Per adesso, solo un focum per gli appassionati di GfR, cui dovrebbe seguire a brave (si spara) il rosto del sito ;-)
 
 
 
 
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Elledan
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MessaggioInviato: Mar Feb 22, 2005 3:01 am    Oggetto: Background dei nuovi Eroi Rispondi citandoTorna in cima

Vi narrerò il passato
di un fiero elfo antico
di aspetto un pò bislacco
e una spada per amico.
Il prode guaritore
voleva per mestiere
seguir le gesta eroiche
di un prode cavaliere...


IRAGOR DI KROM [NG M Ancient Elf, played by troglo]
Iragor appartiene alla ancestrale razza degli Elfi Antichi, sottospecie di bronzo, che deriva da remotissimi incroci tra elfi e draghi di bronzo. La sua razza è più che altro una leggenda su Shyion, e in genere i suoi rappresentanti non vanno girando in mezzo alle altre razze, tranne quelli giovani come Iragor, che sono curiosi di espandere le loro conoscenze.
L'elfo antico è nato e cresciuto a Dhurim Venashta, conosciuta come la Città dei Tre Cancelli, una sorta di 'isola' extraplanare dove i suoi simili si sono esiliati in tempi ancestrali reputando le altre creature troppo al di sotto di loro per rimanere a vivere a loro contatto.
Desideroso di conoscere il resto del mondo, appena finito il suo tirocinio presso il Tempio di Bahamuth, si fece assegnare un compito di blanda 'sorveglianza' del Mondo di Fuori: hai il compito di riferire ai suoi superiori -ogni qualvolta gli venisse richiesto- le sue conoscenze sul mondo esterno in cui può girare liberamente.
Potendo alterare il suo aspetto, ha assunto la forma di un elfo chiaro in modo da attirare meno l'attenzione.
Stabilitosi da alcuni anni nella capitale del neonato Impero Unito delle Razze, la città di Elektra, è rimasto affascinato dai rudimentali tentativi delle Razze Giovani di riportare ordine nella caotica Shyion.
Qui si è messo al servizio del Tempio di Krom, il dio che egli venera sotto il suo vero aspetto di Bahamuth, il signore dei draghi, e che gli umani stupidamente credono essere soltanto un dio-paladino umano che ha per alleati i draghi.
Visto il suo aspetto di elfo chiaro e il suo notevole addestramento religioso, gli sono stati assegnati spesso compiti che prevedevano di lavorare a stretto contatto con i cavalieri dell'Ordine dei Cavalieri di Elektra, dove ha conosciuto Enuren Frey, allora solo uno scudiero in attesa di essere investito cavaliere.
Il ragazzo, nonostante fosse di probabile discendenza degli elfi oscuri di cui l'antico diffidava, lo ha colpito per i suoi modi e il suo spiccato senso della giustizia. Non avendo altre conoscenze in città, i due hanno stretto amicizia, anche perchè nonostante il suo sangue misto, Enuren è un nipote di Lord Walder Frey, un nobile che gode di una certa influenza ad Elektra e dunque poteva far avere ad Iragor un accesso alla vita politica e sociale della città.
La loro amicizia si è consolidata quando il paladino, finito il suo addestramento, fu mandato nella sua prima missione all'esterno della città: il suo compito era scortare una carovana di spezie sino all'avamposto nanico di North Keep e qui attendere l'arrivo di un nobile pupillo della famiglia elfa degli Iskadel, Senatori dell'Impero, per scortarlo ad Elektra.
Enuren ha esplicitamente richiesto che Iragor facesse parte della sua scorta, reputando che un elfo chiaro potesse senz'altro gradire maggiormente una scorta elfica che una umana. I due hanno quindi atteso nella città nanica l'arrivo del loro protetto, Calahir, che si è rivelato essere un apprendista mago, come ormai stà diventando consuetudine per il secondo figlio di una nobile famiglia elfica (N.d.Cantore: in effetti, da quando è stata fondata la città-stato di Dale, tra gli elfi nobili avere uno degli eredi mago è diventata una tendenza che si porta Wink ).
I due 'cavalieri' hanno trascorso un ulteriore dozzina di giorni in compagnia del giovane mago, che aveva commissioni da sbrigare nella città nanica, imparando a conoscerlo, e poi sono ripartiti alla volta di Elektra. Per oltre dieci giorni il viaggio si è dimostrato null'altro che una normale routine, sin quando le loro strade non si sono incrociate con il più strano trio che fosse mai capitato loro di incontrare: un enorme barbaro dei [color= #33cc33]Picchi delle Aquile[/color], un esotico elfo dai capelli d'argento e uno schivo elfo oscuro dalla lingua veloce...

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Elledan
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MessaggioInviato: Mar Feb 22, 2005 7:05 am    Oggetto: Rispondi citandoTorna in cima

Piccolo di statura
largo di vedute
gonfio nell'onore
abile scassinatore
vi presento l'elfo oscuro, il cui seme è reso impuro
da giochi e intrighi di potere
ai quali, ahimè, non è facile soprassedere...


VENALI [LN M Dark Elf Shadow Walker, played by Venali]
E' consuetudine tra gli Elfi Oscuri del Reame dell'Est sacrificare alla volontà di Miriagor un figlio in ogni generazione di fanciulli all'interno di una stessa Casata. Naturalmente, vista la natura matriarcale della società, il volontario viene selezionato tra i maschietti della prole, in genere risparmiando il primogenito.
Sono più fortunati i nati nel Reame dell'Ovest, infatti qui alcune Casate hanno trovato un utilizzo alternativo e più utilitaristico del mero sacrificio: costringere i propri eredi ad abbandonare ogni pretesa di potere, costringendoli all'esilio. Tale è la consuetudine degli elfi oscuri di Deep Karathur, i quali hanno mantenuto l'antica tradizione in una forma più blanda, mandando in esilio i propri figli maschi a servire ai confini del regno, nelle terre del neonato Impero Unito.
Questo esilio obbligatorio viene definito dagli altri elfi oscuri, con una certa dose di scherno, come 'Prendere il Nero' in quanto l'assenza di colore nelle vesti è indice di basso lignaggio all'interno delle potenti Casate oscure.
Il nostro eroe, però, pur essendo nato a Deep Karathur, non è stato egualmente fortunato: la sua madre e Matrona, K'Nara Ygheladris Illitran ha pensato bene di comprare un uovo di drago cedendo Venali ancora in fasce ad una organizzazione locale per dei non molto chiari esperimenti. Restituito a sua madre adolescente, Venali è stato a quel punto costretto a Prendere il Nero...
E' così che il giovane elfo si trova ad Elektra: un tempo era il secondogenito maschio, quinto nella prole di casata Illitran, ma da quel momento Venali è stato costretto ad abbandonare il cognome e prestare giuramento presso l'Oscura Legione per servire la causa del suo popolo lontano dalla capitale degli Oscuri.
Appena giunto nella metropoli umana, iniziò a raccogliere informazioni e a difendere il confine secondo gli ordini dell'Oscura Legione, sin quando arrivò in città la sua apprensiva sorella maggiore K'Dreda, divenuta Senatrice dell'Impero. Ella gli affidò il compito di seguire la delicata politica dell'Impero Unico per tenerla informata sulle debolezze degli altri senatori e svolgere compiti di corriere.
Il ruolo e il grado di Venali all'interno dell'Oscura Legione non sono ben chiari alla sorella maggiore, che ha spesso tentato invano di intercettare il corvo nero latore degli ordini per il fratello. Tuttavia l'elfo è un tipo affidabile e non discute gli ordini siglati col pugnale runico (N.d.Cantore: il simbolo dell'Oscura Legione), ma nemmeno quelli della sorella... in cuor suo infatti spera di non dover mai scegliere tra le due cose.
Recentemente è stato assoldato da tre mercenari umani per aiutarli a depredare un'antica tomba elfica. Venali si è subito interessato della faccenda perchè in genere le antiche rovine sono ben celate nel tempo e nella terra e riportarne una alla luce è davvero una grande fortuna, come fortunati sono coloro che ne escano vivi... e ricchi.
Qualcosa però è andato storto nella spedizione: hanno trovato tanti tesori ma anche uno strano guardiano... Una splendida statua di pietra, alta quasi 190 cm (N.d.Cantore: ben 40 cm al di sopra della media nazionale degli Elfi Chiari), si è tramutata in un elfo in carne e ossa all'improvviso e ha cominciato a far strage dei profanatori. Inutile dire che a Venali quell'elfo è risultato decisamente più interessante dei tre umani cui si accompagnava e l'ha aiutato a sbarazzarsi dei tombaroli.
Da allora si è instaurata una strana amicizia, basata sopratutto sulla curiosità del guardiano elfo a conoscere la storia recente, la regione in cui si trovano e le razze che la popolano, e dall'altro lato, dalla curiosità di Venali su quella esotica creatura che sembra uscita da un libro di fiabe.
Dopo settimane di viaggio insieme, in cui Venali portava Keryan -questo il nome dell'esotica creatura- in giro a scoprire la regione, il duo si è imbattuto in un povero barbaro circondato da una moltitudine di orchi...

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Ultima modifica di Elledan il Gio Feb 24, 2005 11:10 pm, modificato 1 volta in totale
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MessaggioInviato: Mar Feb 22, 2005 12:32 pm    Oggetto: Rispondi citandoTorna in cima

L'elfo Chiaro
elfo savio
L'elfo che non porta guaio
Elfo luce
elfo sublime
solo in te sarà la fine...


CALAHIR ISKADEL [NG M Light Elf, played by Calahir]
Primogenito di una celebre famiglia di nobili Elfi Chiari, Calahir non è mai stato quello che si definisce l'orgoglio di papà. L'esile ma allampanato elfo chiaro assolveva infatti i suoi ruoli di erede con distratta sufficienza, in quanto preferiva passare intere giornate a leggere libri seduto sull'erba fresca piuttosto che passare lunghi e noiosi pomeriggi con il suo maestro d'arme Khal Rhiltar de'Terari.
Il padre di Calahir, Aredhel Morgan Iskadel, Primo Generale dell'Unicorno Rosso, non si è mai rassegnato ad avere un figlio smidollato e a suo avviso totalmente inadatto ad impugnare la Lama Cremisi (N.d.Cantore: da centenni è la spada di famiglia Iskadel, e si dice vi sia rinchiusa all'interno una potente entità del fuoco), degna di essere brandita solo da chi fosse in grado di guidare le numerose truppe dell'Unicorno Rosso.
Il giovane elfo ha passato molte notti in solitudine nella più alta torre del castello, al freddo e senza cibo: l'austero padre era infatti convinto che questo potesse temprare il ragazzo in un prode guerriero, come erano stati tutti gli Iskadel fino alla sua generazione. Il suo unico conforto nelle notti in solitudine era il canto della madre, che per l'occasione si sporgeva sulle mura di cinta per far arrivare la sua voce melodiosa fin lassù. Sua madre, Etriel Kessa de'Terari -sorella del maestro d'arme- aveva infatti sempre spinto il giovane a sviluppare il suo ingegno pungente, che nella famiglia de'Terari era sempre stato il punto di forza.
Nei periodi di punizione nella torre infatti Etriel Kessa riusciva sempre a far pervenire uno o due tomi al figlio e, in rare occasioni, un tutore che lo indirizzasse allo studio della magia arcana: la sorpresa della lady fu, però, che Calahir non sviluppò quei talenti innati presenti in molti membri della famiglia, ma l'ancestrale modo di lanciare incantesimi (N.d.Cantore: i.e. attraverso lo studio di vecchi tomi).
La forzata permanenza nella torre non sortì dunque gli effetti sperati da Morgan, rendendo l'esile Calahir ancor più fragile di come fosse stato in principio e sempre più devoto ai suoi studi, che ormai rimanevano il suo unico svago. Nelle antiche leggende, infatti, il giovane elfo trovava un minimo di serenità e di distacco che gli faceva dimenticare la solitudine della torre e la sua infelice situazione.
La situazione peggiorò ulteriormente quando, uno sfortunato giorno estivo, nacque il fratello di Calahir: Amlàith. Per nulla simile al fratello maggiore, Amlàith mostrò già da piccolo uno spiccato interesse per le armi e la guerra e ben presto divenne una spina nel fianco dell'elfo chiaro più adulto. Dalla nascita del fratello infatti, sua madre fu troppo occupata ad accudire il secondogenito per preservare Calahir dalle ire del padre e così egli visse gli anni più tetri della sua vita.
Ben presto divenne palese chi fosse il vero prediletto del padre: Aredhel Morgan improvvisamente smise di costringere il suo primogenito a seguire le lezioni di spada, volgendo tutte le sue attenzioni a Amlàith. La sorpresa di Calahir fu dunque grande quando, dopo decenni che veniva freddamente ignorato, all'alba del suo 119-esimo compleanno il padre lo invitò ad una caccia al cervo. Il fragile apprendista mago non era mai stato un bravo cacciatore (al contrario del fratello minore, che aveva ricevuto in dono dal padre un enorme falcone da guerra), ma per non contrariare ulteriormente il severo padre accettò.
Seguirono e misero alle strette un giovane cervo e Aredhel Morgan lo uccise con una singola freccia. Mentre gli alfieri dei due nobili montavano lì vicino il campo per passare la notte all'addiaccio, il Lord padre chiamò a sé il figlio primogenito, facendogli cenno di sedersi. Li divideva la carcassa da poco uccisa dello splendido cervide. Morgan estrasse un pugnale di mithril e se lo passò sulle labbra, umettandolo con la lingua. Lo infilò con assoluta precisione nel torace del cervo e con tagli precisi lo scuoiò e ne lasciò le carni all'aria estraendone il cuore ancora caldo.
Tutta la scena durò solo qualche minuto, ma sarebbe bastato un secondo di più e il giovane Calahir avrebbe vomitato anche la colazione del giorno prima.
Alla fine del cruento rituale, Aredhel Morgan disse: "Questo è quello che attende i deboli sui campi di battaglia, figlio. Non sei in grado di guidare l'Unicorno Rosso. Se non vuoi fare la stessa fine, ti consiglio di abdicare in favore di Amlaith. Ho provveduto a fornirti un alloggio e del denaro. Partirai stasera per Elektra, dove sarai assegnato alle cure di tuo zio Therian, senatore dell'Impero Unico. Li potrai leggere tutti gli stramaledetti libri che vorrai. Una scorta ti porterà fino a North Keep, da lì tuo zio manderà degli uomini fidati a prenderti."
Calahir, raggelato da quella decisione del lord suo padre non ribatté nulla, limitandosi ad avviarsi tristemente al suo cavallo per far ritorno alla Rocca del Grifone (N.d.Cantore: il castello di famiglia Iskadel, ad Est della Foresta Fatata) dove avrebbe preparato i suoi bagagli per l'imminente partenza...

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Ultima modifica di Elledan il Mer Feb 23, 2005 1:38 am, modificato 1 volta in totale
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MessaggioInviato: Mar Feb 22, 2005 11:57 pm    Oggetto: Rispondi citandoTorna in cima

L'alto barbaro dal lupo
fu salvato e poi cacciato
Poi degli orchi ha affrontato
e il destino suo è cambiato
Ad un lupo assai diverso
ora lui è assai legato...


RENCUB SPUD [CN M Human, played by Silevran]
I barbari dei Picchi delle Aquile, la grossa catena montuosa che divide i reami dei nani di North Keep con il reame boschivo di Bosco Fatato (N.d.Cantore: un ducato del regno elfico di Myradir), sono un popolo fiero e duro che vive una vita nomade nella stretta vallata posizionata a Nord della catena montuosa, appena ai margini del bosco.
Nel sangue dei possenti barbari si dice che scorra sangue degli elfi e dei volodni, e che per questo essi siano particolarmente affini alla natura e alle vie degli Antichi Dei. Le tribù sono organizzate in maniera abbastanza libera, in piccoli gruppi di caccia che si riuniscono in cairn per cacciare e sopravvivere ai rigori della vita selvaggia facendo del 'branco' la loro forza.
Rencub apparteneva ad uno di questi cairn, e sin da piccolo si era dimostrato un ragazzo dal carattere forte e determinato. La sua grande forza è derivata in parte dal fatto che quando era ancora piccolo, approfittando dell'assenza degli adulti dal villaggio per una battuta di caccia, Rencub aveva sottratto una rara pozione dalla tenda dello shamano e l'aveva ingurgitata. Quando si risvegliò dal coma indotto, il giovane barbaro era diventato molto più forte e resistente ma ancora più avventato (N.d.Cantore: si narra che durante il coma il ragazzo urlasse frasi senza senso del tipo "Master, non lo faccio più! Giuro che la prossima volta non tiro!").
Quando ebbe raggiunto l'età giusta Rencub, che già si era distinto come il migliore tra i giovani barbari della sua tribù, fu affidata una difficile ordalia dallo shamano Ordwild: sopravvivere per un intera settimana nelle profondità del Bosco Fatato, nella zona conosciuta come Valle dei Lupi. Il ragazzo ne riemerse temprato nello spirito e nella mente, riportando una lunga cicatrice sul petto: raccontò infatti a Ordwild che una notte era stato circondato da un branco di lupi e che l'enorme capobranco grigio l'aveva atterrato al suolo saltandogli addosso e graffiandolo con i suoi artigli. Dopo averlo scrutato a lungo con i suoi occhi verdi e averlo annusato, però, il lupo si ritrasse e richiamò l'intero branco nelle profondità del bosco. Da quel momento, i lupi lo avevano lasciato in pace e lui aveva iniziato a manifestare l'abilità innata di richiamare strani poteri magici.
Lo shamano, soddisfatto, affidò al ragazzo un oggetto sacro che da centenni veniva tramandato nella tribù e che si diceva legato agli Antichi Dei della Foresta: l'amuleto sacro del lupo. Ordwild ammonì il ragazzo con queste parole. "Resta fedele al lupo, e lui ti sarà fedele...".
Da quel momento Rencub Spud fu molto rispettato tra i suoi coetanei, almeno sin al giorno in cui dei viscidi orchi tesero un imboscata al suo gruppo di caccia e gli sottrassero il ciondolo. Tutti i suoi compagni furono uccisi e lui fu coperto di disonore: il giovane barbaro, infatti, venne lasciato a terra sanguinante ma ancora vivo.
Quando si riprese, infuriato, seguì gli orchi fuggiaschi sfidandoli mentre invocava il Grande Lupo perché gli desse la forza di vendicare il torto subito.
Soverchiato da quattro orchi, Rencub sarebbe di certo morto, se la sua richiesta d'aiuto non fosse stata ascoltata: inatteso infatti l'aiuto giunse nella forma di uno strano guerriero fatato dagli occhi verdissimi (e della sua ombra)...

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MessaggioInviato: Gio Feb 24, 2005 7:52 am    Oggetto: Rispondi citandoTorna in cima

Cuore Impavido, Cuore del Sole
Chi sei tu sine razza o regione?
Al ricordo rivolgi il tuo viso severo
Il passato promette un futuro sereno...


ENUREN FREY [LG M Aasimar, played by Enuren Frey]
La nobile Casa Frey è conosciuta principalmente per tre motivi: sono ricchi, potenti e numerosi. Alfieri dell'Impero, non sempre sono diligenti a compiere il loro dovere e spesso non arrivano che a battaglia finita quando i loro Lord li chiamano in causa per aiutarli in una guerra, tanto che il Lord capostipite della famiglia, Lord Walder Frey, è anche conosciuto come "lord Frey il Ritardatario".
Lord Frey è anche famoso per essere uno dei pochi lord che potrebbe schierare un intero esercito interamente composto di suoi discendenti. Nonostante l'età, l'arzillo vecchietto è infatti stato sposato per ben otto volte (N.d.Cantore: e la sua ottava e sedicenne moglie, lady Joyeuse di casa Erenford, è anche una notevole sventola) e ha generato un gran numero di eredi.
Uno tra questi è il padre del giovane Enuren: Lord Eddard Frey, primo figlio della quinta moglie di Lord Walder. Eddard è stato un cavaliere di indubbia fama che ha combattuto nella Guardia dell'Imperatrice quando ancora l'Impero non esisteva, contribuendo in tal modo a riportare la pace dal chaos in cui l'Ultima Guerra promossa dai seguaci di Arioch aveva gettato l'intero continente di Aborea. Anche adesso che è avanti negli anni, il cavaliere è perfettamente in grado di brandire una spada se ve ne fosse la necessità.
Enuren è sempre stato affascinato dalle gesta eroiche compiute dal padre durante l'Ultima Guerra, e ha deciso di seguire il suo esempio, addestrandosi sin da molto giovane a giostrare e a tirar di scherma, chiedendo di essere accettato come scudiero del Cavalieri di Elektra (N.d.Cantore: l'ordine cavalleresco d'elite dell'Impero, formato nella maggioranza da nobili e pupilli di nobili. Da non confondere con la Cavalleria Leggera, che invece è composta da una maggioranza di soldati professionisti di natali più o meno incerti).
Il suo sangue misto gli ha creato dei problemi sin da quand'era bambino: le sue orecchie lievemente puntute e i suoi occhi obliqui e luminosi lasciavano infatti chiaramente trasparire che sua madre doveva appartenere al Popolo dei Boschi. Il fatto poi che avesse ereditato la corporatura robusta e i capelli neri del padre facevano spesso sussurrare negli ambienti bene della città una sua presunta discendenza da qualche nobile Ygheladris Oscura, al cui fianco lord Eddard aveva combattuto giocoforza nell'ultima fase della guerra. Questa donna guerriera avrebbe poi affibbiato il bambino mezzosangue al padre non appena fosse nato.
Enuren imparò ben presto ad accantonare quelle malignità con sufficienza, ma doveva ammettere che non saper nulla della sua origine diventava sempre più un peso. Il giovane aspirante cavaliere, però, non ha mai saputo la vera identità di sua madre e l'unica volta che provò a chiedere informazioni al padre a tal riguardo, Lord Eddard si era rabbuiato commentando che aveva conosciuto Elenya -questo il nome della madre- alla fine dell'Ultima Guerra, mentre si riprendeva da una ferita ricevuta nella Battaglia del Tridente, quando il cavaliere prese il comando della legione stanziata nella fortezza di South Keep, e che Enuren era frutto del loro infelice amore.
Dall'amarezza del Lord, Enuren aveva intuito che la madre fosse morta durante gli ultimi feroci scontri della guerra, e che la ferita aperta nel cuore del padre per quella perdita sanguinasse ancora nonostante fossero passati ormai quasi vent'anni. Eddard aveva riconosciuto il frutto di quella breve unione infelice come il suo legittimo erede, anche perché essendo a quell'epoca già prossimo alla quarantina, dubitava che avrebbe avuto modo di avere altri eredi legittimi. L'anziano Lord Walder aveva accettato la decisione del figlio non senza rimostranze, in quanto non vedeva di buon occhio un mezzosangue legittimato nella sua nobile Casa. Dal momento che, però, le probabilità che Enuren ottenesse il titolo del nonno erano realmente scarse non aveva insistito più di tanto, lasciando che fosse Eddard a decidere.
Rinfrancato un minimo da quella rivelazione, Enuren riusciva quasi a dimenticarsi delle malignità che i nobili suoi coetanei gli tiravano dietro, chiamandolo con disprezzo Enuren "River", affibbiandogli il cognome che in genere si riservava ai figli bastardi non riconosciuti.
Purtroppo, però, le dicerie si intensificarono quando suo padre ebbe l'infelice idea di chiedere, ottenendolo, l'appoggio di una giovane nobile Senatrice Oscura, Lady K'Dreda Illitran, per far accettare la richiesta d'ingresso del figlio mezzosangue nel cavalierato. Nonostante l'influenza di Lord Eddard, infatti, la prima richiesta di Enuren non era stata accettata dai Cavalieri di Elektra in virtù del suo sangue misto e la freddezza dell'anziano lord Frey nei confronti del nipote non lasciava sperare appoggi dal lato della famiglia paterna.
Nell'occasione dei suoi incontri con la Senatrice che parlò in suo favore, Enuren ha avuto modo di conoscere un elfo oscuro di nome Venali, che la Senatrice gli aveva affiancato per il periodo dei colloqui con i tre esaminatori del Cavalierato. L'elfo oscuro infatti, in qualità di suo scudiero, aveva il compito di istruirlo ad un comportamento consono per le prove dell'Ordine. (N.d.Cantore: Ciò è in parte vero, in quanto Venali ha assimilato la burocrazia e l'etichetta locale, ma il vero scopo era passare dei messaggi della Senatrice ai tre esaminatori, in cui lei 'gentilmente' li pregava di accettare il ragazzo elogiandone le capacità).
Le cose sono migliorate durante il suo servizio nell'Ordine: avendo ricevuto l'addestramento come cavaliere presso le Sale della Legge di Krom, egli ha conosciuto e fatto amicizia con un Elfo Chiaro di nome Iragor, rivelatosi un amico fidato e fedele.
Avendo conosciuto un rappresentante di ambo le razze elfiche, la sua curiosità per il popolo fatato non si era affatto placata e si era anzi accresciuta anche a causa dei poteri e resistenze innate che il ragazzo aveva iniziato a manifestare, e che sottolineavano ulteriormente la sua diversità dagli altri nobili umani della città. Enuren, infatti, aveva scoperto di essere molto più resistente dei suoi coetanei ai rigidi inverni di Elektra e sin da giovanissimo aveva sviluppato la capacità innata di richiamare a sé la luce.
Per nascondere questa abilità, il padre l'aveva fatto istruire presso i Sacerdoti del Signore del Sole, sperando di mascherare in tal modo gli strani talenti del figlio.
Essendo un ragazzo ligio al dovere e limpido nel carattere, Enuren si era ben presto fatto apprezzare anche nelle Sale del Sole, accettando di buon grado il credo impostogli dal padre che comunque reputava abbastanza affine al suo spirito.
I suo primo compito affidatogli dai Cavalieri di Elektra per testare il suo grado di preparazione e la sua attitudine al comando fu un comando in una missione di scorta di routine. In questa occasione, Enuren fece in modo di farsi assegnare Iragor come altro membro della scorta...

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MessaggioInviato: Ven Mag 20, 2005 3:55 am    Oggetto: Rispondi citandoTorna in cima

Figlio dei boschi
freccia nel vento
di quale avventura
ora intessi il canto?


VALDIR GREENLEAF [CG M Light Elf, played by Valdir]
Valdir Greenleaf è il figlio del dignitario della piccola comunità boschiva di Silvertree, nel cuore di Bosco Fatato.
Dopo aver trascorso una giovinezza relativamente tranquilla nel suo paese natale, ha servito per qualche tempo aredhel Morgan Iskadel nell'esercito dell'Unicorno Rosso (n.d.Cantore: il padre di Calahir) nel periodo immediatamente successivo all'Ultima Guerra.
Nonostante il carattere esuberante, il ragazzo si distinse in maniera particolare quale abile arciere, raggiungendo il grado di capitano.
La sua parlantina fluida e il suo interesse nelle storie delle altre culture, frutto dell'ottima educazione ricevuta in famiglia, gli hanno garantito un incarico permanente quale guardia personale del fratello minore del generale Iskadel, Heru Therian, che era stato da poco insignito Senatore dell'Impero e aveva dunque l'obbligo di trasferirsi nella capitale umana di Elektra.
Valdir è al servizio di Therian da più di un decennio, e sin ora non ha mai trovato motivo di rammaricarsene: il suo compito è abbastanza di routine e si rivela quasi mai pericoloso, consentendogli in contempo di vivere negli agi come capo delle guardie di Casa Iskadel ad Elektra.
Inutile dire che l'attuale posizione detenuta da Valdir è di discreto prestigio, il che è un chiaro vantaggio in una città ove tutto è politica come la capitale dell'Impero Unico.
L'unica pecca è che vivere in una città umana gli fà mancare talvolta le verdi fronde di Bosco Fatato, da cui proviene...

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