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 [Racconto] Botte da orbi... Successivo
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Ylianor Nimesin
Maestro Bladesinger
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MessaggioInviato: Mar Mag 20, 2008 4:38 am    Oggetto: [Racconto] Botte da orbi... Rispondi citandoTorna in cima

[Caverna dei naga, orario imprecisato]
Una palla di fuoco esplose inattesa, e lei riuscì appena a coprirsi per evitarne in qualche modo la furia. Quando riaprì gli occhi, era preoccupata: bastò uno sguardo al corpo bruciacchiato di Balugard che si accasciava lentamente al suolo per rendersi conto che le loro speranze di vittoria stavano rapidamente affievolendosi!
Eppure non volle demordere: le due spade turbinarono in un'ultimo intreccio, seguite dalle frecce gelide scoccate da Cameron. Vedendo che il nagatha che fronteggiava crollava al suolo, si lanciò verso l'altro rimasto ormai libero. Sentiva il sangue gocciolare dalle sue molte ferite -forse avvelenate, chi poteva dirlo- ma tentò di non badarci e non farsi prendere dalla paura e continuare a combattere.
La figura cupa e minacciosa di Dmetrio Extaminos fu presto al suo fianco, dopo aver freddato il corpulento capo dei naga già indebolito dagli incantesimi di Namir. Rimasto solo il nagatha che fronteggiavano non sembrò minimamente scoraggiato: mosso solo dall'istinto di uccidere, sferrò poderose artigliate verso lo yuan-ti che l'aveva ferito con la sua lama maledetta.
Le ferite del principe-serpente, però, si rimarginarono rapidamente mentre un gemito strozzato proveniva da qualche metro dietro le loro spalle.
Ishaara sulle prime non capì, poi sentì un tonfo di un corpo che cadeva al suolo. Si voltò, rendendosi conto solo in quel momento di cosa fosse accaduto. "CAMERON!" Urlò, vedendo il Capo riverso al suolo, un sottile rivolo di sangue che gli macchiava le labbra scendendo giù lungo una guancia.
"Fà qualcosa Raiden!" Urlò, voltandosi a fronteggiare il nagatha che approfittando della sua distrazione le aveva artigliato profondamente un fianco. Ma del druido non c'era traccia.
"...brutto bastardo..." Mugugnò tra i denti Namir, fissando con astio l'Extaminos: non bastavano i naga da fronteggiare, dovevano anche vedersela con la boria di un nobile yuan-ti, costata la vita a Balugard, e forse anche al Capo. -Ma dopotutto per lui Balù è cibo e il Capo è solo un schiavo!- Riflettè con furente impotenza: non era il caso di distrarsi e di litigare in quel momento, Ishaara stava ancora combattendo contro uno di quei mostri, e sembrava molto ferita!
Richiamò il potere della bacchetta che stringeva tra le mani e un dardo di luce andò a colpire l'essere.
Le successive stoccate del duetto impegnato a combattere in mischia col nagatha segnarono la fine del mostro, che crollo al suolo esanime mancando di poco il cadavere del barbaro.
Ishaara non attese di accertarsi che fosse realmente morto, ma si voltò subito e corse indietro verso il mezzo drow, chinandosi e sollevandogli leggermente la testa.
"Cameron..." Sussurrò con voce spezzata, cercando una traccia, un respiro, un segno qualsiasi che potesse indicarle che il mezzo drow era ancora vivo. "...resisti..." Gli intimò, e iniziò a guardarsi intorno sperando di individuare Raiden. Non molto lontano, vide atterrare un falco che assunse rapidamente le fattezze del druido.
"Potrebbero essercene altri. Andiamo via di qui." Ordino Dmetrio Extaminos senza mezzi termini. "Lasciate qui i corpi."
Ishaara lo fissò furente, l'unico che sembrava anche più incazzato era Namir. "E' ancora vivo! Raiden, curalo... "
Inaspettatamente, però, l'incantatore di Llira si frappose tra Raiden e il Capo, fermando il druido. "No, non curarlo. Stabilizzalo solo." Disse duramente, sotto lo sguardo stupito dei due suoi amici superstiti. -Non ti permetterò di usarlo ancora come tuo scudo umano, viscido serpente...- Riflettè fissando con aria di sfida l'Extaminos, che si limitò ad osservarlo freddamente con i suoi occhi gialli da rettile.
Raiden annuì, facendo quanto richiesto senza porre domande.
"Namir è una follia... perchè non curarlo?" Ribatè Ishaara sorreggendo il Capo svenuto - o forse in coma.
L'alterco fu interrotto dalla voce sinuosa dello yuan-ti "Via di qui velocemente." Sibilò Dmetrio, intromettendosi. "Non siete nelle condizioni di affrontare un altro scontro, e non abbiamo certezze che i nemici siano finiti." Fece notare.
La ragazza mezz'elfa dovette ammettere che purtroppo lo yuan-ti non sbagliava: era molto ferita e temeva che una volta che fossero terminati gli incantesimi usati nel combattimento il suo fisico non avrebbe retto lo stress del combattimento. "Purtroppo ha ragione: non possiamo affrontare altri scontri. Dobbiamo tornare dove sono gli altri prigionieri e riposare. Raiden, curami giusto un minimo... porterò io Cam, tu va a prendere Kys..."
Il principe Extaminos annuì apparentemente soddisfatto, avviandosi sulla via del rientro silenzioso. Non parlarono affatto, solo quando arrivarono in vista delle celle degli schiavi lo yuan-ti lanciò un occhiata sbieca a Raiden, prima che la sua voce sarcastica spezzasse il silenzio. "Avevi detto che se ti davamo tempo potevi curare. Ora è il momento." Ordinò.
Il druido guardò i compagni e poi fece spallucce, rassegnato. "Infatti posso farlo, ma dovete seguire esattamente le mie istruzioni o il rituale fallirà."

[Sakara, tarda mattinata del 30 Marpenhot]
Jandhara non capiva perchè Namir e Ishaara stessero discutendo tra loro con Raiden che si improvvisava paciere, sapeva solo che erano preoccupati per la salute del Capo, e questo la faceva preoccupare a sua volta.
Il suo pensiero volò ad alcune ore prima, quando erano scesi nella grotta a recuperare tutti, Kys si era già ripreso dallo scontro, ma il Capo no, lui era steso su un pagliericcio, incosciente. Si era affrettata a curarlo nonostante le strane rimostranze di Namir, ma nulla...
La nanetta aveva poi accompagnato Ishaara a preservare i resti del povero Balù, caduto in battaglia, e avevano dovuto affrontare un minotauro impazzito. Benchè fosse stata molto ferita dalla violenza della carica della creatura, era troppo triste per la morte del barbaro da rifletterci a lungo. La ranger mezzelfa le aveva assicurato che lo strano clerico dei lizardman avrebbe provveduto a far tornare tra loro Balù in buona salute, e quindi un minimo si era placata... ma questo aveva solo spostato la sua preoccupazione nuovamente sul Capo. Anche quando erano tornati indietro, infatti, Cameron non si era ripreso e l'avevano dovuto portare di peso fino a casa...
Ed adesso, a distanza di qualche ora, due dei suoi amici stavano discutendo animatamente della presenza in locanda di Dmetrio Extaminos, che lei ricordava essere un amico di sua madre.
Certo, facevano di tutto per non farla preoccupare... ma lei era piccola, non stupida, e le era ormai palese che qualcosa non andava per il verso giusto! Si avviò di sopra, sicura di essere ignorata dagli amici, e si infilò nella stanza del Capo.
Lo fissò per qualche istante, curiosa. Respirava, ma le molte ferite erano ancora evidenti nonostante i suoi tentativi di cura.
Gli poggiò un dito su una guancia, spingendo appena e pungolandolo.
Niente.
"Rioth!" Ringhiò, ma il mezzo drow si limito solo a corrugare la fronte, non accennando ad aprire gli occhi come se fosse preda di un sonno agitato.
La nanetta salì sul letto, intristita, accucciandosi al fianco dell'amico con gli occhi umidi di lacrime. Poco distante, Turbobobbi e Mkya -lo strano gatto messaggero da lei creato giorni prima- la fissavano perplessi. "Turbo, il Capo sta poco bene..." Sussurrò triste. Avrebbe voluto fare qualcosa, ma già aveva provato a curarlo nella grotta e non si era alzato. "Domani provo a curarlo di nuovo..." Spiegò ai due piccoli golem.
Il gatto meccanico le volò accanto, miagolando il suo assenso mentre zampettava lievemente sullo stomaco del Capo.
"Mkya no!" Le ordinò la nanetta, e la gattina messaggera svolazzò via per andarsi a posare su un armadio, perplessa. "Potresti fargli male..." Spiegò la nanetta continuando a fissare tristemente il suo amico...
Passarono diverse ore, ma lei rimase sempre lì, immobile, ad osservarlo sempre più scoraggiata.
Di tanto in tanto Ishaara faceva capolino nella stanza, sussurrandole di lasciar riposare Cameron in pace, ma lei continuava a fissarlo imperterrita, ben decisa a non muoversi.
Un paio di volte la ragazza mezz'elfa entrò a controllare i bendaggi che aveva fatto Raiden ore prima, ma sapeva bene che non erano le ferite superficiali ad aver ferito il Capo. Era stato qualcosa di più subdolo. "Si riprenderà..." Sussurrò alla nanetta carezzandole i capelli color carota. Gli occhioni verdi umidi la fissarono per qualche istante prima che la nana tirasse sù rumorosamente col naso.
Era sera quando improvvisamente Cameron aprì gli occhi, ritrovandosi quaranta chili di nana lanciati contro dalla gioia. "Cameron!!!" Esclamò felicissima la ragazzina, abbracciandolo. Era raro che lo chiamasse per nome, e dal mezzo sorriso che aleggiò sul volto dell'amico sembrò che persino lui ci avesse fatto caso.
Acciaccato ma vivo, il mezzo drow sbattè le palpebre, facendo mente locale sugli ultimi avvenimenti, e sul fatto che a quanto sembrava in quel momento evidentemente non era nell'umida grotta dei naga, ma a casa.
Era buio fuori.
"Quanto tempo è passato?" Chiese, passandosi una mano sugli occhi.
Jandhara gli sorrise. "Hai dormito più di dodici ore di fila!" Commentò allegramente. "Come ti senti ora?" Chiese, sospettosa, pungolandogli la pancia giusto per vedere se mostrasse segni di dolore.
Il Capo sospirò. "Ho fame." Si limitò a replicare con l'acidità che lo contraddistingueva mitigata giusto da quel mezzo sorriso che continuava ad aleggiargli sulla faccia. Un pensiero dovette balenargli improvviso per la mente: se era lì, di certo c'era qualche superstite tra i suoi amici ma... "Gli altri?" Chiese in tono neutro.
"Balù è morto, però è tornato poco fà: uno shamano lucertola lo ha resuscitato!" Commentò restando a bocca aperta mentre rifletteva sulla bellezza di quell'incantasimo. "Kys è stato ferito gravemente e ora sta riposando... Ishaara, Namir e Raiden sono giù."
Il Capo sospirò, annuendo, mentre si sforzava di alzarsi dal letto. La nanetta fece per protestare, ma lui si limitò a sogghignare. "Ti ho detto che ho fame... e suppongo anche tu. Quindi non fare capricci e vieni a mangiare." Vide la piccoletta balzare giù dal letto e correre verso la cucina con un sorriso stampato in volto e si avviò più lentamente dietro di lei...

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