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Elledan
Cantore degli Eladrin


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Inviato: Mar Ago 15, 2006 11:49 pm Oggetto: |
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[Everdusk Hall - notte]
Le stanzette per i viandanti della struttura consacrata ai Seldarine erano semplici ma di buon gusto.
La piccola Tara si era rannicchiata sul cuscino del letto spartano, e dormiva sulla borsa conservante che conteneva i suoi tesori.
Tyrell si era sistemato su alcuni cuscini poggiati in terra, vestito solo con un paio di pantaloni di raso, in posizione yoga. Non aveva mai usato quella particolare forma di comunicazione e non sapeva quanto sarebbe durato l'incanto che stava per lanciare. -Meglio stare comodi- si disse.
[...sognando...]
Nebbia. Ad un'occhio esperto poteva assomigliare al lattiginoso nulla del piano astrale.
Una porta di legno pregiato su una cornice d'oro apparve dal nulla. -Toc Toc-
Lady Nimesin si guardava intorno.
Capì immediatamente che era un sogno magico indotto. Trattandosi di incatesimo innocuo decise di appurare l'identità del mittente.
"Avanti." si limitò a dire.
Tyrell, in alta uniforme da cerimonia, aprì la porta e fece materializzare un paio di poltroncine e un tavolino con del vino ambrato. "Buona nottata lady Nimesin, sono qui per proporle un affare."
Ylianor crollò il capo -sigh- "Tyrell quand'è che la pianterai con tutti questi formalismi? Anche la porta e il bussare mi sembra eccessivo dato che ti sei intrufolato nel mio reverìe... che senso ha tutto questo?"
Il fey'ri rimase sorpreso dalla reazione dell'elfa. "In verità... dopo il mio comportamento dell'ultimo anno... non sapevo come rivolgermi alla sua persona."
La bladesinger sorrise. "Non preoccuparti, a tutti capita un momento difficile. Di cosa volevi parlarmi?"
Tyrell si accomodò su una poltroncina facendo sparire l'uniforme e rimanendo con un semplice completo verde e oro. Sorrise maliziosamente alla sua interlocutrice "Ylianor, ti interesserebbero una quintalata di pelli pregiate?" domandò infine.
Lady Nimesin assunse un'espressione fredda e seria, inarcando un sopracciglio. "Vediamole..."
[...un paio d'ore dopo...]
"Ok allora, ci vediamo domani all'una, a pranzo , ad Everlund allo Shining Blade. Portati una borsa conservante abbastanza capiente." ghignò il bardo. "Ah e aggiungici un vestito per questa." Tyrell prese la forma di Kathlyn e spiegò velocemente come doveva essere il vestito.
Ylianor annuì e cacciò via il bardo dal suo sonno.
[...contemporanemente nella realtà...]
Il vociare della compagnia di rientro dalla nottata brava svegliò la piccola drago faerie che, come ogni buon drago, rimase con gli occhi chiusi e attenta ad ascoltare quello che accadeva di fuori.
Le voci si spensero dopo pochi minuti e gli unici rumori udibili da Tara adesso erano dei leggeri passi che salivano le scale.
I passi si fermarono sulla porta della stanza.
Myrcalla stava sbirciando all'interno, aveva notato la pergamena consunta lasciata in terra davanti all'elfo in apparente trance. -uhm... potrebbe essere un dream...-
L'umana si chiese se fosse quello il motivo per cui il bardo aveva deciso a non unirsi a loro quella sera.
Ripensando alle parole di Kathlyn aveva scioccamente ipotizzato che i due avessero un appuntamento romantico, vista anche la complicità con cui si erano scambiati battute durante il giorno.
Come Saevel e Aedhan, anche Tyrell non aveva problemi a farsi vedere seminudo. La porta della stanza spalancata ne era un chiaro segno. L'umana notò l'enorme tatuaggio di drago che ricopriva la quasi totalità del torso muscoloso ed abbronzato dell'elfo.
Si ritrovò a fare il paragone mentale con Aedhan, egualmente ben tornito e definito, e con Saevel, invece più snello e longilineo. La maga arrossì a quel pensiero.
Riportò l'attenzione sul tatuaggio. Anche se in parte nascosto dai fluenti capelli neri e lisci, Myrcalla riconobbe chiaramente la piccola draghetta a grandezza naturale. -...le deve voler molto bene...-
Tara aprì un occhio. La luminosità iridescente della pupilla sorprese la maga, che sobbalzò.
Senza dire nulla e piena di imbarazzo si avviò verso la sua stanza, collocata proprio di fronte a quella in cui aveva sbirciato.  |
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Calahir
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Inviato: Dom Ago 20, 2006 11:22 pm Oggetto: |
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[Lurkwood, Elvillage]
La pioggia cadeva battente e nell'aria i fulmini disegnavano inquietanti squarci luminosi contro la completa oscurità del cielo . Tutti quella sera nel villaggio si erano riparati, chi nelle tende, chi nelle baite... Bardoràk era stato messo sopra un albero <<Chissà perchè mi hanno detto di aspettare qui la fine del temporale... mah!>>. Una figura solitaria scivolava tra le ombre delle varie abitazioni; il passo felino era ancor più silenzioso nel rumoroso scrosciare della pioggia. Dopo pochi minuti l'ombra incappucciata si infilò nello spazio tra due grosse baite, facendo bene attenzione a non passare davanti alle finestre dalle cui imposte chiuse filtrava della pericolosa luce. L'ombra percepì di essere in compagnia un attimo prima di sentire la presenza di una lama che pungeva la sua schiena <<Parola d'ordine>> sentenziò il proprietario della lama. <<ehm... paperino si fa le paperine ed è contento, topolino si fa le topoline ed è contento, pippo... non è contento!...>> <<bravo Gae'Tàn!>> commentò Aderìx riponendo la lama e battendo una pacca amichevole sulla spalla del drow. Quello si girò sbuffando. <<Ma proprio una frase così ridicola dobbiamo usare?>> L'altro scrollò le spalle. <<L'ho sentita una volta a Everlund e mi è piaciuta...>>
All'interno della sua lussuosa baita da capovillaggio Adinirak era immerso come suo solito in qualche mugugnante ragionamento. Aveva assunto la sua tipica posa da "pensatore": la mano destra chiusa a pugno reggeva il mento dell'imponente drow, mentre la mano sinistra palleggiava una grossa sfera di adamantio che, ad un acuto osservatore, sarebbe sembrata la versione più piccola del gigantesco gomitolo d'adamantio che riposava quietamente in un angolo e che aveva un diametro di poco più di un metro . Distesa su splendide pelli di felini della foresta, una meravigliosa seducente drow dagli abiti succinti riposava languida. ***quello grosso è assorto, il leone non c'è,il momento è ideale! se riuscissi con il mio incantesimo telecinetico a sollevare quella pesante sfera di metallo nero potrei finalmente eliminare la mia mortale nemica!*** piccoli malevoli occhi rossi passavano rapidamente dall'osservare il grosso gomitolo nero e la bella Zeyra. Rapidi, velocissimi, passettini risuonarono impercettibilmente sul pavimento di assi. Giunto ad un paio di metri dal gomitolo Stiwiel si lanciò in un lungo e complicato sortilegio! ***O poteri degli inferi venite a me e guidate la mia volontà all'oggetto del mio desiderioooo!!!*** Il gomitolo d'adamantio iniziò a tremare, come se qualcosa stesse cercando di sollevarlo provando una grande forza invisibile ***SI! SI! FUNZIONA! IL MONDO E' AI MIEI PIED...NOOOO! Mettimi giù! Mettimi giù stupido ammasso di carne ossa e muscoli male assortiti e privi di qualunque direzione di materia grigia!*** Adinirak posò Stiwiel nel suo box vicino ad una delle finestre aperte. <<Stiwiel quante volte ti ho detto di non giocare con la magia che è pericolosa...>> lo ammonì. <<Piuttosto.. gioca con questo come fanno tutti gli altri bambini!>> disse passandogli un pugnale rostrato fatto di adamantio e con l'elsa incastonata di rubini. Nel suo indefinibile linguaggio Stiwiel sbottò stizzito. ***Almeno la montagna ha gusto per i giocattoli... vediamo cosa potrei fare con questo ingegnoso sistema di taglio così finemente lavorato...***. Intanto Zeyra si era svegliata e aveva abbracciato il muscoloso drow. <<Che cosa fa?>> chiese divertita <<Mah... l'ho beccato a giocare con Mage Hand...>>
<<Allora.. ce l'hai?>> chiese titubante il drow. Aderìx rispose con un'occhiata furba. <<Certo che ce l'ho!>> disse infine estraendo un sacchetto da chissà dove. Gae'Tàn lo aprì febbrilmente aspirandone avidamente il contenuto <<Ahhh! Polvere di Pixie!>> <<E di finissima qualità! Non tagliata... direttamente dal laboratorio di Liadon!>> Al sentire nominare il druido negli occhi di Gae'Tàn passò un lampo di timore. <<Sei sicuro che non si sia accorto di nulla?>> <<Assolutament...>> l'ultima parola di Aderìx fu interrotta dalla botta secca che fece il vaso infrangendosi sulla sua testa. Gae'Tàn riuscì appena a vedere l'altra Pianta Di Basilico In Vaso diretta verso il suo volto, prima di sprofondare nell'abisso dell'incoscienza. <<Drogati!>> mormorò Liadon uscendo dalle ombre. <<La prossima volta che li becco a fregarmi la roba adotterò il Metodo Veladorn(TM)...>> disse e mentre si lasciava sprofondare magicamente nella terra vide in lontananza un fulmine colpire un alto albero ai confini del villaggio...
Dalla finestra del suo box Stiwiel osservò ciò che rimaneva dell'albero colpito dal fulmine, individuando Bardoràk semi-carbonizzato in una pozzanghera poco distante che si contorceva tra gli spasmi elettrici. Sogghignò ferinamente allo spettacolo ***beh.. almeno uno dei miei piani per questa sera è riuscito!***  |
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Elledan
Cantore degli Eladrin


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Inviato: Dom Ago 27, 2006 10:24 pm Oggetto: |
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[Everdusk Hall - biblioteca centrale]
Tyrell non aveva mai visto o suonato un pianoforte, certo ne aveva sentito parlare, ma averne uno a disposizione era una tentazione troppo forte...
Dimenticò di trovarsi in una biblioteca e cominciò a strimpellare qualcosina, per prendere confidenza con lo strumento.
Dopo diverse ore di esercizi, soddisfatto, lasciò la biblioteca al suo rinnovato silenzio. Tara sdraiata sulla cassa del piano applaudiva pigramente mentre sbadigliava.
"Ci lascia già sir? Proprio ora che sembrava ne avesse intuito la passione..." la voce ultraterrena colse il bardo impreparato, aveva un suono malinconico che appesantì il cuore di Tyrell.
"Mi dispiace di averla disturbata con i miei maldestri tentativi musicali Elanora... se vuole posso allietare il suo animo con uno strumento a me più familiare.", disse alla sala in quanto non riuscì a scorgere l'eladrin.
Il fey'ri sorrise alla piccola draghetta assonnata davanti a lui "Che ne dici Tara, vogliamo suonare una cosa per Elanora insieme?"
Tara si stiracchiò ed annuì contenta "Certo papo! La fata gigante mi sembra triste... la posso pure capire! Che noia i tuoi esercizi!"
Una risata argentina riempì la sala "No la prego, continui a suonare il piano... risveglia in noi molti ricordi."
Il bardo poggiò le mani sulla tastiera in avorio dello strumento, in attesa di ispirazione, socchiuse gli occhi e inspirò profondamente.
In quel momento Saevel fece il suo ingresso nella sala, lanciando uno sguardo sognante verso l'alto mentre l'attraversava. Era il classico sguardo da pesce lesso, tipico delle persone innamorate.
-per tutti i felini dell'Elisio... sarai mica innamorato?- Tyrell, a cui non era sfuggita la scena, rimase perplesso.
La piccola draghetta era seduta sulla cassa del piano, con il liuto tra le zampe e guardava il fey'ri con curiosità. "Pur?"
Il bardo, colto da un'ispirazione improvvisa, cominciò a sfiorare i tasti...
And I would do anything for love, I'd run right into hell and back
I would do anything for love, I'll never lie to you and that's a fact
But I'll never forget the way you feel right now, oh no, no way
And I would do anything for love, but I won't do that, I won't do that
Anything for love, oh I would do anything for love
I would do anything for love, but I won't do that, oh I won't do that
Some days it don't come easy, and some days it don't come hard
Some days it don't come at all, and these are the days that never end
Some nights you're breathing fire, and some nights you're carved in ice
Some nights you're like nothing I've ever seen before or will again
Maybe I'm crazy, but it's crazy and it's true
I know you can save me, no one else can save me now but you
As long as the planets are turning, as long as the stars are burning
As long as your dreams are coming true, you better believe it
That I would do anything for love, and I'll be there til the final act
I would do anything for love, and I'll take a vow and seal a pact
But I'll never forgive myself if we don't go all the way tonight
And I would do anything for love, oh I would do anything for love
Oh I would do anything for love, but I won't do that, no I won't do that
Elanora si materializzò al fianco della draghetta e intonò con voce cristallina il controcanto della canzone.
Will you raise me up, will you help me down?
Will you get me right out of this Godforsaken town?
Will you make it all a little less cold?
I can do that! I can do that!
Will you hold me sacred? Will you hold me tight?
Can you colorize my life, I'm so sick of black and white?
Can you make it all a little less old?
I can do that! Oh oh, now I can do that!
Will you make me some magic, with your own two hands?
Can you build an emerald city with these grains of sand?
Can you give me something I can take home?
I can do that! Oh oh now, I can do that!
Will you cater to every fantasy I got?
Will ya hose me down with holy water, if I get too hot?
Will you take me places I've never known?
I can do that! Oh oh now, I can do that!
After a while you'll forget everything
It was a brief interlude and a midsummer night's fling
And you'll see that it's time to move on
I won't do that! No I won't do that!
I know the territory, I've been around
It'll all turn to dust and we'll all fall down
And sooner or later, you'll be screwing around
I won't do that! No I won't do that!
Anything for love, oh I would do anything for love
I would do anything for love, but I won't do that, no I won't do that
Il silenzio ritornò nella sala. L'eladrin ritornò nella sua forma naturale, accecando per un istante sia il bardo che la piccola Tara, e ritornò sulla sommità della volta della biblioteca.
Tyrell sospirò, chiudendo il coperchio della tastiera del pianoforte.
Silenziosamente uscì dalla sala, seguito dalla piccola draghetta che lanciava occhiate preoccupate al globo luminoso in alto...
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PS: la canzone è I will do anything for love (Meat Loaf)
Bro la vedo proprio adatta alla tua situazione  |
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Calahir
Consigliere del Coronal


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Inviato: Mar Ago 29, 2006 11:33 am Oggetto: |
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[Lurkwood - nei pressi di El-Village]
***oh oh oh! ma cosa abbiamo qui? delle deliziose elfe wood morbidamente pneumatiche!*** Le tre wood elf si voltarono. Vedendo il piccolo drow trottare verso di loro lo salutarono con saltellanti movimenti delle affusolate braccia abbronzate e gridolini estatici, contemporaneamente continuando a spruzzarsi con l'acqua del lago dove si stavano facendo il bagno. ***signore mie quanto ben di dio... cosa ne direste di fare un provino per una mia nuova opera teatrale?..il titolo provvisorio è 'Sogno di un'orgia di mezza estate"... mia cara se continua a muoversi così mi farà venire fame!*** Le giovani wood elf ridevano e schizzavano. Stiwiel era ancora assorto nel carpire ondeggianti movimenti quando si sentì prendere per la collottola da un morso fermo ***MA CHI DIAVOLO!?! Ah! Sei tu maledetto ammasso di peli male assortiti!*** Ellion bofonchiò tenendo le labbra chiuse "E chi pensavi che fosse? Tua madre polimorfata? Mi hanno mandato a vedere dove ti eri cacciato..." Il piccolo drow si dimenava sbraitando. ***Ma dico! Non hai niente di meglio da fare? che so.. ammaestrare tutte le tue pulci e metterci su un circo? Riflettere sulla tua pateticamente breve vita da felino?... Ah!*** Stiwiel fu come colto da un pensiero, mentre l'imponente leone lo riportava verso il villaggio con passo felpato. ***Ma che ne è di quel libro che stavi scrivendo? eh?... Quello con la storia ambientata in un periodo post-moderno? eh?... Quello in cui i personaggi hanno vite complicate alle spalle? eh?... Quello in cui il protagonista conosce lei e si innamora perdutamente? eh... Quello in cui i dialoghi si intrecciano in metafore sulla vita e sulla morte? eh?... Quello in cui...*** *SPLASH* Ellion scaraventò il tappo drow in una pozza di fango vicina e si avviò nuovamente per la sua strada. Trotterellando verso casa mormorava, provando a mezza voce, tra se e se "Mi dispiace signore.. sono arrivato al lago ma pare che il bambino fosse andato a giocare con il fango..."  |
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Elledan
Cantore degli Eladrin


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Inviato: Ven Set 01, 2006 2:25 am Oggetto: |
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[Everdusk Hall - sempre prima della festa ]
Tyrell stava disquisendo con la piccola draghetta sulla funzionalità dei pedali del grazioso pianoforte della biblioteca. Ad un tratto una voce sussurrata attirò l'attenzione del bardo. "Tyrell...?"
Il fey'ri riconobbe subito sia la voce che la figura che faceva capolino dall'ingresso sul retro dell'edificio.
"Kithra! Vieni ti prego..." la esortò.
Con passi indecisi e timorosi, l'elfa fece il suo ingresso nella biblioteca. Portava un delizioso abito intero verde, che la faceva sembrare una fanciulla d'altri tempi. I lunghi capelli neri sciolti le ricadevano sulle spalle e un magnifico sorriso si dipinse sul suo volto quando infine vide la piccola dragetta che le faceva cenno di avvicinarsi.
"Buongiorno Tara, ho portato un dolce al cioccolato per il tuo papone e i suoi amici." La rimbrottò, sottolineando che il contenuto del paniere non era soltanto per lei.
"Pur!" la draghetta prese il paniere e sparì in direzione della cucina.
"Temo che saremo fortunati se ce ne lascerà qualche briciola." Commentò scherzosamente Tyrell.
Kithra avanzò e prese posto affianco al fey'ri, accomodandosi sullo sgabello del pianoforte. L'ampia gonna di cotone svolazzò un minimo mentre lei si sistemava, scoprendo per un istante le gambe affusolate. "Che suonavi di bello?"
"Suonare è un parolone... tentavo di impratichirmi. Non ho mai provato la mia abilità su un pianoforte." confessò.
L'elfa cominciò a punzecchiare uno dei tasti.
"Non è che ci voglia molto." Ironizzò, e una risata argentina riempì la sala.
"Ahem... ahem..." Il segretario di Mitran Aelorothi tossicchiò per far intuire la sua presenza e il lavoro che lui ed Aedhan stavano svolgendo.
La seducente ballerina avvampò, assumendo il colore delle prugne acerbe. Riuscì a balbettare qualche scusa sussurrata, abbassando il capo e raccogliendo le mani tra le gambe, come a nascondere la prova della sua colpevolezza.
Tyrell carezzò dolcemente la schiena dell'elfa, tranquillizzandola. "Non preoccuparti." Le sussurrò all'orecchio "E' solo invidioso, dolce Bambi."
Senza sollevare lo sguardo, Kithra cercò di capire se l'elfo che l'aveva rimproverata la stesse ancora guardando. Purtoppo non aveva una buona visuale e le careze di Tyrell la distraevano non poco.
"Forse... forse è meglio che vada a vedere se Tara ha portato il dolce in cucina." disse mentre si staccava dall'abbraccio del fey'ri.
"A dopo allora." Il bardo le sorrise e riprese i suoi esercizi al pianoforte.
L'elfa non avrebbe voluto congedarsi così aspramente dal suo mecenate. Si morse un'unghia riflettendo se fosse il caso o meno di restare al fianco di Tyrell, sollevò lo sguardo a cercare Nihoras ma incrociò quello di Aedhan che la stava osservando dalla balconata superiore. Alla fine il disagio ebbe il sopravvento e corse via.  |
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Elledan
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Inviato: Ven Nov 24, 2006 12:08 am Oggetto: |
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Dopo una lunghissima pausa narrativa, ecco una nuova storiella del vostro bardo lussurioso preferito
Di cose ne sono successe tante, ma ci vorrebbe un libro per descrivere tutto quello che hanno passato i nostri eVoi... cmq questi spacchi narrativi servono solo a caratterizzare meglio la psicologia di un PG che mi sta a cuore
[12 Ches 1503 - Arabel]
Tyrell era insolitamente triste, aveva raggiunto la piccola Tara nella sua tana improvvisata, su uno dei più alti e inaccessibili minareti del castello ducale di Michaèl.
Il sole stava sorgendo e la Faerie Dragon era ancora addormentata sulla sua borsa conservante che conteneva tutti i suoi tesori. All'arrivo del fey'ri si limitò a fare qualche fusa, senza aprire gli occhi.
La chiacchierata col Serpente l'aveva turbato più di quanto volesse ammettere, o forse era semplicemente il due di picche ricevuto dalla bella e conturbante mezzelfa addetta alla sorveglianza delle terme più eleganti di Arabel.
I due eventi avevano una cosa in comune: il bardo aveva parlato a sproposito.
Come succede in questi casi, tentando di rimediare aveva solo peggiorato la situazione -maledetta la mia lingua- riflettè.
Intonò una canzone, indirizzata a nessuno in particolare, ispirata dal suo stato d'animo e dagli avvenimenti che avevano caratterizzato la sua nottata infelice.
Luoghi inviolabili della memoria
Soltanto gli orli un po’ sfocati ma così indissolubili
e così troppo intensi da dirsi
dimentica quello che è stato comunque non ritornerà
dimentica le mie parole se puoi perdonami
non sempre c’è un lieto fine...
L'ultima frase era riferita più a se stesso che ai suoi improbabili ascoltatori.
Tara si stiracchiò: "Uhm... brutta nottata eh papo?"
Il bardo sorrise, limitandosi a carezzare la testa della piccola draghetta.
...contemporaneamente...
Una figura in ombra si mosse a disagio, si stava rigirando tra le mani un pugnale di ottima ma antica fattura elfica.
Per la prima volta in vita sua il Serpente era indeciso: il bardo doveva morire. Il bardo sapeva -o forse è talmente idiota da non aver capito cosa ha scoperto-. Solo pochi anni addietro non avrebbe esitato.
Si rigirava tra le mani l'arma che lo stesso fey'ri gli aveva donato, trovata nelle sue peregrinazioni in cerca della nobile sacerdotessa di Labelas rapita da elfi della sua dannata specie.
Ad un tratto le note di una melodia malinconica lo raggiunsero...
dimentica l’amore forse anche il dolore passerà
dimentica le cose belle e tutto il male sai di colpo sparirà
ovunque io sarò comunque mi resterà qualcosa di te
forse attimi ma eterni
dimentica tutti quei giorni perché l’amore è fisico
gli addio e i ritorni era una storia che viveva in bilico
un sentimento così forte che spesso passa il limite
non vuoi lasciarlo andare perché infondo sai che non ti lascerà
Alla fine della canzone Elaith sorrise di un sorriso amaro: senza saperlo Tyrell aveva riaperto una ferita che da secoli non si rimarginava. -o probabilmente lo sto sottovalutando...-
Nell'ipotesi che il bardo fosse molto più scaltro di quanto desse a vedere, Elaith decise di non compiere azioni avventate. -...mi potrebbe tornare utile...-
Era una scusa, e lo sapeva benissimo... ma lo aiutava a giustificare la sua clemenza.
[In un altro luogo non ben specificato]
La sfera si annebbiò nuovamente e tornò alla sua solita forma inerte e lattiginosa. "Ma che culooooooooo!!!!!" Tuonò il saggio divinatore in seldruin strettissimo, attirandosi le incuriosite occhiate di un paio di elfe che riposavano pigramente su dei cuscini di seta.
"Non ci credo! E' davvero baciato da Sehanine!!!!" L'anziano elfo scosse la testa "... non c'è più religione..."  |
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Elledan
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Inviato: Dom Feb 11, 2007 11:38 am Oggetto: |
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[13 Myrtul - Tempio dimenticato di Mystril]
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Il rumore delle gocce d'acqua sulla roccia lo rilassava. Era solo nella sua celletta sotterranea, in un tempio dimenticato dalla maggior parte dei Mystrani. Steso sul letto spartano, si rigirava tra le mani il ciondolo a forma di spada che un tempo lo legava a doppio filo alla sua amata consorte.
Adesso la magia del ciondolo era sparita. La promessa era stata rispettata -...finchè morte non ci separi...-
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Dopo oltre un secolo e mezzo di vita tranquilla e felice, il magistrati di Azuth si ritrovava malinconico e scontroso, come lo era stato nei primi anni della sua vita avventurosa.
Un familiare pizzicore annunciava un messaggio telepatico in arrivo: -AUGURI BOCCIA PELATA! NON FARE IL MUFLONE IN LETARGO E FATTI VEDERE!- Less rise, stava per rispondere che i mufloni non vanno in letargo ma glissò... le similitudini di Gavilan erano qualcosa a cui non riusciva ancora a dare una spiegazione logica.
I suoi pensieri furono interroti da un leggero bussare alla porta. -...Indietro...- pensò di istinto e gli venne in mente Tassadar -..nah, lui non avrebbe bussato... si materializza e basta... e poi non credo sappia che oggi è il mio compleanno. Non è mai stato attento ai dettagli...- rise a quel pensiero.
Di nuovo fu interrotto nelle sue elucubrazioni: "Maestro Blankshrine? C'è una visita per lei nella sala superiore."
Senza attendere risposta il giovane accolito andò via.
Infastidito, Less si infilò una semplice veste e decise di indagare: non molti conoscevano l'esistenza di questo particolare tempio dedicato all'ancestrale aspetto della dea della magia, Mystril, o Mystra come era conosciuta nei tempi moderni.
La cosa interessante che rendeva il posto virtualmente inaccessibile ai più era la sua ubicazione: l'Underdark. Chiunque l'avesse raggiunto laggiù doveva avere una maledetta buona motivazione che andava ascoltata.
L'ingresso al tempio sotterraneo, o Sala Superiore come veniva chiamata dagli accoliti, era una gigantesca grotta in cui confluivano due affluenti di un fiume sotterraneo. Mediante l'uso della magia i due flussi d'acqua erano stati fatti convergere verso il centro così da formare una cascata d'acqua dalla compatta forma cilindrica che penetrava al centro in una piattaforma di pietra molto ampia, sparendo al di sotto di essa.
Tutto il tempio, sviluppatosi in verticale intorno a questo cilindro d'acqua, si estendeva al di sotto di questa piattaforma di pietra, considerata quindi l'igresso alla struttura. La rumorosità della cascata era attutita all'interno, ma nella grotta era ben udibile.
L'acqua forniva anche luce al complesso grazie ad una serie di faerie fire permanenti, la cui luminosità veniva riflessa dall'acqua in tutte le direzioni, creando un effetto sbalorditivo.
La piattaforma inoltre era sovrastata da mura di forza che contenevano i due affluenti e lasciavano l'umidità e il calore dell'Underdark all'esterno, donando una piacevole sensazione di freschezza agli occupanti. C'è da aggiungere che, anche se confortante come condizioni climatiche ed affascinante come architettura, la Sala Superiore non era dotata di altri comfort, in quanto le visite erano sgradite e l'accesso al tempio vietato se non alle persone invitate di proposito.
Less si materializzò su una delle piattaforme che fungevano da comunicazione con i livelli sottostanti e la vide subito: capelli lunghi acconciati a chignon color mogano, occhi maliziosi color nocciola e l'inconfondibile pelle bluastra della sua stirpe. Un sorriso lupino che mostrava i canini puntuti completavano un viso ovale su cui spiccavano due labbra passionali color sangue e un nasino impertinente. Il mago si rabbuiò: "Che ci fai qui hinwén?" la sgridò.
Ivonrae Everwinter porse un pacchetto rilegato al suo interlocutore e, senza perdere l'allegria, esclamò: "Buon compleanno nonnino!"  |
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Elledan
Cantore degli Eladrin


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Inviato: Mer Feb 21, 2007 4:51 am Oggetto: |
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[Silverymoon - qualche giorno prima dell'udienza]
Il sonno del fey'ri era tormentato. Il suo spirito esigeva vendetta.
Si rigirò nel letto, il suo movimento brusco risvegliò la dolce Kithra che gli si raggomitolò addosso dolcemente "Cos'hai Tyrell?" domandò assonnata.
Il bardo rimase in silenzio, carezzando la nuca della sua compagna per tranquillizzarla. Rabbia e impotenza si mischiavano con la consapevolezza che il suo lato oscuro non si sarebbe placato tanto facilmente.
Decise di consultare l'unica persona in grado ci capirlo, si concentrò su Elyanis e cadde nel solito stato catatonico che caratterizza il sogno magico indotto.
I sogni di Elyanis erano cupi. Il capitano di Evereska nel suo reveriè si autopuniva con un purgatorio di emozioni spiacevoli. "Tyrell non sei il benvenuto qui." Ringhiò il demone che aveva una vaga forma e voce dell'elfo bladesinger.
"Ti trovo male fratello. Ma non sono qui per una visita di cortesia... Ho un problema..." L'elfo d'oro con cui Tyrell si manifestava nei sogni altrui era in chiara contrapposizione alla visione che Elyanis aveva di sé stesso.
Il demone si rilassò un minimo, tentando invano di tenere a freno l'ira che rappresentava. Il suo silenzio incoraggiò il bardo a proseguire.
"Ho voglia di uccidere una persona, a sangue freddo." fece una pausa significativa... "E non riesco a togliermi questo tarlo dalla testa."
Una risata agghiacciante echeggiò nella tetra prigione nera in cui Elyanis rinchiudeva sé stesso. "Solo una?"
L'elfo d'oro si avvicinò alle sbarre della cella in cui era rinchiuso il demone, carezzandole lievemente. Le sbarre erano gelide al tocco e di ferro arrugginito "Carino l'ambientino... pensi di dare una festa?"
Come risposta Tyrell si trovò metà braccio squarciato dagli artigli del suo interlocutore. "Va via!"
"Hai un serio problema comportamentale... ti hanno mai detto che sognare certe cose è da ricovero?" Il bardo non si scompose e si guarì la ferita. "Credi che anche io debba costruirmi una prigione nei miei sogni?"
Il demone non rispose, si limitò ad emettere un soffuso ringhio.
"Ti rendi conto che facendo così dai ragione a chi vuole rimuoverti dall'incarico?" Tyrell sbuffò. "Ma tu pensa... vengo in cerca di aiuto e ti ritrovo in questo stato pietoso." Il bardo scosse la testa. "Secondo me devi trombare di più..."
Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Elyanis si scagliò contro le sbarre con tutta la forza e le divelse, si avvinghiò alla gola dell'elfo d'oro e strinse... strinse così forte che si svegliò, interrompendo la comunicazione magica.
Tyrell aprì gli occhi, triste... era forse quello il destino di tutti i fey'ri? Stava ancora carezzando inconsciamente la nuca di Kithra ed ebbe una certezza -Meglio uccidere i nemici, che sotterrare i propri istinti per poi esplodere e... pentirsene...-  |
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Elledan
Cantore degli Eladrin


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Inviato: Lun Mar 19, 2007 5:04 am Oggetto: |
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[Capodanno ad Everlund - Starmeadow Temple]
Tyrell rovistava nel suo guardaroba. Non aveva nulla di adeguato da indossare sotto lo splendido vestito compratogli da Saevel.
In effetti non aveva nulla da indossare, che ci stesse bene o meno.
Aveva dimenticato di ricordare all'ex-fratello di prendere anche della biancheria femminile. Decise quindi, nel pieno spirito di Zandilar, di non indossare nulla.
Il vestito era abbastanza raffinato e di un bel verde foresta. La gonna era ampia e lunga, classica degli abiti da sera, e quindi non creava pericolosi problemi di aderenza. Il corpetto spingeva in su i seni, lasciando le spalle scoperte. La quarta misura che aveva scelto Tyrell nel suo travestimento gli creava qualche problema di compressione, ma un'occhiata allo specchio gli confermò che la sua scelta era adeguata: una splendida wood elf dai capelli corvini e gli occhi nocciola, dal corpo affusolato e muscoloso, strizzata in un vestito di almeno una misura inferiore... semplicemente perfetto.
Le scarpette neutre di cristallo dal tacco a spillo, una piccola borsetta verde da polso e un diadema in cristallo che fungeva da fermacapelli completavano il quadro.
-Ma quanto sono bona!- Si passò il lucidalabbra prestatogli da Myrcalla e decise di uscire senza trucco, al naturale.
"Sono Isha..." Tyrell fece scorrere lo sguardo sul suo cavaliere maliziosamente "...per servirla milord."
Raccontò di essere di passaggio e di essere originaria del Tethyr e di essere venuta a trovare suo cugino Aedhan.
"Non sapevo che i vestiti di Lady Nimesin fossero famosi fin nei reami del sud." Commentò Sir Draco Ni'Tessine, esprimendo pareri favorevoli sulla wood elf cui si accompagnava.
Tyrell fu preso da un attimo di panico "mmm... in realtà è stato Sir Miritar ad offrirmi questo vestito per la serata, non credevo mi sarei trovata a partecipare ad un ballo di gala."
Verso le due del mattino, a ballo ormai concluso, Tyrell da buona donna si fece accompagnare a prendere una boccata d'aria. "Serata incantevole Sir Ni'Tessine... la ringrazio infinitamente della sua cortesia."
"Il piacere è stato mio Isha, voi elfe del sud avete la grazia di una libellula ed una raffinatezza rara tra i wood elf." Il bladesinger si inchinò alla sua dama.
Tyrell sospirò e il suo pensierò volò lontano a Kithra e alla piccola Tara. Rimasero diversi minuti in silenzio, affacciati entrambi ad una delle balconate del tempio ad ammirare la città che dormiva. Il gold elf era di fianco alla fanciulla. "C'è qualcosa che la turba Isha?" ad un tratto sussurrò l'elfo.
Tyrell si voltò a fissare il suo interlocutore, intenzionato a rivelare la sua natura ma un particolare attirò la sua attenzione tanto da farlo esclamare "Oh! Siamo sotto il vischio!"
Tutto si poteva dire di Draco Ni'Tessine fuorchè non avesse buon gusto in fatto di donne, sorridendo baciò con trasporto la sua dama.
Tyrell si lasciò andare in quell'abbraccio, pensando che tutto sommato l'elfo non era male ed evidentemente la sua Dea gli aveva mandato un segno favorevole: Draco aveva bisogno di un'amica quella sera.
Sciogliendosi dal bacio il bardo fey'ri si guardò intorno, erano soli. "Senti... potrò sembrarti sfacciata... ma non porto le mutandine."
Il bladesinger strabuzzò gli occhi e si fece serio "Isha... vorrei mettere in chiaro che per me non puoi essere altro che un'avventura di una notte... non credo sia il caso di andare oltre."
Tyrell sorrise. "Che impertinente! Cosa ti fa pensare che tu per me potresti essere qualcosa di più."
Riabbracciò il gold elf e si issò a cingere la sua vita con le gambe. "Fai presto così puoi tornare tra gli altri nobili."
Draco si portò in una zona d'ombra e non si fece ripetere due volte l'invito... -Adoro le elfe del sud-  |
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Elledan
Cantore degli Eladrin


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Inviato: Dom Giu 10, 2007 10:10 pm Oggetto: |
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[Festa del Raccolto - Zanzibar]
Tyrell chiacchierava amabilmente con una nobildonna umana sulla quarantina che aveva ottenuto l'accesso al privè. Il novello che sorseggiavano entrambi era ottimo, indice che il raccolto delle marshes era stato soddisfacente quest'anno.
La donna, chiara di carnagione e dai capelli corvini, sfoggiava ricche vesti e preziosi gioielli. Aveva il classico accento della costa ovest ed era incipriata appena un po' oltre il buongusto locale dei nobili di Silverymoon.
Sul tavolino vi erano formaggi e miele, salumi e marmellate per degustare al meglio le varie tipologie di vino che Johra aveva fatto arrivare da tutte le nazioni confinanti.
Dalla sala accanto proveniva della lieve musica da camera, alcuni archi e una voce bianca allietavano le conversazioni senza sopraffarle.
D'un tratto la porta del privè si spalanca e un elfo della luna e un mezzodrow fanno il loro ingresso, preceduti dall'acre odore della foresta che si portavano addosso.
Il secondo butta un quarto di cinghiale sul tavolino di fronte il bardo. "We fey'ri, questo è avanzato dal viaggio."
Piccole gocce di sangue schizzano ovunque, imbrattando il vestito della nobildonna, inorridita dalla scena.
"Seregorn! Daimon! Che piacere! Vi presento dama..." Tyrell si volge perplesso verso la sua interlocutrice. "Mi perdoni mia signora ma credo di non conoscerla..."
Johra, rassegnata, accorse in soccorso della nobildonna. "Tyrell, ma come!? Non riconosci la CONTESSA Audrei de Cliquot? Lei è la proprietaria dell'azienda vinicola Veuve Cliquot!"
Anche se il bardo stava pensando -e sticazzi?- non lo diede a vedere, mostrandosi invece incredibilmente dispiaciuto per la sua gaffe e, ripulendo il vestito della contessa con un banale incantesimo, si offrì di pagarle il soggiorno a Silverymoon, un altro vestito e la affidò alle cure di Anèk-Sunamon per farle trascorrere il resto della serata in modo più conosono al suo rango nobiliare.
Congedata la guardia dispiaciuta di non aver potuto impedire l'accesso dei due selvaggi al privè, tirò fuori una tartina da sotto il pezzo di carne sanguinolenta e si riaccomodò sul divano: "Ragazzi sembra che abbiate passato una decina di giorni a zonzo nella foresta!"
Seregorn intervenne: "Veramente siamo venuti a piedi dalla Moonwood..." puntualizzò.
Tyrell fece un cenno a Charis: "Andate con lei a darvi una ripulita e una rinfrescata, ci vediamo tra una mezz'oretta... nel frattempo faccio preparare il cinghiale."
Addentando la tartina al saporito gusto di sangue decise di accompagnarla con un vino più corposo.
Belvas fece il suo ingresso, senza dire nulla, si caricò il quarto di cinghiale in spalla e sparì dal privè.
L'arrivo degli altri del gruppo fu meno spettacolare, -ringraziando Bast- commentò Johra sull'orlo della crisi di disastro finanziaro scampato.
La serata si concluse allegramente, con stuzzichini di cinghiale alla tartàre serviti agli ospiti del privè.
Fiumi di Gran Dama, offerti generosamente dalla contessa per dimostrare di aver superato l'offesa, chiusero la serata.
In seguito si saprà che la contessa aveva molto gradito le attenzioni di un elfo tenebroso e affascinante che era incuriosito dal suo modo di vinificare...  |
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