh..." La donna si interruppe per un attimo, fissando gli occhi verdi dell'elfo. "...cioè, mi sembri così un bravo ragazzo..."
Keryan le sorrise, facendole cenno di non preoccuparsi. "Non temere. Non ti creerò problemi..." Assicurò, avviandosi verso le guardie. "Signori, credo che stiate cercando me." Commentò, arrivandogli quasi di soppiatto alle spalle.
Le guardie sobbalzarono, si scambiarono sguardi perplessi, poi fissarono una persona seduta al tavolo dietro di loro, leggermente nascosta dalle ombre. "Lei ha venduto un pugnale di mithril una decina di giorni addietro in un negozio di antiquariato qui vicino?" Domandarono.
TAAAA RAAA TA TA |
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Ultima modifica di Keryan Moondawn il Ven Mar 11, 2005 6:39 am, modificato 2 volte in totale |
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Venali
Guardia Cittadina


Registrato: 09/02/05 00:50
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Località: Capezzano Side Avenue
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Inviato: Gio Mar 10, 2005 6:03 am Oggetto: |
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Ooooooops!  |
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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


Registrato: 08/02/05 23:47
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Inviato: Ven Mar 11, 2005 7:29 am Oggetto: |
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L'elfo scrutò le guardie giusto un altro attimo, poi annuì. "Si, le vostre informazioni sono corrette. Ho venduto uno dei miei pugnali al signore dietro di voi." Confermò, e notò che il mercante sobbalzava, convinto di essere celato alla sua vista dalla notevole mole delle corpulente guardie.
Le due guardie si scambiarono un occhiata. "Il negozio ha subito un furto e il pugnale è uno degli oggetti che sono spariti. Per ordine dell'Alto Giustiziere, abbiamo il compito di perquisire le sue stanze e la sua persona, signore." Annunciò la più grossa delle due, mostrando un sigillo recante il simbolo del drago d'oro dell'Impero.
Keryan si rabbuiò. "Non ho nulla da nascondere, ma non capisco su che basi mi si accusi e di cosa..." Sussurrò, facendo cenno alle guardie di seguirli. "La mia stanza è di sopra, anche se non dubito che la abbiate già perquisita in mia assenza..." Commentò pacatamente, uno sguardo furbo nei suoi occhi verdissimi.
Le guardie si scambiarono un'occhiata in tralice: quello strano elfo di stazza decisamente atipica per la sua razza poteva rivelarsi pericoloso. "Signore, se volesse depositare le sue armi e seguirci alle Sale della Giustizia, potremo chiarire questa faccenda." Ordinò il più alto in grado dei due, poggiando la mano sull'elsa della spada come per avvalorare le sue parole.
L'elfo dai corti capelli luminosi sospirò, soppesando la situazione. -Non mi sono macchiato di nessuna colpa... non avrebbe senso fare resistenza.- Riflettè, slacciandosi la spada e posandola sul tavolo. "E' la mia spada di famiglia. Non vorrei che andasse perduta." Intimò, passando a sfilarsi l'arco di spalla, e a sganciare il secondo dei suoi pugnali dai bracciali che li contenevano.
Se alla vista della splendida spada le guardie avevano sgranato gli occhi, a quella del pugnale argentato si fecero attente, e il mercante scattò in piedi. "E' il pugnale che mi ha venduto! E' il ladro!" Ringhiò, ben al sicuro da dietro alle guardie.
Gli occhi di Keryan si ridussero a due fessure luminose. "Come ho già detto, mi sono privato di uno dei miei pugnali. Questo è il gemello." Sibilò.
Le guardie si scambiarono un occhiata preoccupata, e mentre uno dei due faceva cenno al mercante di calmarsi, l'altro si rivolse a Keryan. "Riavrà le sue armi non appena si sarà chiarita questa situazione. Se adesso ci vuole seguire." Commentò infine in un tono che non ammetteva repliche.
Lord Eddard Frey si reputava un uomo di una certa apertura mentale e di discreta illuminazione rispetto alla maggioranza degli umani di Elektra, ma ciò nonostante gli risultava difficile capire come facesse suo figlio Enuren a impelagarsi sempre in un mare di amicizie che persino ai suoi occhi risultavano sconvenienti.
Ascoltò attentamente l'accusa di furto del ricco antiquario dell'Isola dell'Avorio, ma la sua attenzione era catalizzata dall'elfo sotto accusa. Era fermo, immobile, in un atteggiamento che lasciava intuire un educazione di stampo nobiliare.
Seppur vestito di essenziali abiti elfici di buona fattura oscura (cosa singolare, dovette notare), il suo portamento e la altera bellezza lo facevano risaltare più dei due nobili cavalieri che erano seduti al fianco dell'anziano Giustiziere. -Sembra molto tranquillo...- Riflettè, scrutando gli occhi verdi dell'accusato per tentare di capire se fosse colpevole dell'accusa di furto. Ad un tratto notò che l'accusa stava rivolgendosi all'elfo come se fosse già acclarata la sua colpevolezza, e interruppe l'arringa notando l'espressione rabbuiata dello strano elfo.
"Signor Moondawn, se vuole può fare una dichiarazione. Le prove che mi hanno sin ora presentato sono puramente indiziarie e non c'è nulla di concreto contro di lei..." Commentò, e vide schizzare in piedi il mercante, irritatissimo, berciando qualcosa a riguardo del pugnale che era stato ritrovato indosso all'elfo.
Keryan fissò il cavaliere dritto negli occhi. "Avevo due pugnali, mio Lord. Ne ho venduto uno al signore una decina di giorni addietro." Dichiarò, la sua voce che risuonava calda nello stanzone delle udienze. "Non ho rubato nulla nella mia vita, né al mercante né ad altri."
Eddard lo scrutò a lungo con i suoi occhi grigi, sviluppando la certezza che non mentisse, ma non poteva basarsi solo su una sua sensazione. "Dov'era la sera del furto?" Domandò.
L'elfo sorrise appena, malinconico. "Nella mia stanza in taverna, come tutte le sere, mio Lord... ma purtroppo nessuno potrà confermare la mia versione. Dormo solo."
L'anziano cavaliere gli si avvicinò e si fronteggiarono per qualche istante. Eddard si meravigliò che l'elfo fosse alto quanto lui, ma Enuren gli aveva detto che era indubbiamente strano di aspetto. "Ti stai affogando da solo, ragazzo..." Gli sussurrò tristemente.
"Stò solo dicendo la verità." Replicò Keryan semplicemente, sfiorando il simbolo che portava al collo. "Altre persone del gruppo cui mi accompagnavo hanno visto i miei due pugnali..." Fece notare. "Se il mio lord lo desidera, potrebbe chiedere a loro di confermare, ma non vorrei coinvolgerli se non fosse strettamente necessario..."
Eddard si accigliò, poi annuì. "Chi vuoi chiamare a testimoniare?" Domandò, iniziando a temere seriamente che il figlio non sarebbe mai entrato nel cavalierato.
Keryan ci rifletté qualche istante, poi scelse quella che gli sembrò la cosa più logica. "Tre mesi addietro ho scortato Heru Calahir Iskadel per un tratto di strada da Rhaegar a Elektra. Durante il viaggio, ho prestato all'heru uno dei pugnali, e mi ha visto usare l'altro..."
Eddard sospirò, sollevato. "Chiederemo conferma al nipote del Senatore Iskadel..." |
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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


Registrato: 08/02/05 23:47
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Località: Esule su Shyion
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Inviato: Mer Mar 16, 2005 11:28 am Oggetto: |
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...Come Keryan è stato rilasciato dalla prigione, scappottandosi le accuse di furto del suo pugnale...
Era tarda serata quando Enuren entrò nella zona delle celle di bassa sicurezza riservata ai sospettati o agli accusati di crimini minori.
Quella sera non erano molto affollate, gli ubriachi erano decisamente pochi e l'ala in cui suo padre aveva fatto richiudere l'elfo in attesa di accertamenti era molto solitaria e tranquilla.
Il giovane aspirante cavaliere sfilò tra le guardie accennando un saluto, chiedendo del prigioniero, e fu indirizzato ad una cella. L'elfo era seduto sul pagliericcio che funzionava da letto, e leggeva tranquillamente alcuni fogli.
La sua calma sorprese il paladino favorevolmente: nonostante l'ambiente lercio, Keryan sembrava tranquillo e gli rivolse un sorriso affabile quando lo vide avvicinarsi. "Enuren, mi dispiace averti involontariamente creato altri problemi..." Annunciò con calma, e pareva sinceramente dispiaciuto.
Il paladino fece spallucce. "Ho avvertito personalmente Calahir della necessità che venga a testimoniare. Ad ogni modo, anch'io ricordo la storia dei due pugnali..." Replicò Enuren, spiacente: quell'elfo era una persona piacevole dopotutto, e aveva imparato ad apprezzarlo. "...mi dispiace solo che tu debba essere trattenuto qui sino al processo." Non gli andava proprio giù che venisse accusato a suo avviso ingiustamente.
Keryan allargò il suo sorriso. "Una volta fatta l'abitudine alla puzza, non è poi così male..." Scherzò, i suoi occhi verdi che luccicavano nella penombra.
Era la seconda volta che Calahir si trovava in un aula di giustizia, e doveva ammettere che faceva una strana impressione. Inspirò a fondo, e rispose alla domanda del pubblico ministero. "Seppure conosca da poco ethir Moondawn, si è dimostrato un affidabile scout e in più di un'occasione durante il nostro breve viaggio ha preso le mie difese contro le creature che ci hanno assalito..." Commento l'elfo chiaro, con un tono di voce un pò più flebile di quanto avrebbe voluto. "...in una di queste occasioni si offrì di prestarmi uno dei suoi pugnali in quanto non avevo un arma con me, e gli vidi usare quello stesso giorno un secondo per colpire un orco. Quando gli restituii quello che egli mi aveva prestato, lo agganciò nel bracciale sinistro che indossava, mentre l'altro era nel destro..." Assicurò, e si sentì molto consolato nel notare che il pubblico ministero lo congedava senza ulteriori domande, lasciandolo così libero di andarsene con i ringraziamenti del giudice, Lord Eddard Frey.
-Il padre di Enuren sembra un brav'uomo. Spero che lasci andare Keryan; mi dispiacerebbe che venisse accusato per un increscioso incidente...- Rifletté mentre sfilava via dal banco dei testimoni.
Le cose si risolsero più presto del previsto perchè la bella Annah, la figlia mezzelfa del taverniere, venne a testimoniare a favore di Keryan.
Calahir spalancò gli occhi, meravigliato, mentre ascoltava la dichiarazione della ragazza, arrossendo appena. -Beh... hai capito Keryan...-
"...e così, ero con lui quella sera. Solo che per riguardo nei miei confronti e in quelli dei miei genitori non ha detto niente. temeva di disonorarmi..." Commentò Annah, gli occhi che sfuggivano lo sguardo grigio del Sommo Giudice.
Eddard sogghignò: la ragazza non gliela contava giusta, ma l'elfo era sincero sul fatto che non era stato lui a commettere il fatto, quindi visto che si trattava della parola della mezzelfa contro quella dell'elfo accusato, decidette di non insistere oltre.
La cosa che più stupì Lord Frey fu che, invece di negare, i genitori della ragazza si dissero pronti a sostenere sotto giuramento la tesi di Annah. -Questo strano elfo ispira fiducia a pelle, se sono disposti a tanto per proteggerlo...-
Eddard stava decidendo su se chiamare i due tavernieri come testimoni quando Keryan si alzò dal banco degli imputati, fissandolo con i suoi occhi verdissimi. "Mio lord, posso parlarle in privato?" Domandò con urgenza.
L'anziano cavaliere annuì, facendo cenno ai suoi sottoposti di non temere, mentre si allontanava con l'elfo da un lato della grande sala.
Keryan lo fissò per qualche altro istante, poi sospirò. "La prego di non mettere quelle brave persone in condizione di dire il falso per causa mia..." Commentò. "Non ho mai rubato, ma non voglio che per dimostrarlo la reputazione di Annah sia macchiata."
Il cavaliere lo fissò a lungo. "Credo che la testimonianza del giovane Iskadel sarà sufficiente... e l'altra non sarà messa a verbale..." Ammise infine, annuendo. -Forse mi sono sbagliato, sul conto degli amici di mio figlio.- |
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Venali
Guardia Cittadina


Registrato: 09/02/05 00:50
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Inviato: Ven Mar 18, 2005 9:52 pm Oggetto: |
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Ma vieeeeeeeeeni!
Spero che Jack marcisca in cella... quel farabutto che ha fatto accusare il mio amico!  |
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Keryan Moondawn
Allievo Bladesinger


Registrato: 08/02/05 23:47
Messaggi: 265
Località: Esule su Shyion
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Inviato: Ven Mar 18, 2005 9:56 pm Oggetto: |
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Venali ha scritto: |
Ma vieeeeeeeeeni!
Spero che Jack marcisca in cella... quel farabutto che ha fatto accusare il mio amico!  |
L'elfo dai capelli color platino (con suo grande sclero ) sogghignò.
"Vabè Venali, ma io davvero non avevo fatto niente! Come volevi che andasse a finire? Per quanto siano solo umani, la giustizia dovrebbe avere un qualche senso anche per loro... e poi il padre di Enuren sembra una brava persona..."  |
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