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 [Racconto] La festa di Mezzaestate 1507 Successivo
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Ylianor Nimesin
Maestro Bladesinger
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MessaggioInviato: Mer Mar 05, 2008 1:09 am    Oggetto: [Racconto] La festa di Mezzaestate 1507 Rispondi citandoTorna in cima

[Festa di Mezzaestate 1507 - radura nel bosco a non molta distanza da Sakara]
Nonostante la cupezza degli eventi di quei giorni, dopo un avvio titubante la festa di Mezzaestate stava procedendo decisamente bene. Le donne si erano liberate del pesante fardello dei burqa, e i più giovani del villaggio - confortati dalla musica e dai canti di Jandhara e Namir, avevano dato inizio alle danze.
Ben presto tutti sembravano divertirsi, desiderosi di lasciarsi alle spalle almeno per quel giorno la triste realtà di cos'era diventato il loro villaggio. Ishaara si slacciò dalle avance di alcuni giovani del paese che sembravano improvvisamente interessati alla compagnia della bella mezz'elfa adesso single, e con la scusa di raggiungere sua sorella li lasciò rapidamente, stanca di divincolarsi dai loro goffi tentativi di seduzione che sinceramente in quel momento non le erano affatto graditi.
Notò che il padre si stava attardando a chiacchierare con sua madre, comparsa alla festa nelle fattezze di elfa che lei ben ricordava; un minimo di amarezza la attanagliò, ma non volle pensarci.
Si guardò allora intorno in cerca degli amici: sua sorella Susan era impegnata in una danza campestre di gruppo. Fù felice nel sentirla ridere mentre ballava in circolo con Taisse, Afef, Namir, Balugard e la vivace nanetta. -Gli eventi di questi giorni l'avevano ferita molto... è bello vederla un pò più serena...- Riflettè sorridendo appena: almeno per quella sera, anche lei era desiderosa di lasciarsi gli affanni alle spalle, anche se di tanto in tanto continuava a domandasi di cosa avrebbero accusato suo padre William l'indomani.
Al fianco del chiosco che distribuiva bevande, Raiden chiacchierava animatamente con la druida di Chauntea e con Filottete, il curioso satiro intervenuto alla festa. Stava elogiando le doti della corposa birra che avevano procurato per la celebrazione mentre Kys discuteva animatamente con Palonius addentando della carne succulenta.
Evitò un trenino di giovani del paese brilli e decisamente allegri, e senti Jandhara lanciarsi in un'altra ritmata canzone percuotendo dei tamburi (nonchè boccali, passanti e quant'altro potesse fare rumore) cantando uno strano motivetto dalle ritmo coinvolgente.
"Queeeesto è l'ombeeeliiiicoooo del Mooondooooo!!"
Arricciò le labbra, perplessa, notando che qualcuno mancava all'appello -Che fine ha fatto Cameron?- Si domandò, guardandosi intorno alla ricerca del mezzodrow tainted.
Le ci volle un bel pò per scovarlo, appartato all'ombra di un leccio. La fanciulla reclinò la testa interrogativa, osservandolo per qualche istante mentre si avvicinava a passi lievi verso di lui. I leggeri stivaletti di pelle che indossava sotto il bel vestito verde frusciarono appena al contatto con l'erba, ma tanto bastò a rivelare la sua presenza al famigerato "Capo" del gruppo dei suoi nuovi amici.
Lui sogghignò appena vedendola avvicinare, fissando su di lei i suoi strani occhi gialli così simili a quelli dei rettili.


"La festa non ti piace?" Gli domandò incuriosita rimanendo a qualche passo di distanza da lui, che si limitava ad osservarla silenzioso con quel suo sorrisino sardonico stampato sul bel viso dai lineamenti spigolosi.
"Direi che è ben riuscita." Replicò dopo qualche tempo, laconico, voltandosi ad osservare le molte persone che danzavano e ridevano a non molta distanza da loro, al centro della radura. Il ghigno sul suo viso si allargò in qualcosa di più simile ad un sorriso quando scorse la nana a cavallo di Balugard che intonava a squarciagola la sua allegra canzone.
"Questo e' l'ombelico del mondo
E' qui che c'e' il
Pozzo dell'immaginazione
Dove convergono le esperienze
E si trasformano in espressione
Dove la vita si fa preziosa
E il nostro amore diventa azioni
Dove le regole non esistono
Esistono solo le eccezioni..."

In effetti il ritmo era decisamente piacevole, e la mezz'elfa si trovò a canticchiare a mezzavoce l'orecchiabile motivetto "Balli?" Ishaara tese una mano al mezzodrow istintivamente, sorridendogli.
Cameron sbattè le palpebre, forse sorpreso, rimanendo interdetto a fissare gli occhi verdi della ragazza e il suo bel sorriso contagioso. "Non sò ballare." Fu la sua replica secca quando si rese conto che la ragazza stava aspettando una sua risposta da troppo tempo.
Ishaara abbassò la mano, perplessa, e rimase a fissarlo con aria dubbiosa. "Davvero?" Gli chiese stupita: in effetti quando parlava Cameron era spesso difficile distinguere una battuta salace dalla verità. Vide che lui si limitava ad annuire.
Lei lo fissò ancora qualche secondo. "Ma sul serio non sai ballare?" L'espressione della ragazza si fece guardinga, forse si aspettatava una qualche sorta di battuta.
Il mezzodrow sbuffò. "E mettiamo i manifesti!" Sbottò, ma con sua sorpresa invece di offendersi per la sua risposta brusca lei tornò a sorridere.
"Ah... ok... se vuoi ti insegno!" Propose allegramente, tornando a porgergli una mano facendogli cenno di seguirla.
Uno scrosciante applauso in lontananza segnò la fine della canzone di Jandhara, mentre spezzoni di un discorso di Namir annunciavano la prossima.
Anche se la richiesta lo spiazzò, Cameron non lo diede a vedere. Ci pensò giusto un altro attimo prima di replicare un secco. "Va bene".


Le prime note pizzicate di uno strumento a corde indicarono che dopo un bel numero di canzoni scatenate Namir e Jandhara avevano pensato bene di cambiare genere e concedere un attimo di tregua alla folla, concedendo un lento o due al pubblico.
Cameron fissò Ishaara per qualche istante, interrogativo; come si ci poteva aspettare da un guerriero agile suo pari, si era dimostrato un allievo attento e coordinato nei movimenti e non aveva avuto particolari difficoltà a seguire la donna nelle sue spiegazioni. Sogghignò tra sè pensando che forse dopo tutto la sua lezione stava per volgere rapidamente al termine: pur non avendo mai ricevuto istruzione formale alla danza, non era tanto babbo da non sapere riconoscere un lento e ricordare come si ballasse. -Figurati se...- Riflettè, ma il suo pensiero fu interrotto quando Ishaara gli cinse con un braccio il collo con dolce naturalezza, prendendogli una mano per farle cingere la vita sottile.
"Non credo avrai difficoltà con un lento... al limite ci pesteremo i piedi." Commentò lei allegramente, facendo scivolare lo sguardo verso il basso un pò per controllare la posizione dei piedi, un pò perchè era improvvisamente in imbarazzo nel sentirsi cingere la vita dal mezzodrow.
Dopotutto, Drew non era uno che amava queste manifestazioni, e le era capitato molto di rado di ballare un lento con un ragazzo.
"Non mi ritengo responsabile dei danni." Replicò lui, caustico, ammirando per la prima volta da così vicino i capelli nerissimi della donna. Profumavano appena di lavanda, e rilucevano di strani riflessi violetti. Notò che lei aveva il viso nascosto sulla sua spalla, forse per guardare a terra, forse per evitare il suo sguardo. Stava interrogandosi sulla stranezza delle donne, ma fu distratto da un'orecchia puntuta della ragazza che fece capolino tra i lunghi capelli neri.
"Hai le orecchie a punta!" Commentò provocatorio, attirandosi un'occhiata esasperata di lei - dopotutto il 99% dei problemi era iniziato proprio a causa delle sue orecchie.
"Scemo!" La giovane ranger ormai era abituata alle strane battute del "Capo". Riprese a danzare, leggera nei movimenti, lanciando di tanto in tanto giusto un occhiata agli stivali neri e lucidi di Cameron per assicurarsi che stesse eseguendo correttamente i passi ed eventualmente allungare i suoi per evitare guai. Fu a quel punto che le venne in mente degli stivali elfici che indossava, che da un giorno all'altro erano diventati come nuovi. Non aveva certezze, ma decise di buttarsi. "Grazie per gli stivali, Cam." Gli sussurrò ad un orecchio, voltando la testa per osservare la sua reazione.
-Maledetta nana dalla bocca larga...- Lui si irrigidì giusto un attimo quando si trovarono faccia a faccia, poi comparve il familiare sorrisetto sardonico sul suo viso. "...e prego..." Replicò sarcastico.
Rimasero a fissarsi per qualche istante, lei che tratteneva una risata per quella risposta acida non del tutto inattesa , lui che la fissava con uno sguardo strano che ben si addiceva al familiare sogghigno che lo caratterizzava.
La musica finì proprio in quel momento.
"Alè!" Esclamò il mezzo drow, sciogliendosi con lenta ma ferma decisione dall abbraccio. "Vado a bere qualcosa."
"Sei unico." Rise lei, scuotendo il capo incredula. "Se eri stanco di ballare bastava dirlo..."
Cameron le rivolse un'ultima occhiata strana, un mezzo sorriso aleggiò per qualche istante sul suo viso mentre si voltava, ma non replicò niente mentre le faceva cenno di seguirlo.


Se la prima metà della festa era stata decisamente divertente per la piccola Jandhara, la seconda metà si prospettava meno allegra, ma la nanetta non si lasciò andare per vinta.
Fissò i suoi occhi verdissimi in quelli scuri del grosso guerriero e decise che comunque avrebbe trovato modo di divertirsi E distrarre il tipo come gli era stato chiesto da Namir. "Signor Seeeergente? Mi scusi..." Domandò facendo occhioni.
Non molto lontano, Balù -a capo di un improvvisato trenino- urlo "Feeeeermaaaaaaa aaaaaaaa Sakaaaaraaaa??" Tra il frastuono generale la risposta a quella strana domanda però non venne udita dalla nanetta.
Il mercenario sbuffò, rimanendo seduto impassibile. "Cosa vuoi, ragazzina?"
"Mi scusi, ma lei è di Nimphet-Nimpeth?" Chiese, le ultime due parole unite in un'unica sillaba pronunciata quasi fosse uno scioglilingua.
Il grosso Zubeer ebbe giusto il tempo di annuire che partì la seconda domanda. "Mi scuuusi signor sergente... maaaa..." Lo guardò per qualche istante sospettosa, notando i molti segni di battaglia sul suo volto e sulle sue braccia. "...ma sono bruttissime tutte quelle cicatrici!" Esclamò con grazia fanciullesca. "Ma lei ha combattuto tante-tante battaglie?"
L'omaccione sbuffò qualcosa di inteleggibile prima di rispondere. "Si."
Jandhara sorrise "...ma lei, signor Sergente, Drew lo hai conosciuto a Nimphet?" Prima che una qualsiasi risposta potesse arrivare partì un'altra domanda. "Ma è vero che è tanto nobile li?"
Forse reputando che rispondendole l'avrebbe zittita, il veterano si decise a parlare. "Si, mi ha assoldato a Nimphet, e non ho idea di quale sia la famiglia nobile a cui è affiliato."
La nanetta si fece perplessa. "Maaaa... signor sergente, non mi aveva detto di essere di Nimpeth?" Assunse un'espressione imbronciata. "Non si dicono le bugie ai bambini! Se lei è di Nimphet, signor Sergente, dovrebbe conoscere la famiglia di un nobile importante come Drew!" Fece notare.
Aveva una sua contorta logica, dovette ammettere il guerriero. "Senti ragazzina, ma tu non ce li hai dei genitori?" Domandò irritato.
Jandhara sorrise ampliamente. "Si! La mia mamma è bellissima e ha una spada come la tua!" Affermò contenta, osservando l'arma del guerriero. "...no la sua è più bella!"
Zubeer si fece per un attimo attento, poi sbuffò: odiava i bambini. "Dubito che tua madre possa impugnare un'arma del genere." Commentò.
La nanetta, però, lo fissò contrariata. "Mia madre è molto alta!" Fece notare prima di partire con un'altra uscita delle sue "Ma perchè stai qui? Ti annoi? Vuoi mangiare qualcosa? Vuoi una birra?"
Il guerriero iniziava ad essere sconfortato. "C'è un modo per spegnerti?" Ruggì.
"Non ti arrabbiare..." Fece musetto. "...non devi cercare la felicità se la puoi trovare sullo zerbino di casa..." Esclamò dondolando con aria spiacente. "Porta pazienza..."
"Una birra, grazie." Sospirò sconfitto, ringraziando Tempus in mente sua per quel momento di silenzio. Purtroppo non sarebbe durato a lungo visto che la nanetta stava per tornare.
"Ecco la birra!" Esclamò la ragazzina nana. "Vuoi sentire una poesia?" Prima che potesse rispondere no la nana era già partita a declamare.
"Son Jandhara piccolina
sono dolce e biricchina.
Se mi dici <<sei monella!>>
vien Balù e ti randella...
Scusa Sergente, cosa fai?
Kys vuol mettersi nei guai!
Non guardarlo con sospetto
Lui è soltanto un pò diverso!
Noi vogliamo fare festa
non vogliam cosa diversa...
A chi poi attacca briga
dà fastidio e porta sfiga
Jandharina gli dirà,
senza molta iniquità,
<<Va fà un bagno, brutto pirla!
Qui può star chi scherza e balla!>>"

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