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Prossima partita, domenica 2 ottobre, ore 18:00, ONLINE.
 
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 inserito:: Gennaio 08, 2024, 04:01:06 pm 
Aperta da Jarlaxle - Ultimo messaggio da Jarlaxle
TALAMASCA
«Vigiliamo e siamo sempre presenti».

Offriamo un rifugio.
Offriamo comprensione.
Siamo studiosi.
Osserviamo e ci siamo sempre.

«Osserva il mondo oscuro ma non farne parte.»   - Sommo Custode Riveda, Antico del Talamasca

Il Talamasca è un'associazione, una società formata da gruppi di studiosi del soprannaturale, collettivamente noti come gli «Osservatori», un gruppo di umani dotati di poteri magici (generalmente arcani, ma altrettanto spesso divini). L'associazione è sghemba da mire politiche e non obbliga ad un culto religioso, benché sia stata fondata su dettami Azuthiani ed Oghmiti, e la maggioranza dei sacerdoti che vi è affiliata faccia parte di questi cleri.
I membri dell'associazione sono spesso umani o mezz'umani (mezz'elfi, mezz'orchi, tiefling, aasimar, genasi), ma non è raro che vi siano creature delle razze più disparate che hanno richiesto ed ottenuto la protezione dell'Ordine e poi ne siano rimasti affascinate affiliandocisi.

STORIA
La parola 'talamasca' deriva dal netherese e significa «maschera animale». Nell'antichità pre-netherese la si usava per definire gli sciamani e alcune streghe delle prime tribù umane.
Ufficialmente l'organizzazione esiste dal XI secolo, ma ha radici profonde che affondano fino al I secolo.
Ha diverse sedi, sparse per il mondo. La casa madre si trova a Baldur's Gate, nella Costa della Spada. Le altre sedi maggiori si trovano a Saerloon e Neverwinter, ne seguono poi altre, edificate successivamente negli anni, come ad esempio Everlund, Arabel, Waterdeep, Crimmor, Almraiven, Arrabar (Napoli).
Il Talamasca non è un'organizzazione politica né religiosa, l'unico scopo del Talamasca è apprendere il più possibile sul soprannaturale mediante l'osservazione e lo studio di creature soprannaturali quali undead, creature magiche, fey, aberrazioni magiche, monstrous humanoid, outsider e qualsiasi creatura dotata di poteri arcani innati per via di una bloodline particolare o di altri motivi poco chiari. Sia chiaro che i Talamasca non fanno esperimenti su tali creature, bensì le osservano ed eventualmente le aiutano se non ostili e discriminate per via dei loro poteri.
Gli Osservatori si raggruppano in una sede, il denaro per il mantenimento e lo stipendio di quest'ultimi viene emesso direttamente dal Talamasca così come le spese per eventuali servizi (sending, trasporto...).
Nel corso dei secoli l'organizzazione si è sempre mossa per 'ripulire' il passaggio di una creatura soprannaturale quando lasciarne traccia poteva significare il male per le popolazioni umane della zona o per la creatura stessa. Gli oggetti personali che potevano ricondurre alla natura non umana dello studiato, venivano accuratamente prelevati, inviati alla sede di Baldur's Gate, catalogati e custoditi nelle infinite sale degli archivi al di sotto dell'edificio.
Questi archivi sono visionabili liberamente dagli Osservatori Anziani, gli altri Osservatori hanno bisogno di un permesso da parte del Consiglio dell'ordine.
Il Talamasca richiede completa obbedienza, lealtà e devozione dai propri membri. I voti, tuttavia, non legano a vita, seppur chi né esca è obbligato a mantenere il segreto su quanto scoperto che non sia possibile far diventare di pubblico dominio.

L'ORGANIZZAZIONE
Il Talamasca conserva con accortezza i suoi segreti, per quanto la segretezza include ciò che proteggono, ma non già gli scopi dell'organizzazione stessa o le conoscenze non giudicate di ostacolo alla sopravvivenza di creature, che vengono più facilmente pubblicizzati, soprattutto a creature che potrebbero necessitare della protezione dell'ordine.
Estremamente ramificata e diffusa sul territorio, l'organizzazione è molto ricca anche a causa dei recenti lasciti derivanti dalle Moonstar e a molti fondi bancari derivanti ai tempi di Netheril e si appoggia spesso a templi di Azuth o di Oghma, per quanto anche a tutt'oggi si mantenga spesso laica nei propri principi di base.
Lo spirito di fratellanza dei membri è molto sentito, e il concetto stesso di "segreto" e di "custodia" delle meraviglie recuperate o delle creature sotto la loro protezione è profondamente diverso da quello mystrano: per il Talamasca, infatti, l'unico motivo per tener segreta una conoscenza è il possibile pericolo che essa potrebbe rappresentare se della conoscenza venisse divulgata in maniera parziale, o se non ci sono ancora le basi per comprenderla in una modo corretto e non pregiudizievole.
Il Talamasca si occupa da molti secoli di tutti quei fenomeni che vengono solitamente definiti come soprannaturali, in particolare si occupa soprattutto di magia, spiritismo, stregoneria e creature legate soprannaturali. I membri dell'associazione sono spesso molto simili a detective, spesso con poteri magici innati o ottenuti tramite studio.
I membri del Talamasca registrano assiduamente tutti i fenomeni che osservano, ma cercano di evitare di rimanere coinvolti dirittamente in essi; se necessario essi proteggono o nascondo le prove di tutti questi fenomeni particolari, così da mantenere la segretezza su di essi se dal divulgarli potrebbero scaturire reazioni di fanatismo.

Quartier Generale: Baldur's Gate, Saerloon, Neverwinter, Everlund, Arabel, Waterdeep, Crimmor, Almraiven, Arrabar (Napoli);
Membri: numero di agenti sconosciuto;
Gerarchia: Gerarchizzata.
Leader: Riveda di Azuth [fondazione - 1372 DR, salvo in alcuni periodi in cui lasciava il ruolo ad altri]; Less di Azuth [1372 DR - 1459 DR]; David Talbot [1460 DR - 1513 DR]; Less di Azuth [1513 DR - oggi];
Religione: principalmente Azuth, Oghma, ma anche Selune, Tymora, Helm, Hoar, Milil, Deneir, Gond.
Allineamento: LN, LG, NG, CG, N con qualche raro LE.
Segretezza: Alta.
Simbolo: una versione stilizzata dell'alfa e omega.


GERARCHIA
Ci sono molte aree di specializzazione nel Talamasca. Per quanto come «protetti» si possa entrare nell'Ordine a qualsiasi età, ufficialmente per diventare «Novizi» dell'ordine bisogna avere 21 anni (o equivalenti, in caso di razze non umane), e completati due anni di apprendistato, si presterà giuramento diventando ufficialmente «Osservatori».
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Ruoli del Talamasca
«Osservatori» - Ruoli base
  • Cercatori: Sono la spina dorsale dell'Ordine, gestendo tutto quanto viene recuperato dal resto dell'Ordine e vedendo di trarne il massimo dei risultati. Sono coloro che svolgono la maggior parte delle ricerche sulla maggioranza dei campi di ricerca paranormale, o sulle creature incantate. Sono spesso ruoli di ricerca e coordinazione "d'ufficio", ma non è raro imbattersi in Cercatori che attivamente coordinino e effettuino anche le ricerche sul campo;
  • Archeologi: Sono i membri che attivamente cercano in ogni angolo di Faerun differenti artefatti, scritti e reliquie per conto dell'Ordine. Spesso affiancano un cercatore nelle missioni più complicate di ricerca e osservazione di creature particolari;
  • Agenti: In genere c'è sempre bisogno di qualcuno che si sporchi le mani, e che lavori a contatto con la gente comune senza far capire che si è membri dell’associazione. Sono gli occhi e i muscoli del Talamasca, quelli a cui spesso vengono affidati i ruoli di difesa delle creature da aiutare, o di supporto e difesa degli archeologi, dei cercatori e dei mistici. Spesso gli azuthiani che vengono insigniti del rango di "Shield of the High One" sono contattata dal Talamasca per far parte dell'ordine, come i paladini e ranger azuthiani appartenenti all'ordine conosciuto come "Swords of the High One".
  • Mistici: I sacerdoti dell'ordine sono una branca speciale del Talamasca. Hanno il voto di aiutare tutti i membri del Talamasca a prescindere dal loro credo specifico. Una sottobranca di questo gruppo sono gli scelti appartenenti al ordine azuthiano conosciuto come "Order of the Forgotten Page". In genere hanno ruoli analoghi a quelli dei Cercatori, ruoli di cura, o ruoli di divinazione e supporto logistico.
«Osservatori» - Ruoli superiori
  • Guardiani: Un guardiano è un archeologo, un cercatore, un ricercatore o un agente che ha raggiunto sufficiente anzianità e esperienza da diventare supervisore degli altri membri del Talamasca. In genere sono gli individui che hanno accesso alle aree e alle conoscenze più riservate del Talamasca, e che conoscono quasi ogni segreto dell'Ordine. Sono coloro che si occupano della sicurezza delle Case Madri, e delle misure di sicurezza e gestione dell'ordine. In genere le sottosezioni di una Casa Madre sono guidate da un Guardiano;
  • Cacciatori: Un cacciatore è generalmente un agente che ha raggiunto sufficiente anzianità e esperienza da ottenere l'ingrato (ed insolito, per un ordine generalmente passivo) compito di eliminare le creature soprannaturali che si dimostrassero troppo distruttive, intrattabili ed inavvicinabili. Si dice inoltre che esista una branca di Cacciatori che funzioni da giustizieri dei Talamasca che hanno tradito l'ordine, eseguendo le sentenze del Consiglio o del Generale Superiore.
«Osservatori» - Ruoli di comando
  • Consiglieri: In cuore del Talamasca, a capo di una Casa Madre; in genere se si sente parlare di loro vuole dire che qualcuno è nei guai. Si hanno in genere tre consiglieri per Casa Madre, che gestiscono la normale amministrazione dell'Ordine nel territorio d'interesse della Casa Madre corrispondente.
  • Alto Consigliere: Dei tre consiglieri per Casa Madre che gestiscono la normale amministrazione dell'Ordine nel territorio d'interesse della Casa Madre corrispondente in genere il più anziano (ma non sempre) ricopre il ruolo di «Alto Consigliere», rappresentando la Casa Madre presso il Generale Superiore.
«Osservatori» - Ruoli apicali
  • Generale Superiore: Il capo del Talamasca. Il ruolo è a vita, o fin quando non si ci dimetta. Di norma è scelto dal precedente Generale Superiore, o in caso di impossibilità dagli Alti Consiglieri su votazione a maggioranza dell’Alto Consiglio del Talamasca (ovvero il consiglio di tutti gli Alti Consiglieri, di norma presieduto dal Generale Superiore). In genere viene eletto un Alto Consigliere come Generale Superiore, ma non sempre è stato così.

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 inserito:: Gennaio 07, 2024, 10:40:25 pm 
Aperta da Zak - Ultimo messaggio da Jarlaxle
TRAITS

MAGICAL LINEAGE
One of your parents was a gifted spellcaster who not only used metamagic often, but also developed many magical items and perhaps even a new spell or two—and you have inherited a fragment of this greatness.
Benefit: Pick one spell when you choose this trait. When you apply metamagic feats to this spell that add at least 1 level to the spell, treat its actual level as 1 lower for determining the spell’s final adjusted level.

OUTLANDER (Lore Seeker)
You’ve recently come from somewhere else and are hoping to make your fortune here. The secrets of ancient fallen civilizations intrigue you, particularly magical traditions. You’ve studied magic intensely, and hope to increase that knowledge by adding lost lore. You’ve come to pursue that study, and chose this place as your base because it was out of the way of bigger cities—meaning less competition to study the ancient monuments in the region, you hope!

Benefit:You gain a +1 trait bonus on Knowledge (arcana) checks, and Knowledge (arcana) is a class skill for you. If you cast arcane spells, pick three spells on your spell list. You are particularly adept at casting these spells, so they function at +1 caster level when you cast them, and their save DCs (if any) gain a +1 bonus.

METAMAGIC MASTER
Your ability to alter your spell of choice is greater than expected.
Choose: A spell of 3rd level or below.
Benefit: When you use the chosen spell with a metamagic feat, it uses up a spell slot one level lower than it normally would.

ARCANE GRADUATE
You graduated from a famous arcane academy, and the rigorous program of study has honed your mind.
Benefit: You gain a +2 trait bonus on concentration checks when casting arcane spells.

NOBLE-IN-EXILE
You never forget you’re a noble.
Benefit(s): You gain a +1 trait bonus on Diplomacy checks while interacting with aristocrats and nobles, and a +1 trait bonus on Intimidate checks while interacting with commoners.

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 inserito:: Gennaio 07, 2024, 05:05:09 pm 
Aperta da Zak - Ultimo messaggio da Zak
ANTON GIULIO DI SAGRO

Soprannome: BALTHASAR il Magico (nome utilizzato normalmente nelle presentazioni)
Razza: umana
Occupazione: studente del Talamasca
Provenienza: Napoli, Chondath (non dichiarata immediatamente)
Residenza: esule a Helm's Hold
Carattere: Brillante, giocoso, molto curioso, nerdish, poco metodico, si concentra molto ma per periodi brevi su determinati argomenti, li padroneggia (o almeno pensa) e poi passa ad altro. Prova a tenere un profilo basso per almeno i primi 5 minuti.
Occhi: generalmente verde chiaro. Se se ne dimentica, non corregge l'eterocromia dell'occhio sinistro che è azzurro. Questa particolarità si nota soprattutto di giorno se ci si fa caso.
Pelle: fra il chiaro e l'olivastro mediterraneo
Capelli: castano chiaro
Altezza e Peso: 175cm x 65kg
Divinità: ex Mystra, fascinazione per Azuth
Data di Nascita/Età: ?/06/1?...? - 18 anni
Segno zodiacale: Gemelli, ascendente Pesci
MBTI type: ?...?
Allineamento: CGG
Particolarità: adora assaggiare cibi diversi, sebbene la cucina dello chef di casa Di Sangro gli resti nel cuore. Aveva l'abitudine di visitare spesso le cucine di straforo, ha imparato un po' di ricette e ad armeggiare ai fornelli. Sostiene di preparare il caffè migliore del Chondath, secondo alcuni è vero, secondo altri beh... Altri sostengono che sono loro a preparare il miglior caffè. Adora il mare, lo rilassa anche quando è in burrasca perché gli piace rinvenire la ciclicità del moto ondoso e l'andamento geometrico delle sue spire.

Background
Anton Giulio è nato a Napoli, in Chondath, dalla famiglia Di Sangro, molto nobile e filomystrana al punto del fanatismo. Solo il fratello, Ruggero Alfonso, si salvava essendo un Azuthiano sotto mentite spoglie, di fatto un infiltrato del Talamasca in famiglia.
Cresce in una vista di studi, e viene fuori da questa esistenza un po' fuori dalla vita realtà nerd, ma estroverso ed affabile, molto ingenuo e curioso. Ha la passione per le scienze, derivata dalla fama del nonno (o padre) Raimondo.

Ragazzo brillante, interessato alla ricerca ed alla divulgazione (l'indole azuthiana intravista dal fratello), a causa di questa curiosità scientifica, sostenuta da una bloodline che lo rende molto incline alla materia magica, Anton Giulio fa qualcosa che lo mette in cima alla lista di attesa delle prossime persone da dover essere calmate (ancora da definire se a causa della bloodline, di uno spellscar, di qualcosa che ha letto e non avrebbe dovuto o di una unione di tutte queste cose).

Ruggero a quel punto, per evitare di far calmare il minore, ha dovuto per forza utilizzare tutta la sua influenza presso il Talamasca per farlo sparire. E per sparire intendiamo proprio un esilio, deportandolo in una serie di tappe fedeli che infine lo hanno portato a Neverwinter.

In questo periodo ha portato la fede base mistrana di Anton Giulio a vacillare, deviando bruscamente verso l’azuthiano.

Presso il Talamasca studia e aiuta come può, guadagnandosi la pagnotta.

Parla diverse lingue, ha un comune (chondathiano) perfettamente in dizione, sebbene in momenti di nervosismo o estrema rilassatezza esca fuori il suo accento.

Nonostante l'essenza nerd, ama gli sport, soprattutto il calcio fiorentino, anche se guardato rigorosamente a distanza di sicurezza.

Aveva una simpatia per Teresa, figlia di una dama di compagnia della madre, con la quale c'è stata una piccola, innocente intesa, interrotta dalla fuga repentina.

 24 
 inserito:: Gennaio 05, 2024, 06:51:34 pm 
Aperta da Vanessa - Ultimo messaggio da Jarlaxle
FLORENZO BONUS TRAITS

SPIRITUAL FORESTER
You grew up in a small fey settlement and have learned much about the woods as well as about their supernatural inhabitants.
Benefit: You gain a +1 trait bonus on Knowledge (nature) and Knowledge (planes) checks, and one of these skills becomes a class skill for you.

FREE SPIRIT
You respect the freedom of others to speak as they will. Your rough-and-tumble youth taught you that everyone deserves a chance to say her piece. After all, you can always simply choose to ignore the speaker.
Benefit(s): You gain a +1 trait bonus on saving throws against language-dependent and effects with the sonic descriptor. In addition, the DC to Intimidate you increases by 2.

CHARMING
Blessed with satyr pheromone and elven otherworthy look, you’ve come to depend on the fact that others find you attractive.
Benefit: You gain a +1 trait bonus when you use Bluff or Diplomacy on a character that is (or could be) sexually attracted to you, and a +1 trait bonus to the save DC of any language-dependent spell you cast on such characters or creatures.

UNPREDICTABLE
Your actions often seem random and nonsense to others, but there is a method to your chaos.
Benefits: You gain a +1 trait bonus on Bluff checks, and Bluff is always a class skill for you.

HOUSE OF GREEN MOTHERS PUPIL (MAGIC)
You studied at a center for druidic magic long enough to begin bonding with a familiar.
Benefit: You gain a +1 trait bonus on Handle Animal checks. You may substitute this trait for Iron Will as the prerequisite for the Familiar Bond feat.

 25 
 inserito:: Dicembre 17, 2023, 10:21:46 pm 
Aperta da Vieræn - Ultimo messaggio da Jarlaxle
DRUIDI E FATE
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CASA E CANI DI NIRKAS

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 inserito:: Dicembre 17, 2023, 06:26:12 pm 
Aperta da Vanessa - Ultimo messaggio da Jarlaxle
BACKGROUND DI FLOR IN PILLOLE
  • 📍nato a Bosco dei Custodi, e subito trasportato nella bolla fatata della Corte d’Autunno locale per proteggerlo dalla guerra in corso tra questa corte e quella Unseelie del vicino Bosco Torto. Sua madre è la druida wood elf Særwen (madre anche di Nirkas) mentre il padre è il cantore Sir Timcheallair (“Sir Tim”), un satiro high up nella corte d’Autunno;
  • 📍ha vissuto per buona parte della sua vita nella corte, in un’atmosfera molto protetta, tra canzoni, giochi, e attività di sollazzo. Conosce ben poco del mondo del Bosco dei Custodi, e le prime volte che è potuto uscire è stato sotto la supervisione delle druide sottoposte della madre (appartenenti all’Enclave di Smeraldo), e solo entro i confini di Bosco dei Custodi. Quando con la Spellplague il Velo si era assottigliato e diventato instabile, la madre aveva reputato che forse farlo vivere nel bosco fosse più sicuro. Ma anche in questo caso non doveva varcarne i confini. In questo periodo ha conosciuto il suo fratellastro elfo Nirkas (le rare volte che quest’ultimo si faceva vedere ai rituali druidici);
  • 📍probabilmente a causa di questa sua limitazione di movimento (e dell’adolescenza), un giorno di primavera Flor si è fatto convincere da discorsi che facevano dei cacciatori di passaggio, che spiava di nascosto, a visitare la città; Ovviamente non avendo alcuna idea che in quel periodo (era poco dopo la Spellplague) le creature non umane erano guardate con grandissimo sospetto in città, è andato senza nemmeno camuffarsi ed è stato ben presto catturato e buttato al Sanatorio;
  • 📍a quel punto è servito Nirkas e i suoi contatti al Talamasca per farlo fuggire da un destino di cavia da laboratorio: la cosa assurda è che era entrato sano, ed è uscito con uno spellscar in via di degradazione!
  • 📍grazie alle informazioni dei contatti di Nirkas i due sono riusciti a fuggire prima dal Sanatorio e poi dalla città grazie ad un passaggio segreto della taverna Hungry Flame che, passando per le fogne sotterranee, li ha condotti fuori la città. Il problema è stato che “fuori” corrispondeva ad un punto imprecisato nel Bosco Torto. Vagando in cerca di un’uscita i due si sono fortuitamente (o infaustamente) imbattuti proprio nel capo in suprema della corte Unseelie, il possente Lord Chrùnadh, il satiro più grosso che entrambi avessero mai visto! (che poi avrebbero saputo essere un sileno). Per un fausto fato, i due non sono stati immediatamente uccisi dalla creatura, che è stata invero abbastanza dialogica. Fatto sta che solo l’intervento del lord dell’altra corte,il sidhe Lord Cruinne, ha evitato un disastro.
  • 📍Gli effetti deleteri dello spellscar di Flor sono stati neutralizzati dalla ninfa Eirge su ordine del lord, vista anche la preoccupazione palese dei genitori, ma quest’ultimo è stato messo in guardia che non sempre si può essere così fortunati nell’interazione con gli umani… e soprattutto con la corte Unseelie!
  • 📍Per punizione, Flor è stato nuovamente confinato nella bolla fino alla fine della Spellplague, anche perché temevano che lo spellscar potesse riattivarsi se cazzeggiava in giro sul primo. Quando è riemerso dalla “bolla” erano passati infatti molti anni, e lo spellscar era solo una cicatrice.

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 inserito:: Dicembre 15, 2023, 12:00:26 pm 
Aperta da Jarlaxle - Ultimo messaggio da Jarlaxle
ALASTER VON TRÆER
“Importante è ricordare ma più importante è dimenticare.” - Rainer Maria Rilke

Soprannome: Al, Aster, "biondo" o "stellina" (da Dupa), "boban" (da Krot)
Razza: umano
Occupazione: cameriere nella taverna "Hungry Flame"
Provenienza: sconosciuta
Residenza: Casa di Nirkas fuori dalle mura di Helm's Hold
Carattere: altruista, amichevole, carismatico, leale, sensibile
Occhi: blu-verdi, cangianti
Pelle: dorata
Capelli: biondo scuro
Altezza e Peso: 1.87x87 (1)
Divinità: sconosciuta
Data di Nascita/Età: sconosciuta - età apparente 18/20 anni
Segno zodiacale: sconosciuto
MBTI type: da valutare (2)
Allineamento: LG

BACKGROUND

♪♫Courage to Change♪♫
L'istinto è qualcosa di fantastico.
Un rumore, una luce, e scatta una reazione automatica.
In questo caso all'iniziale smarrimento di ritrovarsi totalmente immerso nell'acqua seguì la scarsa consapevolezza di quale fosse una direzione utile per ritrovare l'ossigeno.
Nel dubbio, segui la luce.
Il pensiero lo colse fulmineo, allungò le braccia e sentì in contatto con qualcosa di freddo.
Vetro? Ghiaccio forse?
Non aveva molto tempo per riflettere e di questo passo l'aria nei suoi polmoni presto sarebbe stata sostituita da acqua.
Il rumore. Qualcosa prima ha colpito questa barriera. Devono esserci delle crepe.
Un pugno, poi un altro.
In un esplosione di frammenti si ritrovò finalmente libero di passare oltre.
Come diamine sono finito in questa situazione?
Ci avrebbe pensato dopo, per ora corse via da quell'inferno...


Non avrebbe saputo dire per quanto corse, o dove.
Solo che, quando finalmente la stanchezza prese il posto dell'adrenalina e fu costretto a rallentare e poi fermarsi per guardarsi intorno riprendendo fiato, era in un bosco.
Ed era stremato.
Aveva la sensazione che ci fosse qualcosa di profondamente sbagliato in tutto . Ma non avrebbe saputo dire cosa.
Si guardò le mani, macchiate di sangue: il suo. Sbatté le palpebre nella consapevolezza di essere completamente nudo nel mezzo al... niente.
Niente.
Come il grande vuoto che lo riempiva se ripensava a qualcosa che fosse più indietro di quella corsa mozzafiato.
Non c'era niente. Solo vuoto, e silenzio.
Credo sia il mio ultimo problema. Mi mangeranno i lupi, o gli orsi... o peggio. Gli fece notare una parte del suo cervello pragmaticamente.
Si guardò intorno, alla ricerca di qualcosa che potesse dargli un indizio. Equivalentemente vuoto ovunque. Ma se vuoi stare alle storie il muschio cresce al nord degli alberi. Ma non vedo come questo possa aiutarmi.
Sospirò, voltandosi per avere un idea più chiara del terreno. E' leggermente in discesa verso quel lato. Proviamo...
Si incamminò ma dovette fermarsi dopo pochi minuti.
Ci osservano.
Si blocco sul posto, girandosi quel tanto che gli bastava per rendersi conto che effettivamente si, era osservato.
Ma da una sola creatura, ferma con un'espressione...perplessa? no... direbbe più seccata accanto ad uno degli alberi.
Occhi blu, immersi in pozzi oscuri che ne facevano risaltare il colore brillante, lo fissavano da un viso pallido incappucciato. Aveva lineamenti delicati e affilati, e lunghe orecchie a punta che spuntavano tra i lunghi capelli corvini. Per qualche istante, nel crepuscolo formato dai cristalli di neve che pervadevano l'aria fredda, gli sembrò che brillasse appena di una lieve luce dorata, come imprigionata da un groviglio di rovi ombrosi.
Chissà perchè tanta malinconia... In compenso, a senso sentiva che poteva fidarsi.
"Ehm. Hai per caso idea di dove sia una città? Mi sono perso." Commentò, rivolgendosi istintivamente allo straniero in elfico.
L'altro roteò gli occhi, sbuffando qualcosa tra se. "Satiri! Vedi se non sono sempre un problema... Seguimi, morirai congelato altrimenti." Commentò voltandosi e facendo cenno di seguirlo.
In effetti a giudicare dalla neve doveva fare freddo. Ma forse lo shock, forse per l'adrenalina, non riusciva a sentire nemmeno quella...

(1) notevole esempio di anatomia umana molto ben distribuita essendo tutti muscoli. Di cui alcuni scoprite l'esistenza oggi. Tipo che si può allenare il muscolo flessore della fascia lata.  Roll Eyes
(2) avendo una totale amnesia, l'MBTI è deducibile solo da osservazione empirica.

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 inserito:: Dicembre 14, 2023, 11:55:32 pm 
Aperta da Vieræn - Ultimo messaggio da Vieræn
NIRKAS SINDANORIE

Soprannome: Nir
Razza: Shadar'kai
Occupazione: investigatore del Talamasca
Provenienza: Neverwinter Wood
Residenza: Casa fuori dalle mura di Helm's Hold
Carattere: schivo, introverso, riflessivo, curioso, misterioso
Occhi: blu, con la sclera nera
Pelle: cinerea
Capelli: neri
Altezza e Peso: 1.78 x 75
Divinità: Nessuna in particolare
Data di Nascita/Età: 31 ottobre
Segno zodiacale: Scorpione ascendente Vergine
MBTI type:  Infj
Allineamento: LN


APERITIF

♪♫ Keep The Streets Empty For Me ♪♫
Non lo so se ho voglia di raccontare la mia storia.
Mi sembra così innaturale: raccontare, cosa poi? E soprattutto: a chi interessa?
Sono il figlio di un tragico errore, come tutti. Beh, alcuni più di altri, magari. Roll Eyes
D’accordo, parto dall’inizio, il mio inizio almeno, quello che ricordo. Non sono certo di quale sia il mio vero inizio, ma questa è un’altra storia.
Mi chiamo Nirkas, questo è il nome che mia madre ha scelto per me. Mia madre è una druida wood elf ed è l’unica famiglia che ho avuto per molto tempo. Sono nato l'ultimo giorno di Marphenoth presumibilmente in seguito a un qualche festino druidico zeppo di droghe e vino forte.
Perché dico questo? Presupposizione banale, visto che nella mia vita non c’è mai stata l’ombra di un padre… anzi, l’ombra sì, quella è onnipresente. Mia madre non sa praticamente niente di lui ma è convinta che prima o poi tornerà. Sì, certamente… Roll Eyes
Ho detto che mia madre è un’elfa dei boschi, ebbene io non lo sono. Non solo, non sono neanche esattamente un elfo… non assomiglio a nessuna tipologia elfica conosciuta, anche se a tutti gli effetti dovrei essere un elfo.
Dannazione, lo avevo detto che non era il caso di raccontare… ...grunt...
D’accordo, ricomincio: sono Nirkas Sindanorie (il cognome l’ho scelto in seguito, i wood elf non lo usano) e sono un elfo… di qualche tipo. I miei colori cinerei farebbero pensare a un drow, anche perché c’è questo sinistro particolare degli occhi completamente neri fatta salva l’iride che tende ad inquietare le persone… ma non ho i capelli bianchi (anzi, sono nerissimi) e non conosco il drow. Non saprei se siano sufficienti come indizi, fatto sta che per ora non mi reputo un drow, anche perché non ne ho mai visto uno. Certo, preferisco la notte. Basta per essere drow? Non saprei.
Inutile arrovellarsi, non ho capito cosa sono in cent’anni, non lo capirò adesso. Boh?

Bene, l’accidente della mia venuta al mondo lo abbiamo esaurito, passo ad illustrare la mia tutt’altro che esaltante giovinezza: immaginate di essere l’unico bambino color cenere con gli occhi che sono due pozzi neri in un villaggio di sanissimi elfi dei colori del bosco. La cosa più carina che mi hanno detto quando eravamo piccoli è stata: “Sei pallido come la luna ma in modo brutto”. Mi chiamavano “fantasma”, non usavano mai il mio nome.
Già. I bambini possono essere crudeli. ...grunt...
Mia madre sosteneva, ancora sostiene, in realtà, che il problema sia il mio, perché non sarei un tipo socievole. Beh, lasciate che vi dica una cosa: io sono molto socievole. Solo che nessuno vuole mai socializzare con me. Se lo fanno in genere le cose non vanno a finire molto bene… ma ci arriverò.
Per farla breve, la mia è stata un’infanzia piuttosto solitaria. Non ricordo di aver mai giocato con altri bambini, tranne quando erano gli adulti a raggrupparci, il che accadeva tragicamente spesso… non erano esperienze molto belle, in ogni caso. Odiavo i giochi di gruppo. slant2
I wood elf hanno questa fissazione per il gruppo, la comunità, lo stare tutti assieme, che può essere piacevole in qualche occasione, ma diventa terribilmente stressante per come la vivono loro.
Appena sono diventato un po’ più grande ho sviluppato un talento nel trovare nascondigli in cui potessi starmene da solo per delle ore senza venire disturbato, quelli erano momenti piacevoli.
In realtà non mi sarebbe dispiaciuto così tanto partecipare con gli altri alle feste o agli eventi se mi avessero fatto sentire parte della comunità: anche gli adulti, per quanto non lo dicessero apertamente, mi guardavano in modo strano e mi hanno sempre disapprovato. Quando studiavamo facevo troppe domande, volevo sapere cose che non avrei dovuto chiedere (il mio fortissimo sospetto è che non conoscessero le risposte), davo fastidio. E in quei momenti mi ricordavo con estrema chiarezza di non essere come loro. Se anche riuscivo a dimenticare il mio aspetto, succedeva sempre qualcosa che mi rendeva molto consapevole del mio posto.
So che questa è una narrazione che può suonare confusa e magari anche sciocca, ma è come se tutti quegli anni fossero avvolti da una nebbia. Li ho vissuti, li ricordo bene, ricordo ogni persona, eppure sembra tutto molto più lontano, ovattato, non so spiegarlo più chiaramente. Undecided
In ogni caso, non voglio soffermarmi su quel periodo della mia vita, lo trovo inutile. Fino ai vent’anni sono stato in un luogo bello sì, ma chiuso, ristretto e privo di stimoli.
Un bel giorno, per motivazioni casuali come tutto ciò che la riguarda, mia madre decide di dimettersi dal cerchio druidico e attraversare con me un portale per un altro bosco. Disse qualcosa a proposito di trovare un terreno più adatto, non so, non la seguo mai molto sui discorsi druidici, ma la cosa non mi dispiaceva affatto, quindi non protestai.
Già fantasticavo su posti nuovi e diversi, ambienti vitali e ricchi di stimoli, quando eccoci apparire nel bosco del Guardiano: più piccolo del nostro, senza neanche un agglomerato di civilizzazione e zero elfi nel raggio di chilometri. Avrei voluto urlare. twitch2
Il tempo di chiedere a mia madre con grande pacatezza cosa avesse intenzione di fare ora che aveva avuto quella geniale idea, che ci vennero incontro delle fate. A quel punto ero interessato, non ne avevo mai viste prima ed erano così diverse dagli elfi che avevo conosciuto!
Scoprimmo che c’erano ben due corti fatate in quel piccolo bosco, sfortunatamente in guerra tra loro: venimmo accolti dalla corte d’Autunno, piena di persone tendenzialmente gentili, molto contente di avere nuovamente una druida dato che il bosco ne era rimasto privo. Ci spiegarono la storia della guerra tra loro e la corte del Crepuscolo, che affondava le sue origini in tempi remoti e non molte fate ne conservavano la memoria, ma i cui effetti erano drammaticamente presenti nella vita di tutti. icon_38
Nonostante non fossero apertamente scortesi, tuttavia, anche loro mi guardavano in modo strano ed era evidente che fossero molto più felici di interagire con mia madre piuttosto che con me. Ormai avvezzo a quell’atteggiamento, non mi diedi pensiero e mi concentrai sul conoscere quella nuova realtà: inizialmente ci ospitarono alla corte, visto che non sapevamo dove andare, ma io ero sempre sorvegliato. Non potevo girare liberamente e c’era sempre qualcuno che mi seguiva. Non ci diedi peso, dopotutto erano in guerra e noi eravamo degli sconosciuti, ma era evidente che questa diffidenza fosse rivolta solo a me.
La ragione per cui questa condizione di sorvegliato speciale non mi toccava più di tanto, oltre al fatto che nessuno mi trattasse male, era data dal singolare impatto che la bolla fatata aveva su di me: per la prima volta un luogo mi sembrava nitido, reale in un modo in cui nessun altro luogo era stato prima. So che può sembrare assurdo, ma ho sempre provato una sensazione come di sfocatura, un distacco da tutto, come se niente mi sembrasse davvero concreto. Ebbene, la terra delle fate era paradossalmente più concreta del primo materiale per me. Bizzarro, lo so… ancora oggi non me lo spiego. ma che stai a di?
Comunque, non siamo rimasti per molto alla corte: mia madre ha chiesto e ottenuto dall’Enclave di Smeraldo un nuovo cerchio druidico di cui si è messa a capo, prendendo su di sé l’alta missione di proteggere il bosco e far cessare la guerra. Peccato che parteggi sfacciatamente per la corte d’Autunno e quindi non sia per niente credibile come parte neutrale… Roll Eyes
Viste le sue capacità erboristiche e il suo buon carattere, mia madre si è fatta benvolere anche ad Helm’s Hold, la città umana che sorge a poca distanza dal bosco. Ero entusiasta della presenza di una città umana, almeno finché non ho scoperto che gli umani non erano per niente entusiasti di me.
In ogni caso prendemmo una casa in città, non lontano dalle mura, e mia madre mi iscrisse alla scuola locale, visto che dovevo completare la mia istruzione. La scuola era gestita dai sacerdoti di Oghma, un dio di cultura umano, ed era divisa in classi: per gli standard umani i miei vent’anni mi configuravano come studente universitario. Mi fecero delle domande e decisero che potevo scegliere un corso di studi superiore, anche se io non avevo nessuna idea di come fosse diviso l’apprendimento e di cosa avrei dovuto scegliere, ma a sentir loro ero “molto dotato”. Mi piacevano gli oghmiti perché erano gli unici che non discriminavano le persone per il colore della loro pelle o per la loro razza, ma solo ed unicamente per la loro intelligenza: in quel contesto potevo dirmi perfettamente inserito, era una sensazione nuova e piacevole. Smiley

♪♫ Somewhere I belong ♪♫
Sotto la guida di un anziano professore mi dedicai ad apprendere tutto ciò che potevo sugli umani, la loro cultura, la loro storia… scoprii che c’erano popoli umani diversi in ogni parte del mondo, ognuno con una sua storia e cultura differenti. Era tutto estremamente affascinante.
Quel maestro, che ricordo ancora oggi con affetto, non si stancava delle mie domande, non pensava che ci fossero argomenti che non avrei dovuto approfondire, diceva che se ero in grado di capire qualcosa allora era mio dovere capirla.
Quelli furono anni abbastanza piacevoli, trascorrevo praticamente tutto il tempo in biblioteca e conobbi persone che avevano la mia stessa voglia di imparare, di capire. Era stimolante, mi sembrava di avere finalmente accesso a tutta la conoscenza del mondo. *_*
Appresi, e la mia sorpresa fu enorme, che Helm’s Hold in realtà era soltanto una piccola cittadina e che c’erano altrove città umane enormi con templi e istituti pieni di ogni genere di conoscenza. L’idea mi faceva girare la testa, immaginavo quante situazioni avrei potuto osservare, quanta vita brulicante in strade doppie da farci passare tre carri, palazzi immensi pieni di tesori e tutte le razze mescolate in un unico ambiente. La mia fantasia galoppava veloce, per fortuna il mio paziente maestro correggeva la rotta di tutti i voli pindarici che mi portavano troppo lontano dalla realtà. asd
Dopo alcuni anni, appresi di aver conseguito una laurea e un dottorato, senza neanche accorgermi di avere profuso un particolare impegno in nessuna di queste attività. Il maestro ne era contento perché sosteneva che la mia genuina sete di sapere era il motore che dovrebbe muovere ogni creatura vivente, ma sosteneva che quei titoli mi avrebbero permesso di trovare un buon lavoro. Undecided
L’idea di lavorare mi piaceva, tuttavia non sapevo di cosa si trattasse: tra gli elfi i compiti erano suddivisi in base alle necessità, non c’era un vero e proprio concetto di “professione”: io avevo ricevuto un addestramento di base e delle nozioni di sopravvivenza nel bosco, ma non essendo particolarmente versato nell’erboristeria o nelle occupazioni druidiche di mia madre non avevo pensato di seguire le sue orme. In realtà non avevo alcuna idea di cosa fare della mia vita. Undecided

Mia madre era felicissima che avessi finalmente mostrato interesse in qualcosa e avessi studiato con profitto, mi fece appendere al muro le carte che attestavano i miei titoli e, sebbene non sapesse esattamente cosa dovessero indicare, ne andava molto fiera.
Molto probabilmente avrei continuato quella che chiamavano “carriera universitaria” se non fosse arrivato il momento per il mio buon maestro di lasciare questo mondo: era già anziano quando lo avevo conosciuto e circa dieci anni dopo lasciò serenamente la vita. Non ero sconvolto, conoscevo la morte e non mi ha mai fatto paura. Rispetto agli altri elfi, in realtà, ne sono molto meno inorridito: ho notato che è un argomento che preferiscono non affrontare, non lo capiscono. Io per qualche ragione lo sento più familiare, invece. Non posso dire di conoscerla davvero, la morte del mio maestro era la prima a cui assistevo, ma in qualche modo non mi era estranea.
Il maestro si era affezionato a me e riteneva che avrei potuto fare grandi cose: mi aveva scritto una lettera di raccomandazione per l’università di Neverwinter, la capitale dello stato in cui ci troviamo, me la consegnò sul suo letto di morte dicendo che avrei avuto molte più opportunità in una grande università come quella. Mi disse di non smettere mai di imparare e gli promisi che lo avrei fatto.
È stata la prima e ultima persona a vedere in me soltanto una mente, a relazionarsi con me senza alcun secondo fine o timore. Ne conserverò sempre la memoria come un tesoro. occhioni
Nonostante l’importanza che avesse rivestito per me, tuttavia, la lettera rimase nel cassetto. Non moltissimi anni prima c’era stata una violenta eruzione del vulcano di Neverwinter, che aveva causato moltissimi danni alla città e un considerevole flusso di profughi. Pensai di aspettare che la situazione si normalizzasse (anche perché non sapevo come dire a mia madre che sarei andato a studiare in un’altra città), ma non appena le cose sembravano farsi più tranquille ecco che i dintorni iniziarono a essere invasi da orchi e gli dèi solo sanno che altro. Mamma non sapeva più dove sbattere la testa per gestire il bosco, un sacco di gente morì e la città fu blindata. Lo presi come un segno: era meglio restare dov’ero. Il fatto che per gli elfi fossi ancora tecnicamente un minorenne non inficiava minimamente la mia decisione, ovviamente. heh
In tutto ciò, la mia lungimirante genitrice pensò bene di avere un altro figlio: già, ho un fratello minore. La notizia mi riempì di gioia, inizialmente non volevo avere niente a che fare con l’intera faccenda, sperando che se non l’avessi degnata di attenzione sarebbe sparita. cartrosso
Purtroppo non sparì, e in men che non si dica mi ritrovai in braccio questa specie di capretta paffuta. Ok, era carino, lo ammetto, ma io non volevo un fratello.
La capretta, lo chiamavo così perché suo padre è un satiro della corte d’Autunno (mia madre ha decisamente gusti bizzarri in fatto di compagni, ma cosa voglio saperne io?), era un piccolo e vivace piper (si chiamano così i mezzi satiri) che finalmente sembrava rendere felice mia madre. Lei ha un carattere solare ed entusiasta, io sono praticamente l’opposto, non ci siamo mai capiti molto. Flor, invece, il bambino, era esattamente come lei (più un po’ della tracotanza paterna tipica dei satiri). A seguito della sua nascita mia madre è rimasta per un bel po’ alla corte, cosa che vidi con favore visto che per quanto mi riguardava poteva anche trasferircisi e lasciarmi in pace. Ora aveva la sua famiglia felice, io non c’entravo niente con quel luminoso e fatato quadretto. slant2
Quelli sono stati anni turbolenti, ma niente in confronto agli ultimi venti circa: lo spartiacque del cataclisma. Sapete tutti di cosa sto parlando, quindi non mi dilungherò sulla devastazione, la piaga, le persone e creature mutate… di solito mi piacciono le situazioni movimentate, ma quella era davvero troppo brutta.
La città cambiò volto: dove prima c’era un viavai di persone ora c’era diffidenza e chiusura, prima le altre razze erano guardate forse non con gioia ma almeno con curiosità o come opportunità commerciali, ora ogni diverso era un pericolo. Sad
Non è stato un periodo facile, non mi va di parlarne, anche perché non è successo niente di interessante.
A seguito del cataclisma la situazione si fece difficile sia in città che nel bosco: qualche anno prima i due capi delle fate avevano stipulato una tregua storica, che si pensava impossibile da realizzare, perché il bosco era un luogo di conflitti per le fate, altre corti si erano rivolte verso di loro per darsi battaglia e le due corti rivali avevano dovuto combattere assieme.
Tutto ciò comunque venne sconvolto dal cataclisma: le fate non potevano uscire dalle bolle per paura delle zone di magia selvaggia, molte erano morte o mutate e gli umani, tanto per cambiare, avevano stabilito che la colpa di tutti quegli sconvolgimenti magici doveva essere dei loro vicini fatati, che fino a quel momento non avevano creato troppi problemi ma che per qualche ragione dovevano essere impazziti. Roll Eyes
Dal canto loro le fate erano fermamente convinte che gli umani in qualche modo avessero rotto la magia e che tutto questo sconvolgimento fosse causato da loro. Se non fosse stato che non avrebbero saputo trovarsi i lacci ai mocassini avrei potuto anche dar loro ragione, ma avevo già capito che la gran parte degli umani è sostanzialmente stupida. icon_shock02
Un evento cataclismico di quella portata non poteva essere stato semplicemente causato da una manciata di azioni e mettersi a cercare i colpevoli era un esercizio futile, ma sembrava che tutti ne traessero un gran conforto.
Ad ogni modo, anche quella bufera passò e io piano piano ricominciai a uscire di casa. Molte persone mi conoscevano da sempre, nonostante ciò, ero guardato con diffidenza e sospetto. C’erano state molte vittime, feriti e ammalati, e il sanatorio lavorava senza sosta per soccorrere quelli colpiti dalla piaga. Come se tutto questo non fosse bastato, di notte non si dormiva più: era diventato impossibile avere un sonno ristoratore, stranamente valeva anche per gli elfi, ero tormentato dagli incubi come mai prima e diventava difficile distinguere la realtà dai sogni. Una sacerdotessa calishita si era messa a vendere delle bamboline che aiutavano a dormire bene, mia madre ne comprò un sacco, ancora ne ho una accanto al cuscino.
Con i nervi di tutti a fior di pelle e il riposo rovinato, le risse erano all’ordine del giorno, anche perché gli helmiti erano peggiorati di molto e diventati una banda di prepotenti. Più di una volta mi sono ritrovato con la mano alla catena mentre tornavo a casa perché mi imbattevo in una pattuglia. slant2
A tal proposito, non so se valga la pena menzionarlo, ma ho un’arma particolare che è con me da sempre e non ho idea di come io l’abbia avuta. Già, strano… So anche che ha un nome, so come usarla, mi sembra un prolungamento del mio braccio, eppure non riesco a ricordare niente di come io l’abbia ottenuta. Mia madre dice che l’ho sempre avuta, e scrolla le spalle. Grazie, mamma. Roll Eyes
In quel periodo ho iniziato a non sentirmi più al sicuro in città, anche perché capitava un po’ troppo spesso di tornare a casa pieno di lividi, per cui chiesi e ottenni di poter avere una casa tutta per me fuori dalle mura. Avevo un paio di cani all’epoca, adotto trovatelli che nessuno vuole, e mi sembrava una soluzione adeguata a tutti. Mia madre pianse perché ero diventato grande o qualcosa del genere, ma acconsentì; quindi, mi sono trasferito nella mia casa attuale.
Mi piace, è lontana dalle persone e vicina al bosco, i cani (che ora sono 6) hanno spazio, non mi manca nulla.
Continuavo a frequentare la città, sia per ragioni di utilità, sia perché stavo cercando di avere un po’ di vita sociale: avevo conosciuto dei ragazzi elfi, due maschi e una femmina, figli di famiglie elfiche che vivevano in città, amici di mia madre. Erano ragazzi un po’ semplici, ma a posto, o così pensavo. Una sera eravamo andati in taverna a bere una birra e non mi sentivo molto bene: dal cataclisma mi capitava spesso di avere mal di testa o che mi facesse male il tatuaggio.
Credo di non aver menzionato neanche questo: ho un tatuaggio, apparentemente da sempre. Già, indovinato: non so chi me lo abbia fatto, cosa rappresenti e perché ce l’ho. Avrei pensato a una cosa druidica, molti wood elf hanno tatuaggi simbolici, se non fosse che questi sono fatti durante riti di passaggio che avvengono alla maturità. Io ricordo di averlo da sempre, ed è veramente strano tatuare un bambino.
Anche qui: mia madre sostiene che io sono nato così. Sarà… ...grunt...
Comunque, il mio tatuaggio reagisce alla magia: sì, so cosa state pensando, ed è quello che mi ha fatto finire nei guai.
Dicevo: eravamo in taverna a parlare del più e del meno, quando il mio tatuaggio si mette a bruciare, era veramente un dolore fastidioso. Dico quindi ai ragazzi che sarei tornato a casa perché non stavo bene e uno di loro si offre di accompagnarmi, apparentemente preoccupato. Accetto e ci avviamo verso casa. Mentre camminiamo cerca di informarsi sul mio stato ed io, reso meno attento dal dolore al petto e dal mal di testa che avevo da quella mattina, gli confido di avere un dolore causato probabilmente da una ferita che aveva iniziato a bruciare. Non ho menzionato il tatuaggio, ma lui deve aver pensato subito a una spellscar, perché notai il cambio di espressione. Sembrò comprensivo, comunque, e per un po’ continuammo a camminare. Con il senno di poi, è assurdo che io non abbia dato peso al suo respiro nervoso, agli occhi che saettavano a destra e a sinistra, alla conversazione fintamente disinvolta.
Incrociammo una pattuglia, io feci solo caso all’assenza dei soggetti più facinorosi e non mi preoccupai, lui invece diventò palesemente nervoso, come se volesse attirare l’attenzione. Infatti, ci fermarono e lui balbettò che io non mi sentivo bene, che forse mi ero ferito… Il piccolo bastardo sapeva benissimo che qualsiasi menzione ad un graffio del c@**o ti faceva finire direttamente al sanatorio, e infatti indovinate chi ottenne un biglietto di sola andata per la casa degli ammattiti? Esatto: il sottoscritto. TT
Mi portarono da un dottore, ricordo vagamente un corridoio poco illuminato e delle urla in lontananza, ma forse me le sono immaginate, a quel punto il mal di testa era insopportabile e credevo di stare per svenire. Crollai sulla sedia in un ufficio elegante, sentii il comandante della pattuglia dire qualcosa tipo “sospetta spellscar” e “figlio della druida”, ma le urla nella mia testa erano troppo forti. Poi sentii una mano sulla mia spalla e le urla cessarono. Avrei potuto piangere per il sollievo. Alzai lo sguardo e vidi quello che doveva essere il dottore: era un umano di mezza età, dall’aspetto rassicurante, molto calmo e posato. Mi sorrise e mi disse di non preoccuparmi, che era lì per aiutarmi e avrei dovuto solo spiegargli cosa sentivo.
Provai a dirgli che il mio amico si era solo suggestionato e che stavo male perché non avevo dormito, ma non la bevve. Non si arrabbiò, però, anzi mi disse che capiva se non mi fidavo, perché si sentivano tante storie poco rassicuranti sulla piaga e le sue conseguenze, ma che proprio per quello dovevo essere sincero con lui, così da evitare eventuali peggioramenti.
Capitolai e gli spiegai del mio mal di testa costante, che nonostante tutti gli intrugli di mia madre non andava via, e che era drammaticamente peggiorato quando ero entrato lì dentro, in un modo in cui non lo avevo mai sperimentato fino a quel momento. Mi chiese dei miei poteri, sembrava interessato al modo in cui manifestavo magia in modo innato. Non era minaccioso o diffidente, al contrario, era genuinamente curioso. Solo allora notai che portava il simbolo degli oghmiti e mi rasserenai: negli ultimi anni non avevo più potuto frequentare la biblioteca perché si trova all’interno del complesso della cattedrale, e gli helmiti l’avevano interdetta praticamente a tutti. Non conoscevo quindi i nuovi maestri, scoprire che il dottore era uno di loro mi fece sentire meglio.
Notò il mio cambio espressivo e mi chiese se conoscessi il suo ordine, allora iniziai a parlare dei miei anni da studente e sembrò molto compiaciuto. Alla fine di quella chiacchierata mi disse che non ero un paziente che necessitasse un ricovero, i miei poteri innati subivano delle interferenze dalla magia impazzita ma io stavo bene. Il mio tipo particolare di magia, però, avrebbe potuto mettermi a rischio di subire effetti negativi da quelle interferenze, per cui voleva tenermi sotto controllo e condurre una terapia preventiva per proteggere la mia mente. Mi avrebbe ricevuto ogni settimana nel suo studio alla cattedrale, non era necessario che tornassi lì al sanatorio.
Devo ammettere che ne fui contento: era una persona così piacevole e intelligente che vidi con favore la possibilità di condurre di nuovo delle conversazioni stimolanti, finalmente avevo nuovamente a disposizione un maestro da cui avrei potuto imparare qualcosa. occhioni
In effetti fu così per diverso tempo: andavo da lui e parlavamo di tutto, sembrava in grado di aprirmi porte verso conoscenze ancora inesplorate. Era diverso dal mio vecchio maestro, lui sembrava non avere limiti. Diceva spesso che i confini della conoscenza sono sempre un po’ più in là di quello che si pensa e per questo non bisogna avere paura dell’inesplorato.
Era estremamente affascinante parlare con lui, dimenticai presto di essere un paziente, anche perché non mi faceva sentire così: mi trattava piuttosto come un allievo, alle volte come un pari, come se anche lui avesse difficoltà a trovare qualcuno con cui avere una conversazione intelligente.
Grazie alle sue protezioni i miei dolori svanirono, e dopo mesi arrivai persino a rivelargli del tatuaggio. Lui aveva capito subito che c’era un’altra fonte del mio dolore, ma non mi aveva pressato: disse che sapeva che quando sarei stato pronto gliene avrei parlato. Il rispetto che mostrò nei miei confronti mi colpì incredibilmente; perciò, feci una cosa che reputavo impensabile: non mi limitai a parlargliene, glielo mostrai.
Era un gesto che sentivo contrario ad ogni buonsenso, ma lo feci lo stesso. Non mi ero mai sentito così nudo come in quel momento, eppure mi fidavo di lui. Vedere come osservava affascinato il disegno mi diede un piacere che non saprei spiegare e che non ho mai più provato.
Dopo quel giorno, mi sentivo legato a lui, c’era qualcosa di intangibile che ci univa.
Nel frattempo, in città erano arrivati dei nuovi studiosi, che incontravo quando mi recavo dal dottore. Uno in particolare sembrava avere molto interesse per me, infatti mi fermò durante una delle mie sortite in biblioteca per recuperare dei libri, dal momento che potevo tornarci.
Era un tiefling, non si vedeva molto in città per ovvie ragioni, e portava il simbolo di Tyr ed un altro che non conoscevo. Disse di essere un azuthiano e di occuparsi di tutelare persone come me: non umani accusati di ogni genere di nefandezza. Il discorso mi interessava, perciò mi diede un biglietto da visita con uno strano simbolo e mi disse di vederci in una taverna. Ci andai e scoprii l’esistenza del Talamasca: una sorta di società semi segreta di azuthiani che tutelava i perseguitati per ragioni magiche e recuperava occasionalmente oggetti sequestrati. Mi sembrava tutto molto nobile, ma non riuscivo a fidarmi completamente dal momento che avevo notato che mi faceva spesso domande sul dottore. Capii che lo tenevano d’occhio e che non mi avevano contattato a caso, quindi stetti al gioco in attesa di raccogliere altre informazioni. Paranoia
Le cose andarono avanti così per un altro paio di mesi, finché non accadde l’impensabile: mio fratello in libera uscita dalla bolla che decise di venire a trovarmi e farsi un giro in città, con le sue belle corna dorate in bella vista. doh!
Inutile dire che venne arrestato in meno di due ore e condotto al sanatorio. Dapprima non mi preoccupai molto, dal momento che ero convinto di poterne chiedere il rilascio al dottore, ma quando lo feci scoprii che la procedura in questo caso non era la stessa. A quanto pareva mio fratello aveva una spellscar e doveva essere trattato, ma io ero piuttosto sicuro che non ne avesse nessuna. I satiri vanno sempre in giro nudi e avevo dovuto inseguirlo per fargli mettere una camicia quando era arrivato, perciò mi sembrava davvero molto strano quello che mi stava dicendo. ma che stai a di?
Lui sembrava costernato e mi assicurò che avrebbe fatto il possibile per curare mio fratello, ma io non potevo lasciarlo lì dentro, era solo un bambino.
Contattai Jak, il tiefling, e gli spiegai la situazione. Si offrì di aiutarmi, ma naturalmente ne approfittò per chiedermi finalmente quello che voleva: informazioni sul dottore. Mi spiegò che lo tenevano d’occhio perché avevano il fondato sospetto che lui fosse dietro a degli esperimenti condotti sulle persone spellscarred che invece di venire curate venivano usate come cavie. Io gli dissi che lui era al di sopra di queste cose e che gli interessava solo la ricerca, ma lui mi rispose che per un uomo come lui quella era da considerarsi ricerca e in cuor mio non sapevo se avrei potuto obiettare a quell’affermazione. In ogni caso il mio sciocco fratellino era la priorità in quel momento, perciò accettai le sue condizioni e diventai la sua talpa. ...grunt...
Riuscirono a tirare fuori Flor dal sanatorio, a quanto pareva ora aveva davvero una spellscar, ma non l’aveva quando era entrato…
Per riportarlo nel bosco usammo un passaggio segreto che si trova in una delle taverne che sbuca direttamente nel territorio degli unseelie e la fortuna volle che ci trovassimo di fronte addirittura il loro capo. Era il sileno più grosso che avessi mai visto, emanava una potenza inaudita, un suo gesto avrebbe potuto spazzarci via: ovviamente mio fratello doveva fare il cascamorto. twitch2
Ce l’ha nel dna, lui ci prova con ogni cosa si muova. Roll Eyes
Era fatta, pensavo che saremmo morti: per fortuna il sileno non era così terribile come raccontavano e non ci uccise. A quel punto siamo stati tratti in salvo dal capo della corte d’Autunno, un sidhe molto bello ed elegante dai modi pacati, che ci riportò alla corte.
Riconsegnato il ragazzino, finalmente potevo tornare a casa, provato dallo spavento e da tutte le nuove informazioni che avevo appreso.
Non potevo fare a meno di chiedermi perché il dottore mi avesse detto quelle cose: poteva davvero essere coinvolto in quegli affari loschi come diceva Jak? Poteva essere stato lui a mettere una spellscar su Flor?
Una parte di me non voleva crederci, un’altra lo reputava tranquillamente possibile. Istintivamente portai una mano al petto, mi sembrava che il tatuaggio scottasse. Occhioni tristi

♪♫ Before the Dawn ♪♫
Nei giorni successivi Jak mi istruì sui miei compiti: ormai non mancava molto, la liberazione di mio fratello aveva accelerato le operazioni e il Talamasca avrebbe presto attaccato il sanatorio. Io dovevo essere i loro occhi sui movimenti del dottore, e al momento opportuno fare da diversivo per permettere loro di catturarlo. Riferii tutto, seguii il piano alla lettera, ma il dottore mi sorprese ancora: lo trovai davanti alla porta di casa, mi aspettava. Mi disse che si era accorto di quello che stavano facendo e di come mi stavano usando. Aveva capito che tenevano d’occhio me per tenere d’occhio lui, non sapeva, però, che mi ero affiliato a loro.
Glissai e gli chiesi conto degli esperimenti al sanatorio: era vero che si usavano gli ammalati come cavie?
Non ebbe bisogno di rispondermi, lo lessi nei suoi occhi che era vero.
Mi disse che la conoscenza, la vera conoscenza, non deve avere limiti. Disse che io in fondo sapevo che era così, che una parte di me sicuramente ricordava di un tempo senza tempo e di una vita senza peso. Una strana scelta di parole, ma in quel momento risuonarono in me, effettivamente capivo cosa intendesse. Chissà cos’era, ma in quel momento mi sembrava chiaro. ma che stai a di?
Gli chiesi perché fosse venuto da me, e lui rispose che stava per andare via: non avrebbe lasciato che gli mettessero i bastoni tra le ruote, sarebbe partito quella notte stessa e voleva che io andassi con lui. Saremmo andati in una grande città e avremmo ricercato l’origine stessa del pensiero, senza nessuno che ci facesse la morale e ponesse le nostre menti in gabbia.
Accettai, senza pensarci due volte. In quel momento mi sembrava l’unica opzione percorribile, la mia unica possibilità di essere compreso realmente a fondo, come non era mai accaduto prima.
Non credo che potrò mai dimenticare la sua espressione felice quando gli dissi di sì. Mi diede appuntamento per quella notte e sparì.

Entrai in casa e preparai una borsa con delle cose a caso, agivo come in trance, ero elettrico. Dovevo andare al Talamasca quella sera, ci andai convinto che sarebbe stata l’ultima volta. Li trovai in fibrillazione perché il piano era cambiato: qualcuno aveva riferito loro che il dottore si stava preparando a partire, quindi avrebbero agito subito. Ovviamente non ero la loro unica spia, mi sentii uno stupido. doh!
Dentro di me ero come lacerato: una parte era sollevata e voleva che tutto questo finisse, un’altra era disperata e voleva fare qualcosa.
Approfittai del trambusto generale per trafugare un sending, inviai al dottore solo due parole: “Lo sanno”.
Non mi è mai arrivata una risposta. So che lo ha ricevuto, ma evidentemente era troppo tardi perché lo hanno catturato. Si trova tuttora al carcere di Neverwinter, non l’ho più rivisto. Undecided
Quando tornò, Jak era furioso: disse che il dottore era stato avvertito e l’operazione era stata terribilmente difficile, avevano rischiato tutti la vita. Mi guardò come se volesse trafiggermi con lo sguardo. Mi chiese se fossi stato io, gli dissi che non sapevo a cosa si riferisse e che non mi ero mosso da lì, il che era vero.
Non ha mai avuto le prove, ma so che lui è convinto della mia colpevolezza. Da allora sono un sorvegliato speciale, oltre che un membro del Talamasca.
Lavoro come investigatore, ma raramente Jak mi affida un caso decente, e sempre sotto supervisione. Non si fida di me. ...grunt...
Recentemente un caso è capitato proprio alla mia porta, o quasi: ho trovato un ragazzo che vagava nel bosco di notte, nudo e senza memorie. Dapprima ho pensato a una qualche festa di satiri, possibile ora che le corti erano in pace (traguardo storico il trasformare la tregua in pace, peccato che poco dopo le corti avessero perso i loro capi, si diceva non fossero tornati da una battaglia, sorpresi da un evento imprevisto che forse aveva aperto un varco, forse li aveva fatti saltare in aria, le teorie erano le più varie).
Il problema è che il vino dei satiri ha un effetto limitato e nel suo caso la memoria non è tornata da sola. Avvertito Jak, è uscito fuori che il ragazzo è un mistero più grande di quello che sembrava all’inizio, ragion per cui mi è stato affidato e ho il compito di riferire ogni cosa riesco a scoprire su di lui.
Tutto avrei voluto tranne che un coinquilino, per fortuna Al è tranquillo e di buon carattere, si sta rivelando meno terribile del previsto averlo tra i piedi…



TRAITS
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DRAWBACK
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FEAT BONUS DEL MASTER
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 29 
 inserito:: Dicembre 11, 2023, 01:32:59 pm 
Aperta da Jarlaxle - Ultimo messaggio da Jarlaxle
IMFORMAZIONI DI CAMPAGNA

Il link per registrarsi alla campagna attuale Roll20 come giocatori è questo:



Il link permanente ZOOM di campagna è questo:

Codice:
ID riunione:        952 3082 6058
Codice d’accesso:   431692




     30 
     inserito:: Dicembre 08, 2023, 01:48:14 pm 
    Aperta da Vanessa - Ultimo messaggio da Vanessa
    Florenzo de Nox
    Soprannome: Flor de Nox, Noxie
    Razza: Piper (mezzo elfo mezzo satiro)
    Occupazione: musico, intrattenitore
    Provenienza: The Watcher's Wood
    Residenza: Casa di fratemo
    Carattere: socievole, estroverso, protettivo, creativo, egocentrico, curioso all'estremo
    Occhi: nocciola
    Pelle: ambrata
    Capelli: castani
    Corna: dorate e ricurve, bellissime  prrrrrr!
    Altezza e Peso: 1.82x76
    Divinità: Milil - Liira
    Data di Nascita/Età: 14/2/1?...? - 45 anni
    Segno zodiacale: Acquario ascendente Sagittario
    MBTI type:  ESFP
    Allineamento: CG
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